miciajulie
Fiorin Florello
quando vada a casa dei parenti di mio marito, trovo sempre tutto in ordine, non un filo di polvere, non un giornale spampanato sul divano, non un libro aperto in qualche angolo (oddio, libri e giornali, cosa sono?, ma non voglio fare la spocchiosa), i soprammobili al centro del piano sottostante, la cucina asettica. ammetto di dire ciò con profonda invidia, io sempre sommersa dal disordine, che parto con idee monocromatiche e che trasformo rapidamente in ambienti che farebbero venire il mal di testa ad arlecchino. ieri sono capitata nella casa abbastanza nuova di una coppia di miei cognati coetanei (un po' sopra i 50). bell'appartamento, innegabile. tutto bianco e rosso. bei colori. mobili bianchi, muri rossi, porte rosse, cuscini bianchi o rossi (non a righine, solo tinta unita). il rosso era lacca. bicchieri rossi, tazze bianche. letto bianco, coperte rosse. beh, sono stata quasi male. un senso di freddo, di gelo, di ricercato fine a se stesso. insomma. mancava l'anima in quella casa, e forse nemmeno un po' di disordine sarebbe bastato a conferirgliela. quando ho rimesso piede nella mia, pure lei bianca e rossa in parte (azz, chissà da chi avevano copiato...), ma con i mei mobili recuperati, le mie piante in giro, i miei divani ciancicati, l'appendiabiti sommerso, ho sentito come un altro cuore che batteva col mio. ecco, cosa ne pensate, cosa dev'essere per voi la casa? un monumento, il dépliant di mondoconvenienza, il vostro nido, il vostro palcoscenico... se vi va, me lo raccontate? ciao ciao, e grazie per aver letto