Per carita', e' giustissimo parlarne in questi termini, uno scienziato ne sa certamente di piu' rispetto ad una persona diciamo normale. Parlarne in questi termini agevola la comunicazione fra le persone che vogliono cimentarsi nel comprendere qualcosa oltre il comprensibile. Dopo molti secoli l'uomo si e' deciso ad oltrepassare le colonne d'ercole e non solo quelle vere, per scoprire qualcosa in piu' da aggiungere al proprio sapere, nonostante i mostri che ci avrebbe potuto trovare spingendosi cosi' in la'. E' pero' essenziale capire quali sono i limiti di comprensione che un cervello come il nostro, funzionale all'esistenza ed all'orientamento di noi umani, che siamo l'animale dominante, su questa merdina di pianeta, che di certo rappresenta meno di un granello di sabbia in confronto a tutti i deserti di questo mondo, se confrontato con l'immensita' dello spazio infinito. Io credo che sia del tutto trascurabile il progresso che e' stato fatto partendo dai primi uomini preistorici per arrivare agli scienziati avanguardie della conoscenza piu' avanzata dei giorni nostri. Il termine "comunita' scientifica" mi fa quasi tenerezza se inteso come il sapere che ci puo' spiegare qualcosa in piu' rispetto al niente che conosciamo. 500 anni sono un attimo nel corso della nostra storia e 500 anni fa la comunita' scientifica riteneva che il sole girasse attorno alla terra. Il mistero della vita, della nostra esistenza, restera' tale proprio perche' abbiamo un cervello che non e' in grado neanche di avvicinarsi ad immaginare la grande verita' che costituisce il tutto. Personalmente apprezzo molto come filosofia di vita, certe stringhe, sintesi della possibile saggezza umana che ci derivano da alcune religioni, che riconoscendo l'impossibilita' di determinare in modo significativo il nostro destino, si affidano alla misericordia degli dei. "Sia fatta la tua volontà" e "Om namah shivaya" giusto per fare un paio di esempi...