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Aperta la caccia ai delfini a Taiji.

alexiovix

Giardinauta Senior
Ormai da qualche settimana la caccia ai delfini a Taiji, in Giappone, è aperta.
La stagione dura mediamente da settembre a marzo, periodo in cui vengono uccisi dai 20.000 ai 30.000 delfini tra Tursiopi, delfini comuni e altre specie che popolano le acque del Giappone.

La caccia consiste principalmente nello spingere i delfini a riva nella baia di Taiji, all'alba, dove vengono sbarrati con delle reti. I delfini più belli vengono poi venduti per 250.000 $ l'uno agli addestratori che si recano appositamente in quel luogo per scegliersi il proprio capo.
E tutti gli altri delfini? Bhè, semplice, tutti gli altri delfini vengono spinti in una piccola baia segreta e inaccessibile, dove vengono uccisi con degli arpioni mentre l'acqua si colora di rosso del loro sangue caldo. Ogni delfino macellato (magari ancora vivo) viene poi venduto per 20.000 $.
Il grosso problema è che il popolo giapponese non ne sa proprio nulla, e che non ci sia associazione animalista che tenga.
L'unica associazione riconosciuta dal governo è la IWC (International Wahling Commission), che si occupa della protezione dei cetacei. Sfortunatamente pero, chissà come mai, non riconosce i cetacei di piccole dimensioni e quindi non li protegge.

Ma il Giappone non è l'unico che caccia i cetacei nel mondo. Molte altre località si dedicano a questa attività per la carne e per i trofei animali.

Un famoso esempio è la strage di Globicefali che avviene ogni anno alle isole Faroe.
Branchi di delfini pilota solitamente passano per quella zona, principalmente nel periodo estivo. Quando se ne avvista un gruppo si da l'allarme e delle barche spingono i delfini verso la riva, dove li aspettano i loro massacratori. Essendo però il Globicefalo molto più grande dei delfini "classici", l'uccisione non avviene tramite arpioni, ma si effettua il taglio del collo per paralizzare i mammifero e si apre il ventre con un coltello per far uscire le viscere. Altre volte invece, come detto dai testimoni che assistono a questa carneficina, l'animale viene portato a riva con un uncino ficcato nella coda e viene ucciso a coltellate mentre si dimena e urla di dolore.


I delfini non sono le uniche vittime di queste stragi. Lo sono anche le balene, le foche in Canada (e qui si parla di 950.000 esemplari cuccioli e non l'anno), molte specie di tartarughe marine e altro ancora.

Se non fermiamo questa cosa, si stima che tra 40 anni non ci siano più creature viventi in tutti gli oceani.
 
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