Ehecatl
Aspirante Giardinauta
Nell'aia di un piccolo borgo nella pedemontana trevisana esiste un esemplare di una ottantina d'anni d'un albero antico che chiamano ceresa santa, dai frutti (non commestibili) simili a ciliegie/caco.
È in grande sofferenza e un analisi ha mostrato esteso marciume radicale (35, forse 45%), tessuto spugnoso, funghi sulla corteccia delle radici ma anche nel meolo.
Un esperto lo dà per spacciato.
Conservo invece una flebile speranza che un intervento deciso di rimozione meccanica, applicazioni di neem, e copertura delle ferite con cera d'api o un mastice da innesti possa salvarlo. Convoco un consesso d'opinione, ché disperiamo un poco.
Grazie
È in grande sofferenza e un analisi ha mostrato esteso marciume radicale (35, forse 45%), tessuto spugnoso, funghi sulla corteccia delle radici ma anche nel meolo.
Un esperto lo dà per spacciato.
Conservo invece una flebile speranza che un intervento deciso di rimozione meccanica, applicazioni di neem, e copertura delle ferite con cera d'api o un mastice da innesti possa salvarlo. Convoco un consesso d'opinione, ché disperiamo un poco.
Grazie