Anche questi insetti posseggono alcuni antagonisti che contribuiscono a frenare le infestazioni. Tra questi si ricordano il Rincote antocoride predatore, Orius laticollis per la Corythucha ciliata il Rincote miride, Stethoconus cyrtopeltis per Stephanitis piri, oltre ad alcuni altri antocoridi soprattutto per Monosteira unicostata.
Questi insetti antagonisti, non appaiono comunque in grado di contenere efficacemente gli attacchi da parte dei fitofagi tingidi citati, per cui in qualche caso si dovranno prendere altri provvedimenti per ridurre le diffusioni troppo elevate.
Premetto che dato il tipo di danno che apportano, questi insetti risultano quasi sempre sopportabili senza il ricorso ad alcun tipo di intervento.
Nel caso delle piante da giardino citate o delle piante arboree situate nel giardino o nei viali alberati, può essere in vari casi necessario il loro contenimento in quanto gli insetti possono deturpare l'aspetto ornamentale degli esemplari aggrediti od essere particolarmente fastidiosi per l'uomo che si viene a trovare per lunghi periodi sotto le piante.
Per le piante di ridotte dimensioni, il problema è risolvibile Senza particolari disagi, in quanto, prese le opportune precauzioni, l'insetto può essere contenuto con interventi a mezzo di insetticidi a bassa tossicità che vanno orientati particolarmente contro le giovani neanidi appena schiuse dalle uova.
Questo tipo di difesa deve essere eseguito possibilmente in prima generazione che per le poche specie citate si verifica orientativamente verso la fine di maggio. I prodotti utilizzabili, da distribuirsi con normalissime pompe da giardino nel caso di piccoli esemplari o con pompe a getto più lungo nel caso di alberi più alti, dovranno interessare tutta la chioma delle piante e soprattutto essere scelti tra quelli contenenti i seguenti principi attivi: malathion, diazinone, acephate, fenitrothion, piretrine naturali o di sintesi. Fra queste ultime, si possono ricordare deltametrina, permetrina, alfametrina, flucitrinate ecc.
Nel caso particolare delle piante di platano, si conosce un valido sistema di difesa, basato sulla tecnica dell'iniezione al tronco con insetticidi tipo acephate, in grado di essere traslocati e di uccidere l'insetto che punge le foglie anche pochi giorni dopo l'intervento. I risultati sono apparsi buoni, per l'efficacia contro l'insetto e per la riduzione notevole degli effetti negativi di natura ambientale che ogni intervento a tutta chioma, pur effettuato con le dovute precauzioni è inevitabilmente in grado di produrre nella maggior parte delle circostanze.