Mi scuso se entro in una discussione gia consolidata ma desidero porre alla vostra attenzione, alcune mie analisi sul fenomeno della figliazione delle piante.
Stabilita l'origine e conosciuto il significato della parola "KEIKI" arrivata a noi dai grandi ibridatori hawaiani di Dendrobium, Iamamoto e da noi usata con facilità perchè sintetizza bene il concetto della riproduzione delle orchidee per filiazione, mi permetto di esprimere le mie osservazioni su questo fenomeno, tipico delle orchidee, ma penso non esclusivamente.
Il sistema vegetativo delle orchidee si divide in due tipologie: monopodiali e simpodiali.
Nel primo tipo di sviluppo, l'orchidea cresce in un unico tronco strutturato con un esteso apparato radicale, formatosi in progressione, a partire dalla base.
Questo tipo di orchidee ( Vanda ad esempio) in linea teorica dovrebbe crescere senza mai incespire, a volte capita che, quando la pianta monopodiale si trova in buone condizioni ambientali e di salute, decide di far spuntare dalle sue ascelle anche delle nuove vegetazioni che si organizzano velocemente con un proprio apparato radicale. Questi sono figli e se vogliamo possiamo anche chiamarli keiki.
Il secondo modo vegetativo delle orchidee, chiamato simpodiale perchè si sviluppa su più podi, struttura la pianta con unità vitali autosufficenti (pseudobulbi) che si formano lungo un rizoma orizzontale che in certi casi si divide in più direzioni.
Questo tipo di sviluppo incespisce la pianta e forma un blocco divisibile in tanti pezzi autosufficenti: questa non è figliazione ma semplicemente riproduzione per divisione.
In questo gruppo di orchidee, possiamo includere ad esempio: Dendrobium, Phalaenopsis, Cattleya e moltissime altre.
Però anche queste orchidee simpodiali si sono organizzate per produrre figli e lo fanno appunto, formando in particolari condizioni, delle unità vitali, o dalle gemme dormienti degli pseudobulbi ( Dendrobium, Cattleya, Cyrtopodium ecc.)
oppure attraverso i nodi degli steli fiorali di tutte quelle che non possiedono pseudobulbi ( Phalaenopsis, Oncidium, Aerangis ecc.).
Per concludere, le orchidee si riproducono naturalmente: per impollinazione e semina, per figliazione e per divisione.
Secondo la mia opinione, sulle Phalaenopsis, quando le nuove piantine si formano su steli fiorali, sono da considerarsi figli o se piace di più : keiki.
Ciao a tutti, guido.