:baf: Ragazzi è’ quasi Ferragosto, e il caldo a volte fa veramente male, non solo alle piante, ma anche alle nostre teste, e quello che vi scrivo adesso ne è la prova.
Mentre mi stavo informando, leggendo qua e la sul web , di cose riguardanti la struttura e il funzionamento dell’apparato fogliare, mi è balenata in testa un’idea che sembrava grandiosa, ma che poi, informandomi meglio, si è rivelata come la scoperta dell’acqua calda.
Di cosa si tratta:
Noi tutti sappiamo che per fare la fotosintesi alle foglie devono arrivare tre cose
1 linfa grezza (dalle radici)
2 Luce
3 Anidride carbonica (presente nell’aria)
Noi bonsaisti interveniamo sulla fotosintesi solamente sui primi due di questi fattori e cioè sulla linfa grezza, tramite concimazioni e annaffiature e sull’esposizione alla luce.
Manca un nostro intervento sull’anidride carbonica, la famigerata CO2 !!
Allora ho cominciato a pormi il problema di come aumentare la CO2 attorno alle foglie dei nostri bonsai, pensando di fare una genialata!
Purtroppo, semplicemente digitando in google le parole “generare CO2” ho scoperto che altri ci sono arrivati prima!:muro:
Innanzitutto ci sono gli acquariofili, che immettono CO2 nei loro acquari per permettere la fotosintesi delle piante acquatiche, poi ci sono i coltivatori di marijuana, che per avere raccolti esagerati e non potendo coltivare in campo aperto, riempiono i locali in cui coltivano di CO2 utilizzando svariati metodi, infine in agricoltura viene utilizzata da parecchi anni, in alcune serre e per certe colture, quella che viene chiamata “concimazione carbonica”.
In pratica si tratta di aumentare la quantità di CO2 vicino alle foglie, specie nei pressi della loro pagina inferiore, dove è presente un maggior numero di stomi, in modo da migliorare il processo di fotosintesi.
La consolazione di esserci arrivato da solo non mi è bastata! Sono passato subito alla fase di sperimentazione finanziando il progetto per la costruzione di un generatore di CO2, che ha avuto il costo esorbitante di ben 3,5€, mandando così in crisi l’economia della mia famiglia, facendo alzare il debito pubblico, abbassare il PIL, e impennare lo spread.
:fischio:Il progetto per generare CO2 è stato copiato da internet, da un forum di acquariofili, e consiste in una bottiglia di plastica riempita con una gelatina a base di zucchero, e di acqua mischiata con lievito di birra, collegata tramite un tubo per flebo ad un dispersore che ho posizionato nei pressi delle foglie di uno dei miei rosmy.
Se il caldo non mi fa sbarellare del tutto, magari metto qualche foto, e sempre che la cosa possa interessare farò sapere se il rosmy ha avuto benefici dal CO2, oppure no.
I coltivatori di pomodori di Gela raccolgono il 35% di pomodori in più con questo metodo..chissà se cresceranno pomodori anche sul mio rosmy
Ciao buon Ferragosto a tutti (un po’ in anticipo)
Mentre mi stavo informando, leggendo qua e la sul web , di cose riguardanti la struttura e il funzionamento dell’apparato fogliare, mi è balenata in testa un’idea che sembrava grandiosa, ma che poi, informandomi meglio, si è rivelata come la scoperta dell’acqua calda.
Di cosa si tratta:
Noi tutti sappiamo che per fare la fotosintesi alle foglie devono arrivare tre cose
1 linfa grezza (dalle radici)
2 Luce
3 Anidride carbonica (presente nell’aria)
Noi bonsaisti interveniamo sulla fotosintesi solamente sui primi due di questi fattori e cioè sulla linfa grezza, tramite concimazioni e annaffiature e sull’esposizione alla luce.
Manca un nostro intervento sull’anidride carbonica, la famigerata CO2 !!
Allora ho cominciato a pormi il problema di come aumentare la CO2 attorno alle foglie dei nostri bonsai, pensando di fare una genialata!
Purtroppo, semplicemente digitando in google le parole “generare CO2” ho scoperto che altri ci sono arrivati prima!:muro:
Innanzitutto ci sono gli acquariofili, che immettono CO2 nei loro acquari per permettere la fotosintesi delle piante acquatiche, poi ci sono i coltivatori di marijuana, che per avere raccolti esagerati e non potendo coltivare in campo aperto, riempiono i locali in cui coltivano di CO2 utilizzando svariati metodi, infine in agricoltura viene utilizzata da parecchi anni, in alcune serre e per certe colture, quella che viene chiamata “concimazione carbonica”.
In pratica si tratta di aumentare la quantità di CO2 vicino alle foglie, specie nei pressi della loro pagina inferiore, dove è presente un maggior numero di stomi, in modo da migliorare il processo di fotosintesi.
La consolazione di esserci arrivato da solo non mi è bastata! Sono passato subito alla fase di sperimentazione finanziando il progetto per la costruzione di un generatore di CO2, che ha avuto il costo esorbitante di ben 3,5€, mandando così in crisi l’economia della mia famiglia, facendo alzare il debito pubblico, abbassare il PIL, e impennare lo spread.
:fischio:Il progetto per generare CO2 è stato copiato da internet, da un forum di acquariofili, e consiste in una bottiglia di plastica riempita con una gelatina a base di zucchero, e di acqua mischiata con lievito di birra, collegata tramite un tubo per flebo ad un dispersore che ho posizionato nei pressi delle foglie di uno dei miei rosmy.
Se il caldo non mi fa sbarellare del tutto, magari metto qualche foto, e sempre che la cosa possa interessare farò sapere se il rosmy ha avuto benefici dal CO2, oppure no.
I coltivatori di pomodori di Gela raccolgono il 35% di pomodori in più con questo metodo..chissà se cresceranno pomodori anche sul mio rosmy
Ciao buon Ferragosto a tutti (un po’ in anticipo)