hai dei precedessori illustri e non, il tutto dovuto all'ottusità.
mi fa piacere che tu sia apprezzato presso un altro popolo.
se sei apprezzato vuol dire che il popolo italiano non è esattamente come lo hai descritto,oppure sei l'unico ad essere diverso?
fono ad ora hai fatto di tutta l'erba un fascio, è questo che cercavo di farti comprendere tra le righe senza urtare nessuno.
Non è che TUTTI gli italiani siano "così". Ma la maggior parte sono come li ho descritti. E non lo dico io, lo dicono i numeri.
Quello che non ho detto è quello che un italiano deve passare prima di essere apprezzato. La diffidenza verso gli italiani, specialmente in ambito lavorativo, è molto forte. Perchè veniamo considerati "poco seri". Giusto o sbagliato che sia, questa è un'opinione diffusa in tutto il mondo occidentale. A dire il vero, persino in Mozambico mi son sentito fare una domanda imbarazzante sui gusti elettorali degli italiani.
Tornando alla domanda: no, non sono l'unico ad essere diverso, ma ho dovuto sforzarmi per capire cosa cambiare. Ed è questo ciò che mi distingue da chi si lamenta e basta.
La reazione più comune, quando si muove qualche critica all'Italia, è "ma noi abbiamo la cultura millenaria, la cucina migliore del mondo, i monumenti, l'arte, la bellezza, il paesaggio...".
Con un po' di umiltà, dai danesi, che non hanno niente di quello che ho scritto sopra, ho imparato che ci sono molte qualità che possono essere scelte. Prima tra tutte, l'umiltà di capire che se siamo dove siamo, probabilmente, è solo colpa nostra. E quindi, siamo noi a dover fare qualcosa.
Esempio pratico: nella nostra azienda, quando qualcosa non va (e ovviamente succede spesso) è moralmente proibito cercare un colpevole. L'unica cosa permessa (e obbligata) è cercare una soluzione.