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Alberi nati da semi

patrizia

Maestro Giardinauta
Ho tantissimi alberelli in vaso, nati da semi piantati da me.
Il mio giardino sta diventando sovraffollato quindi dovrò tenerli in vaso.
Non so nulla sui bonsai, la mia esperienza è limitata ad una carmona ricevuta in regalo durata 2 anni o poco più.
Sareste disposti a darmi consigli e insegnamenti oppure ci sono segreti che non possono essere rivelati?
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Ciao e anche se non sei nuova del forum, ti do il mio benvenuto perché è la prima volta che ci incrociamo.

Quello che mi viene in mente per prima cosa è di leggere l'invito che AANGELO ha rivolto a coloro del forum che desiderano incontrarsi presso la sua abitazione questa domenica 11 aprile, per scambi di semi e talee. Tu invece avresti del materiale in stato già avanzato e penso che sarebbe una interessante attrattiva. Io personalmente adoro le piantine appena nate che magari diventeranno futuri bonsai oppure no.
Ti invito a leggere la discussione che racchiude il suo invito e se ti sarà possibile aderirvi.
Eccoti il link :
http://forum.giardinaggio.it/incont...entativo-ritrovo-x-scambio-milano-varese.html

Ti "svelo" i "segreti" dei bonsai, ma a bassa voce, che la cosa non si sappia.
Sostanzialmente bonsai significa "albero in vaso", ma secoli di traadizione hanno dettato a questa "disciplina" determinate regole anche formali oltre quelle filosofiche siulle quali sorvolerei.
L'impressione che un bonsai deve dare non deve essere solo quella di un albero piccolo, ma deve sembrare un albero molto vecchio, di piccole dimensioni.
Tradotto in forse troppo semplici parole, per ottenere questo effetto bisogna che i rapporti fra la base del tronco ed la parte più alta, abbia una maggiore "conicità" rispetto agli alberi reali.
Non sto a spiegarti l'effetto ottico ecc., fidati per ora.
Per ottenere questo, a secondo dell'essenza, si deve "singere" la crescita, un po' in modo che aumenti il diametro della base del tronco, ma in una successiva fase anche i rami e la loro disposizione.
Anche la scelta del piccolo vaso serve a creare una certa illusione che accentui questa apparente grande mole, ma miniaturizzata.
Quindi questo si ottiene con potature, cimature, capitozzature e pratiche un po' insolite, ma tutt'altro che segrete, applicate nei momenti opportuni, cioè quando le gemme sono in un certo stato, quando i rami hanno un certo diametro rispetto al tronco eccetera.
Prima di proseguire però vorrei sapere se è proprio quella che sto scrivendo la risposta che ti aspetti per la tua domanda.

Ciao
 
Ultima modifica:

patrizia

Maestro Giardinauta
Esatto, proprio questo, grazie per la disponibilità e la pazienza!
Mi piacerebbe molto partecipare domenica 11, ma è impossibile per motivi di lavoro.

Ecco un elenco delle mie piante in vaso, quasi tutte nate da semi:
acero (platanoides?)
albizia (forse)
castagno (l'ho interrato da poco, potrei riprenderlo...)
forsitia (da talea)
glicine
ibiscus siriaca
mandarino
melo
nespolo
fico d'India (da talea)
palma da dattero
thuja
vite (moscato d'Amburgo)
 

GORLA

Florello Senior
nespolo ,direi di no,ma si puo tentare tutto,glicine si forsitia e difficoltoso mettere il filo in quanto i rami sono vuoti ibisco si,melo ,castagno ...ni...acero ni,ciao anna
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Esatto, proprio questo, grazie per la disponibilità e la pazienza!
Mi piacerebbe molto partecipare domenica 11, ma è impossibile per motivi di lavoro.

Ecco un elenco delle mie piante in vaso, quasi tutte nate da semi:
  • acero (platanoides?)
  • albizia (forse)
  • castagno (l'ho interrato da poco, potrei riprenderlo...)
  • forsitia (da talea)
  • glicine
  • ibiscus siriaca
  • mandarino
  • melo
  • nespolo
  • fico d'India (da talea)
  • palma da dattero
  • thuja
  • vite (moscato d'Amburgo)

Si vede proprio che la mia visione è molto ristretta! Pensa che è da solo un anno che ho iniziato a conoscer un po' il mondo vegetale e sono anche soddisfatto per il mio lento progresso, ma delle 13 piante che hai citato 2 non le ho mai nemmeno sentite nominare, 2 non le ho mai viste, e delle altre, a parte l'acero so davvero poco.

L'acero secondo me è una delle piante più diffusa, e forse per il suo scarso "esotismo" non è fra quelle più ambite, tant'è che la maggior parte di aceri bonsai le importiamo dal giappone. Hanno bellissime foglie rosse, ma si possono sognare il pazzzesco giallo dei nostrani aceri.
Si prestano benissimo alla trasformazione bonsai e da quanto vedo mi sembrano più "duttili" e "docili" gli aceri nostrani che quelli raffinatissimi che provengono dall'estero.

Posso anche dirti che il castagno mal si presta alla trasformazione "bonsai" perché non ne viuol sapere di produrre foglie di dimensioni ridotte.
Comunque chi senza successi ci ha provato, è comunque contento anche se il successo è solo parziale.

Ecco, mi è sfuggito un altro segreto che non ti avevo scritto nel mio precedente messaggio: nei bonsai le foglie devono ridursi al punto di apparire proporzionate alla mole dell'albero. Foglie grandi farebbero immediatamente svanire l'illusione di avere di fronte un albero.

La vite si presta molto adiventare bonsai e a dare con le sue nodosità una impressione di vetusto più forte che miolte altre piante.
Ops! un altro segreto, mannaggia!

Ciao
 
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patrizia

Maestro Giardinauta
Ok, allora posso partire con l'acero, il melo e il mandarino.
La thuja l'avete già vista, il castagno lo mettero in terra, gli troverò uno spazio, nel bosco piuttosto.
Le altre piante comunque mi rimarranno in vaso, non posso fare altrimenti, ma per ora mi concentrerò su quelle.
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Ti metto le foto del mio ibiscus siriacus che sto tentando di allevare a scopa rovesciata. L'ho capitozzato e tirato su dal mio giardino qualche anno fa, ecco l'evoluzione
2008:

p6170378hr1.jpg


p7250067cp0.jpg


2009:
file.php


2010:
file.php


file.php

(Il nero è asfalto protettivo che verrà eliminato l'anno prossimo.....)
L'idea è quella di ottenere un tronco completamente scavato abbastanza tipico per questa essenza (infatti sopra è aperto e quando annaffio l'acqua scende dentro il tronco e esce dalla base....)
 

GORLA

Florello Senior
vai a vedere il nespolo nelle foto che metto nella discussione ragazzi dirigiamo ecc vedrai uno bellissimo anche di glicine ibisco ho messo anche due viti ..ciao anna
 

marco0785

Aspirante Giardinauta
Boba è FANTASTICO! Mi sono "rifatto gli occhi" nel vedere la tua creazione. Ti premetto che sono malato di hibischite! Sto lavorando su diverse talee ma dubito del risultato visto la mia scarsa esperienza!
Ancora complimenti! Se posso chiederti l'asfalto protettivo, è una sorta di catramina liquida che si trova nei bricocenter?
 
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Greenray

Esperto di Bonsai
Ti metto le foto del mio ibiscus siriacus che sto tentando di allevare a scopa rovesciata. L'ho capitozzato e tirato su dal mio giardino qualche anno fa, ecco l'evoluzione
(Il nero è asfalto protettivo che verrà eliminato l'anno prossimo.....) L'idea è quella di ottenere un tronco completamente scavato abbastanza tipico per questa essenza (infatti sopra è aperto e quando annaffio l'acqua scende dentro il tronco e esce dalla base....)

Caro Boba complimenti, gran bel lavoro, gran bella pianta.
Mi permetto di esprimere non un giudizio, ma dirti ciò che i miei gusti mi spingono ad apprezzare di più e ad osservare con maggiore insistenza ed ammirazione è la prima foto, la "scopa rovesciata" senza fiori e senza la sofisticata lavorazione.
Una pianta che è già un risultato ambito, un successo invidiabile.

Tutto qui, ciao.
 
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patrizia

Maestro Giardinauta
vai a vedere il nespolo nelle foto che metto nella discussione ragazzi dirigiamo ecc vedrai uno bellissimo anche di glicine ibisco ho messo anche due viti ..ciao anna
Grazie, visto, visto!
E' proprio da lì e dal tuo appello che ho cominciato a pensare: "Chissà se gli esperti di bonsai del forum hanno voglia di insegnare a fare i bonsai agli altri utenti...:rolleyes:"
Ma anche dalla tua osservazione sulla omologazione dei bonsai in commercio, solo carmone e ficus, mentre qui da noi il paesaggio è pieno di platani, tigli, lecci, querce, castgni, noccioli, ecc.
 

patrizia

Maestro Giardinauta
Boba fammi capire, oltre a capitozzarlo, ad abituarlo a vasi sempre più piccoli, lo hai tagliato in senso longitudinale e hai cominciato ad asportare legno dal tronco per renderlo cavo?
 

GORLA

Florello Senior
io vorrei sapere come vengono quelle ramificazioni a cerchio ,io il mio e cosi come il tuo ma senza lo scavo ...e in akadama quasi pura ,che dici devo concimare ,tra un po stanno spunta spuntando ora degli accenni di foglia...speriamo in bene e il secondo tentativo ,non so neanche che colore e ..ciao anna
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
questo ibisco a dire il vero l'ho capitozzato quando era ancora piantato in terra ed era anche già primavera inoltrata e stava già vegetando, quindi mi ha subito sparato una miriade di nuovi getti tutti ammassati attorno al taglio (in pratica alcuni sono spuntati direttamente in alto, tra la corteccia e il legno), tant'è che ho dovuto selezionarli e mantenerne "solo" una decina, poi solo la primavera dopo l'ho espiantato e messo in vaso.
In genere ho notato che se una pianta viene capitozzata e contemporaneamente messa in vaso, tende a creare poche gemme, mentre quando sta in terra e la si capitozza (ma non in inverno, bensì nel pieno della stagione vegetativa) spara immediatamente una moltitudine di nuovi rami (poi dipende anche dall'essenza, non tutte sono così, magari ci sono quelle che se le capitozzi nel periodo sbagliato schiattano......).
Per il tronco cavo ho dapprima scortecciato una striscia longitudinale, e l'anno dopo l'ho scavata.
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Boba, ma lo scavo di una corteccia e poi del tronco per farne qualcosa di simile a ciò che hai fatto tu, a che livello di esperienza lo consiglieresti?
A prescindere dal fatto che uno possa essere più o meno attratto da quella lavorazione, immagino che comporti dei rischi e nemmeno tanto piccoli.
Molti di noi sono alle prime o primissime armi e fatichiamo addirittura a tener vive alcune nostre piante, quindi temo che certe pratiche come questa, se non supportate da una esperienza con un minimo di solidità possa dare grosse delusioni.
Io penso che questi siano esempi utilissimi prima di tutto per farci discutere ed imparare quali e quante tecniche sono possibili, farci approfondire leggermente il loro svolgimento, farci guardare più un la delle solite vetrine, ma non dovrebbero spingerci ad avventurarci in pratiche dei cui risultati dubitiamo per primi noi stessi.
Se si trattasse di oggetti inanimati credo che esercitarsi fin da subito, permetterebbe di arrivare ad essere "pronti" per quando la cosa servirà davvero, ma trattandosi di esseri viventi, penso che dopo aver visto le tue foto e letto per sommi capi come arrivarci, dovremmo prepararci con grande severità e impegno prima di mettere a rischio la vita di una pianta.

Che ne dite?
Ciao
 

boba74

Esperto di alberi ed arbusti
beh, chiaramente l'ibisco l'ho postato solo per far vedere che (nel tema iniziale del Post), è possibile bonsaizzare molte delle essenze comunemente utilizzate in giardino o di piante spontanee (e l'ibisco era comparso tra le specie possedute da Patrizia, quindi l'ho messo come esempio e solo per vedere come si è evoluto il mio esemplare. Chiaramente la lavorazione del legno secco è una cosa piuttosto "avanzata", che va fatta solo dopo che si ha la padronanza della coltivazione (e neppure per tutte le essenze, anzi in genere per le caducifoglie non la si usa se nn in casi particolari come questo, è invece molto più usata per le conifere, specie i ginepri dove è quasi d'obbligo...). Certo non me la sentirei di consigliarla a chi è alle prime armi...
Comunque, tutto ciò che riguarda la lavorazione del legno secco si basa sul fatto che il legno che si trova sotto la corteccia e sotto lo strato di legno xilematico, è in realtà legno morto, e come tale è possibile scolpirlo e lavorarlo tranquillamente (a patto di non danneggiare i tessuti vivi circostanti), ora i casi sono 2: o il secco è già presente perchè formatosi naturalmente dopo il ritiro spontaneo di vene che sono morte (caso che capita più nelle conifere, mentre nelle caducifoglie è più facile che siano presenti "buchi" lasciati da rami morti), oppure il secco lo si "crea" scortecciando una vena viva, e in tal caso ovviamente occorre stare molto attenti perchè si deve lasciare una buona parte di vene vive e quindi occorre conoscere molto bene come reagisce quella determinata pianta....
 

patrizia

Maestro Giardinauta
Grazie per gli insegnamenti.
Forse la mia ignoranza potrà stupirvi, ma queste cose non le sapevo davvero, le apprendo da voi leggendo qui.
Certo, per imparare più velocemente e nel modo giusto potrei comprare dei libri, leggerli, frequentare un corso, parlare con esperti e vedere come lavorano e i loro risultati, ma allora il forum, e internet a cosa servirebbero?:rolleyes:
Allora vi stresso un po'... ad esempio non sapevo che si usassero tutte queste tecniche per fare più presto ad ottenere l'opera, pensavo che si piantassero i semi delle piante o tutt'al più, si cercassero in natura alberelli giovani da prelevare.
Non sapevo nemmeno che si tagliassero i tronchi, quei risultati tutti contorti e cavi immaginavo fossero solo frutto del caso o delle sofferenze della pianta costretta in un piccolo vaso:fifone2:
 

Greenray

Esperto di Bonsai
Grazie per gli insegnamenti.
Forse la mia ignoranza potrà stupirvi, ma queste cose non le sapevo davvero, le apprendo da voi leggendo qui.
Certo, per imparare più velocemente e nel modo giusto potrei comprare dei libri, leggerli, frequentare un corso, parlare con esperti e vedere come lavorano e i loro risultati, ma allora il forum, e internet a cosa servirebbero?:rolleyes:
Allora vi stresso un po'... ad esempio non sapevo che si usassero tutte queste tecniche per fare più presto ad ottenere l'opera, pensavo che si piantassero i semi delle piante o tutt'al più, si cercassero in natura alberelli giovani da prelevare.
Non sapevo nemmeno che si tagliassero i tronchi, quei risultati tutti contorti e cavi immaginavo fossero solo frutto del caso o delle sofferenze della pianta costretta in un piccolo vaso:fifone2:

Io ricordo bene il mio stupore di quando circa un anno fa iniziai ad esplorare questo mondo e mi stupirei se non ne rimanessi stupita anche tu.
Ma la cosa più stupefacente è di non aver mai conosciuto di questo mondo nemmeno un po' e di scoprirlo ora.
Certo il forum ha una grande utilità, ma credo che il suo scopo sia più di "aiutare" e "accomunare" più che di insegnare, cosa nella quale comunque un po' riesce.
Leggere e frequentare un forum secondo me riempie la nostra testa di nozioni disordinate, disorganizzate, di cui confondiamo cause con effetti e cadiamo in conclusioni affrettate, non supportate da una minima base teorica.
Quindi io suggerisco di acquistarne si di libri, e su di essi costruire piano piano la nostra conoscenza, aggiungendo nel giusto capitolo ciò che anche il forum contribuisce a farci scoprire.
Il forum non può insegnare a ciascuno di noi, a partire da zero ciò che serve (i libri a cosa servirebbero?) e non sarebbe nemmeno agevole, diventerebbe noioso.
Io penso che dopo o mentre si legge un libro sorgano dubbi, domande che poste agli utenti del forum permettono di completare quel capitolo e a nostra volta di rispondere a chi in futuro porrà la medesima domanda, rendendo la risposta un fatto acquisito.
Un forum non può insegnare come un libro, nemmeno se tutti gli utenti si prefiggessero questo scopo, a meno di farlo davvero un libro.

Comunque questo non è per dissuaderti a "stressarci", ma è un incoraggiamento a farlo, per diversi motivi:

  • ogni domanda che abbia senso porre, accresce la conoscenza tua, ma anche di chi ti risponde e di chi legge;
  • personalmente più mi addentro nella materia e più mi piace, e più mi piace e più mi ci voglio addentrare e molte delle domande poste soddisfano questa esigenza non solo mia;
  • questa voglia di addentrarmici, fa si che senza spendere ingenti somme, quando giro al Libraccio o nei mercatini perlustri per trovare un libro interessante su questa materia e garantisco che il peggiore che ho trovato mi ha comunque detto qualcosa in più. Sono libri che mi permettono oltre che di soddisfare la mia voglia di conoscere, anche di poter azzardare una risposta a chi sul forum pone delle domande e questo mi permette di partecipare alla discussione attivamente.

Non sbagliavi pensando che si piantassero i semi delle piante o tutt'al più, si cercassero in natura alberelli giovani da prelevare, perché questo è il modo più semplice, il più naturale.
Tutte le altre tecniche permettono di accorciare i tempi e di otternere forme che il tempo modificherebbe.
Tuttavia sono tecniche estremamente interessanti perché dietro ognuna di esse c'è un perché, c'è uno studio teorico, c'è una esperienza che tutt'assieme applicate ci consentono risultati insperabili.
Ma il primo fra tutti, sapendo di diventare noioso, è la voglia di saperne di più.
Anche i tronchi contorti e cavi, le ferite, sono un mezzo artificiale per dare all'osservatore l'impressione che la pianta sia molto più vecchia di quel che invece è.

La vita della pianta in un piccolo vaso invece tende a far crescere la pianta meno che in terra piena, ed è un po' un controsenso, perché prima di poterla mettere in un vaso "bonsai" solitamente si fa crescere la pianta piuttosto rapidamente e quando si è sufficientamente sviluppata, la si modella per ridurla a bonsai e metterla in un minuscolo vaso dove crescere diventa un po' più complicato.

Ciao
 
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patrizia

Maestro Giardinauta
In fondo questa è un'arte e non si può insegnare come una tecnica...
Certo, si entra in un mondo nuovo e si possono anche leggere libri per una preparazione teorica, per imparare un certo linguaggio utile e necassario per capirsi.
Però il forum non lo sottovaluterei, non è "solo" il mondo confuso e virtuale di internet, è uno strumento per conoscere persone con le nostre stesse passioni che in altro modo non avremmo mai incontrato, forse.
E nella confusione generale ci sono le persone sotto, alcuni entrano solo per dire: "Ho comprato questo, come mantenerlo?", altri possono scambiare esperienze, avendone già, io faccio parte di quanti devono imparare da zero, in più ho le mie convinzioni particolari e le mie obiezioni di coscienza...
Comunque come in ogni arte ci vuole un maestro, no?
 

patrizia

Maestro Giardinauta
Ho aggiunto tante belle piante alla mia collezione, ho un mazzetto di maggiociondoli, tre gingki, tre cipressini, un melograno nano senza forma, e tanti progetti.
Ho addocchiato un albero di robinia dai fiori rosa ciclamino, se non potrò stappare un pollone rapirò i semi e un cespuglio di melograno da studiare per capire come catturarlo.
Infine ho pensato ad un'essenza poco comune come il gelso.
La robinia e il gelso mi sono venuti in mente per l'usanza diffusa una volta di capitozzare le chiome per renderli più contenuto il primo, essendo stato importato come pianta decorativa, e più produttivo il secondo, cibo preferito dei bachi da seta.
Le campagne sono ancora piene di gelsi allevati a scopa rovesciata, ma non bonsai, mentre nei giardini del secolo scorso le robinie con la stessa forma, l'hanno ormai perduta.
Ecco le mie idee per consolarmi della perdita del ciliegio.
 
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