elena_11293
Master Florello
probabile che con alcuni parliamo delle stesse cose ma diamo loro nomi diversi, o diamo lo stesso nome a cose diverse....
cmq, senza stare a sottolineare le accezioni che tanto con la spiegazione credo si capisca così come mi pare chiaro quel che intendono gli altri, per me stessa reputo i dubbi mai positivi e proprio per quanto dicevano belvedere e paola, cioè che sono fonte di blocco, se troppi perfino di 'paralisi'. al contempo però, non penso nemmeno che le certezze siano quanto è utile, perché portano a chiusura al nuovo e alla possibilità. quindi (mi chiedo ora dato che non l'ho mai elaborato in linguaggio, per quanto mi ci attenga), se non uno né l'altro, cosa utilizzo perché lo trovo buono per me? direi, sì, direi che si tratta del 'sentire': quando devo compiere scelte, ci sono cose che so vere per me e altre che so che non lo sono. di quelle che sento vere alcune so che sono vere così tanto che potrei quasi dire 'per sempre', altre che invece hanno quel valore nel momento. regolarmi in questo modo ha il vantaggio non solo di fidarmi di me stessa invece che di una qualsiasi cosa esterna a me (persona, situazione, ..), il che dà molta forza e proprio toglie da quello stato mentale ed emozionale che il dubbio crea e che io trovo per me insopportabile, ma pure di essere sempre libera di cambiare opinione laddove sia il caso, valutando via via le nuove informazioni che ho a disposizione e quanto mi 'dicono'. come dire: a ogni momento c'è qualcosa di vero per me che quindi mi dà direzione per compiere scelte, senza bisogno di dubitarne. è sufficiente mi dia il tempo di fare le mie valutazioni e lo trovo. in questo modo, quindi, non chiamo più la fase in cui 'non so' di dubbio, ma potrei dire piuttosto di ricerca e raccolta info.. ha tutto un altro sapore per me vivermela da questa prospettiva che non con i dubbi che stan lì a pressarmi e non mi portano realmente da nessuna parte..
tutto questo, come scritto all'inizio, lo faccio valere per me stessa, non per gli altri, nel senso che al contempo (dato che il thread parlava anche di estremismi e si interrogava sul da dove nascessero ipotizzando fosse dalle convinzioni esasperate) non sento alcuna esigenza che altri oltre a me trovino vere le mie verità, quelle a cui giungo. a volte e/o su determinate cose ho, okay, una sorta di 'certezza'/sensazione interna che quel che trovo vero io dovrebbe in qualche modo essere vero per tutti, perché sennò mi suonerebbe strano (voglio dire, ad esempio, una cosa come la riduzione di inquinanti per il pianeta la trovo essenziale e potrebbero spiegarmi in qualsiasi lingua e con qualsiasi dimostrazione che invece non lo è, ma non ci crederei. e soprattutto continuerei a credere che sarebbe il caso la pensassero tutti così), ma lo stesso non sento alcun interesse a far cambiare idea a chi la pensa diversamente, soprattutto se si dichiarano certi di altro.
credo anche che forse sia il dubbio che le certezze assolute nascano alla fin fine da una stessa cosa, cioè dal timore, da paure che si hanno. paura di conseguenze non volute se si prende posizione o si compie una scelta, paura di cose diverse da quelle che si vogliono se si resta un po' aperti, .. tutte paure. e tra l'altro tutte riferite all'impatto dell'esterno su di sé, in un modo o nell'altro.
quindi, mi viene da pensare ora, anche in questo caso è probabilmente solo una questione di ricerca di controllo sul mondo esterno (per altro direi impossibile da ottenere, e quindi sempre fonte di insoddisfazione, un vero circolo vizioso), quando in realtà tutto ciò che serve è conoscenza di sé per acquisire quella capacità di cui non conosco il nome ma che la metafora del surf ben descrive: saper cavalcare le onde e divertircisi pure, invece di cercare o di farle andare dove si vuole o di temerle..
qualcuno ci si ritrova? (sul voler cavalcare l'onda invece che..)
per belpa: ti faccio il riassunto in meno di 5 righe.. nn trovo né dubbio né certezza funzionali per me stessa. preferisco regolarmi via via a seconda di quel che sento, considerando vere le cose che appunto sento tali ma restando aperta se nuove info mi dovessero risultare più convincenti. di base, questo significa che andrò alle hawaii a imparare a fare surf.
cmq, senza stare a sottolineare le accezioni che tanto con la spiegazione credo si capisca così come mi pare chiaro quel che intendono gli altri, per me stessa reputo i dubbi mai positivi e proprio per quanto dicevano belvedere e paola, cioè che sono fonte di blocco, se troppi perfino di 'paralisi'. al contempo però, non penso nemmeno che le certezze siano quanto è utile, perché portano a chiusura al nuovo e alla possibilità. quindi (mi chiedo ora dato che non l'ho mai elaborato in linguaggio, per quanto mi ci attenga), se non uno né l'altro, cosa utilizzo perché lo trovo buono per me? direi, sì, direi che si tratta del 'sentire': quando devo compiere scelte, ci sono cose che so vere per me e altre che so che non lo sono. di quelle che sento vere alcune so che sono vere così tanto che potrei quasi dire 'per sempre', altre che invece hanno quel valore nel momento. regolarmi in questo modo ha il vantaggio non solo di fidarmi di me stessa invece che di una qualsiasi cosa esterna a me (persona, situazione, ..), il che dà molta forza e proprio toglie da quello stato mentale ed emozionale che il dubbio crea e che io trovo per me insopportabile, ma pure di essere sempre libera di cambiare opinione laddove sia il caso, valutando via via le nuove informazioni che ho a disposizione e quanto mi 'dicono'. come dire: a ogni momento c'è qualcosa di vero per me che quindi mi dà direzione per compiere scelte, senza bisogno di dubitarne. è sufficiente mi dia il tempo di fare le mie valutazioni e lo trovo. in questo modo, quindi, non chiamo più la fase in cui 'non so' di dubbio, ma potrei dire piuttosto di ricerca e raccolta info.. ha tutto un altro sapore per me vivermela da questa prospettiva che non con i dubbi che stan lì a pressarmi e non mi portano realmente da nessuna parte..
tutto questo, come scritto all'inizio, lo faccio valere per me stessa, non per gli altri, nel senso che al contempo (dato che il thread parlava anche di estremismi e si interrogava sul da dove nascessero ipotizzando fosse dalle convinzioni esasperate) non sento alcuna esigenza che altri oltre a me trovino vere le mie verità, quelle a cui giungo. a volte e/o su determinate cose ho, okay, una sorta di 'certezza'/sensazione interna che quel che trovo vero io dovrebbe in qualche modo essere vero per tutti, perché sennò mi suonerebbe strano (voglio dire, ad esempio, una cosa come la riduzione di inquinanti per il pianeta la trovo essenziale e potrebbero spiegarmi in qualsiasi lingua e con qualsiasi dimostrazione che invece non lo è, ma non ci crederei. e soprattutto continuerei a credere che sarebbe il caso la pensassero tutti così), ma lo stesso non sento alcun interesse a far cambiare idea a chi la pensa diversamente, soprattutto se si dichiarano certi di altro.
credo anche che forse sia il dubbio che le certezze assolute nascano alla fin fine da una stessa cosa, cioè dal timore, da paure che si hanno. paura di conseguenze non volute se si prende posizione o si compie una scelta, paura di cose diverse da quelle che si vogliono se si resta un po' aperti, .. tutte paure. e tra l'altro tutte riferite all'impatto dell'esterno su di sé, in un modo o nell'altro.
quindi, mi viene da pensare ora, anche in questo caso è probabilmente solo una questione di ricerca di controllo sul mondo esterno (per altro direi impossibile da ottenere, e quindi sempre fonte di insoddisfazione, un vero circolo vizioso), quando in realtà tutto ciò che serve è conoscenza di sé per acquisire quella capacità di cui non conosco il nome ma che la metafora del surf ben descrive: saper cavalcare le onde e divertircisi pure, invece di cercare o di farle andare dove si vuole o di temerle..
qualcuno ci si ritrova? (sul voler cavalcare l'onda invece che..)
per belpa: ti faccio il riassunto in meno di 5 righe.. nn trovo né dubbio né certezza funzionali per me stessa. preferisco regolarmi via via a seconda di quel che sento, considerando vere le cose che appunto sento tali ma restando aperta se nuove info mi dovessero risultare più convincenti. di base, questo significa che andrò alle hawaii a imparare a fare surf.
Ultima modifica: