No, il corineo, come altri ascomiceti (ad esempio Taphrina deformans, causa della temuta bolla del pesco) si diffonde per spore che possono essere trasportate dal vento a distanze anche di 20km.
Diciamo che, vista la modalità di diffusione, anche se nell'area immediatamente circostante un frutteto non ci sono focolai d'infezione, è sempre tassativo procedere con trattamenti preventivi sulle drupacee, visti che i costi sono molto bassi (cosa lo paghi il verde rame?) e i danni al raccolto possono essere devastanti.
Ora che arriva il gran caldo, probabilmente noterai una decisa diminuzione nella virulenza dell'attacco: non farti trarre in inganno. Il corineo generalmente riduce molto la sua attività quando la temperatura va sopra i 27-28°C ma appena la temperatura cala, se non viene combattuto, riprende inesorabile a fare disastri.