Dunque stamattina ho sentito un ricercatore universitario, il quale mi ha anche dato una pubblicazione relativa ad un lavoro che hanno fatto qualche anno fa su casi osservati in vivai nella zona del lago Maggiore, dove in generale le acidofile sono ampiamente coltivate.
Ammesso e non concesso che gli imbrunimenti delle tue camelie siano il flower blight da ciborinia, ti riferisco.
Ciborinia camelliae è un patogeno da quarantena, ossia uno di quegli organismi nocivi che sono soggetti a misure legislative intese ad evitarne la diffusione, tuttavia non è pericoloso per la pianta anche se ovviamente la deturpazione dei fiori pregiudica la commerciabilità (ovvero la godibilità per il privato) della pianta stessa.
Alle latitudini lombardo-piemontesi gli attacchi avvengono tra dicembre ed aprile, in coincidenza con la fioritura (a Palermo le condizioni climatiche però sono assai diverse, viste che ti fioriscono adesso le camelie): l'elemento infettante sono delle spore (esattamente ascospore) che si formano sui petali rimasti a terra dalla precedente fioritura in particolari organi di fruttificazione del fungo, chiamati apoteci, che hanno una forma a coppa e sono visibili perchè la coppa ha un diametro di 5-22 mm; gli apoteci a loro volta si formano su organi di resistenza (sclerozi) che il fungo sviluppa sui residui dei petali nel terreno. Anche se questo fungo forma altri elementi di propagazione, di tipo asessuale = conidi, si ritiene che questi ultimi probabilmente abbiano un ruolo nella biologia del fungo ma non danno luogo a infezioni secondarie, dunque la strategia di lotta migliore è impedire la formazione dell'ino.c.u.l.o primario. In poche parole: rimuovere e distruggere i fiori infetti prima che cadano nel terreno e comunque ripulire il terreno da eventuali residui (questo materiale non va usato in compostiera perchè potrebbero lo stesso formarsi gli sclerozi e quindi il fungo sopravvivere).
Per la lotta diretta hanno provato varie cose (hanno fatto diverse ricerche soprattutto in Australia), compresi microganismi fungini antagonisti. Come ha già anticipato Kiwo, la lotta con mezzi biologici o chimici non ha dato grandi risultati e come ti avevo anticipato io gli antiparassitari più indicati sono prodotti che si impiegano a livello professionale, dunque non vale la pena acquistare una scatola da un kg/l di prodotto per poche piante.
E' tutt'altro da escludere che i sintomi che hai osservato, soprattutto se dici che si diffondono rapidamente su altri fiori, siano dovuti alla botrite, ma qui attendiamo il responso del piccolo esprimento che ti ho chiesto di fare.