Scusatemi se non sono d'accordo in linea generale con l'interpretazione del fatto.
Beppe ha giustamente completato la notizia riportata da Paola aggiungendo che sono le regioni, comuni, parchi a fare a gara nel riservarsi questo 'onore'. Bisognerebbe chiedersi perchè questi enti laici fanno a gomitate per questo privilegio; non crediate sia per motivazioni religiose, si tratta semplicemente di una colossale manovra pubblicitaria ad uso esclusivo del donatore. Quanti in Italia secondo voi conoscevano l'esistenza di questo parco prima della notizia e quanti dopo? L'ente parco si aspetta da questo gesto notorietà, fama, cioè in soldoni... soldoni.
Riguardo poi alla (giusta in generale) indignazione per l'abbattimento di un albero, bisogna sempre essere cauti nel giudicare la portata del fatto. In questo, come in qualsiasi altro campo, a noi estranei una data azione può apparire scriteriata, addirittura criminale, ma non è sempre vero. Tranne che in una riserva integrale, dove per quel che è a mia conoscenza non è ammesso intervenire in alcun modo (e se ne avete visitato una avrete sicuramente visto la massa di rami, ma anche di interi alberi abbattuti al suolo), nelle foreste demaniali e nei parchi naturali esistono interventi programmati che possono prevedere anche l'abbattimento di alberi. Un albero di grandi dimensioni che si abbatte in un fitto bosco, distrugge con sè molte piante, mi sembra quindi giusto, ed ingiusto indignarsi, che si facciano interventi preventivi e mirati in tal senso. A detta del Responsabile del parco donatore l'albero centenario doveva essere abbattuto, in mancanza di smentite dobbiamo crederci.
Quindi carissimo Beppe, non trovo ingiusto che si proibisca ai visitatori di toccare un fiore, perchè permetterlo ad uno significherebbe permetterlo ad altri 100.000 ed addio parco (naturalmente nessuno si illude che tutti rispettino i divieti, ma almeno si limitano i danni), ma ciò non significa che non si possa e si debba intervenire in maniera apparentemente cruenta per motivi di sicurezza, sia dell'ecosistema che anche di chi ci lavora.
Forse la conoscete tutti, quella minifavoletta del passerotto assiderato, che si conclude con la morale (scusate il linguaggio, ma è così): non sempre chi ti mette nella m...rda ti vuole male e non sempre chi ti leva dalla m...rda ti vuol bene.
Pietro