Mi sento di dire la mia (che, appunto, è tale, cioè un'opinione personale, quella su cui mi regolo per me stessa): le generalizzazioni sono fallibili, per chiunque vengano utilizzate. Come è stato detto, ci saranno sempre idioti ovunque, perfino criminali, quindi li troveremo ancora per un po' purtroppo sia tra gli animalisti che tra i cacciatori che in ogni tipo di raggruppamento umano.
Detto questo, mi pare però anche abbastanza facile osservare che tra le persone che si occupano di potezione degli animali vi si trovino molti, davvero molti che lo fanno con passione, serietà e impegno degni.
Al contempo, mi pare anche abbastanza facile osservare che non si trova altrettanta attenzione al benessere di tutti gli animali tra i cacciatori.
La persona citata da franz che fa generosi e altruistici, encomiabili atti verso la società, non sarà uno che tratta male il proprio cane né che fa del male alle persone, anzi, ma se è cacciatore degli animali li uccide. (nel senso, punto, è un fatto, non mi pare si possa aggiungere altro)
Ora, questo fa di lui un essere umano peggiore o migliore di altri? E gli animalisti che non vanno a caccia ma magari non fanno donazioni ai bambini bosognosi? Be', a me, di nuovo personalmente, non interessa giudicare altri, quindi non me lo chiedo nemmeno. So solo che auspico non venga fatto del male volutamente a nessuna persona (bambino, adulto, anziano che sia), né a degli animali (maiali, galline, selvaggina, mucche, cani, gatti, scimmie, cavie, ecc ecc ecc). Poter fare volontariato o donazioni a loro favore (intendo, sia a persone che animali nel bisogno), poi, è fantastico, ma non tutti hanno modo. Quindi, nemmeno quello trovo sia un discrimine da usarsi.
Così, complimenti alla persona che conosci, franz, che si dà tanto da fare. Cioè, complimenti per ciò che fa. Non lo biasimo per ciò che non fa (evitare di uccidere degli animali quando va a caccia o, come diceva mr. feelgood, quando semplicemente sceglie di mangiar carne, dato che in definitiva equivale ad averli ammazzati, anche se non con le proprie mani), ma sinceramente il fatto che da un lato faccia qualcosa di onorabile perché dovrebbe dire qualcosa anche rispetto al resto che fa (o non fa)? E' una persona che sia fa del bene agli altri sia va a caccia. Di nuovo, punto. Non lo trovo un esempio da valutare per stabilire se tutti i cacciatori siano persone degne. Perfino, nemmeno per stabilire se lui è una persona degna.
Cioè, trovo lui sia quello che è, vedo che fa sia questo che quello e non aggiungo valutazione. Gli altri, che ne so chi sono e cosa fanno? Quelli di cui ci racconta Piera a loro volta sappiamo che fanno delle cose. E sappiamo pure che sono fini a se stesse (perché nemmeno poi mangiano gli animali che hanno ucciso) e per di più pericolose. Ri-punto. Non c'è da valutare, sono fatti. Se pure questi poi facessero della gran beneficienza, cambierebbe che il fatto che quando vanno a caccia lo fanno per puro passatempo e si rendono anche rei di comportamenti illegali? No. Mi sembra non ci sia tanto da discutere su questo.
Ora: si possono usare questi dati per fare di tutta la categoria 'cacciatori' dei criminali? Io non trovo. E, si possono usare le notizie su 'canili lager' per dire che tutte le persone attive in ambito protezionistico sono altrettanto criminali? Non trovo nemmeno questo.
Ma, di nuovo, trovo sì che tra i primi vi siano davvero tanti che proprio hanno comportamenti criminali quando vanno a caccia e che lo fanno per puro gusto personale. E lo stesso trovo che davvero molti che si occupano di animali si facciano il **** quadro per salvaguardarli. (Ah, a proposito, tutto questo discorso vale anche per gli ambientalisti, di qualsiasi tipo)
In definitiva, non assolvo o accuso nessuno. Ma, come già detto in precedenza, davvero auspico che sempre più esseri umani abbiano voglia di vivere in pace con gli altri animali che popolano questo bel pianeta. Non trovo che abbiamo più diritti di loro a viverci. E non trovo ragioni, salvo la difesa, per uccidere altri esseri. E pure su questo trovo ci sia da dire che evitando determinati comportamenti non ci si ritrova mai in condizioni da doversi difendere, per cui il modo per convivere pacificamente c'è.
Infine, anch'io come mr. feelgood ho avuto una nonna che tirava il collo alle galline per poi cucinarle e un nonno che andava a caccia di lepri per fare poi altrettanto. Nessuno dei due l'ha mai fatto per puro gusto, ma per pura fame. Mio nonno ha poi vissuto a lungo e ricordo ancora quando ormai anziano ha iniziato a dire che nemmeno capiva più come aveva fatto da giovane ad andare a caccia, perché ora gli doleva il cuore a vedere lo strazio di qualsiasi animale che veniva ucciso. Ricordo che gli si inumidivano gli occhi nel pensarci e nel dire così. Ma nel suo caso come dicevo quando era andato qualche volta a caccia da giovane era per fame, non per divertimento...
Comunque, a ognuno le sue valutazioni su questi argomenti, io resto della mia idea. Vedremo alla lunga che cosa diranno la coscienza e il cuore, alla gente.