Mi fa piacere risponderti.
Temo però che il mio punto di vista piaccia poco, comunque .....
Allora: per me non è un argomento semplice far vivere le piante e contemporaneamente pretendere che mi stiano vicine. Meglio sarebbe (sia per le piante che per me) che fossi io a vivere vicino ad esse, come in fondo eravamo originariamente progettati per vivere.
Le cose si complicano proprio perché abbiamo i mezzi tecnologici per superare gli squinternamenti che andiamo creando. Grazie alle numerose tecniche e ai dispositivi che abbiamo a disposizione ci pare di esser in grado di ricreare l'habitat per le nostre piante, addirittura senza conoscere molto di questo loro habitat.
D'altronde è difficile chiederci così tanto, visto che siamo indifferenti al peggioramento del nostro habitat, figuriamoci se possiamo preoccuparci di quello delle piante.
Preferiremmo (mi ci includo) comperare una serra fredda e buttarci dentro tutto, piuttosto che studiare le vere esigenze di ciascuna nostra pianta.
Ci basterebbe cacciar fuori una certa dose di Euro per sentirci la coscienza a posto, piuttosto che faticare studiando e tirar le cose per le lunghe. Forse in molti siamo troppo indaffarati per curare le piante che abbiamo voluto.
La mia "ricetta" è stare sul semplice.
Se sono ridotte le nostre conoscenze, se è ridotto lo sforzo che faremo per aumentarle, se ridotte sono le probabilità che le piante resistano, riduciamo anche la complessità degli ostacoli che dovremmo superare, scegliendo piante semplici, possibilmente autoctone e proteggendole con metodi più semplici ma efficaci possibile.
Ignoriamo le piante che seguono la "tendenza" e le mode del momento, oppure le occasioni offerte dai vari Iperqualchecosa o Gardenvattalapesca.
Io suggerisco di guardarci attorno, anche nella città in cui volentieri o no abitiamo, spingiamoci anche nei boschi che ha attorno, e nei parchi al suo interno.
Sicuramente troveremo qualche pianta che ci piacerà e la sua presenza ci garantirà di saper tollerare il clima locale.
Naturalmente troveremo tante piante inadatte a farne dei bonsai, ma alcune altre che saranno perfettamente in grado di stupirci per non averle notate prima.
Quasi tutti saprete che alla fine del mio discorso tirerei fuori l'acero ed allora è inutile aspettare ancora: lo faccio subito.
Fra gli aceri mi sembra che il campestre sia il più docile e mansueto, obbediente e robusto, capace di dare belle foglie, con bei colori, pur senza fare uso di effetti speciali.
Eviterei perfino gli aceri giapponesi, perlomeno fino alla conclusione di un "tirocinio" con "piante scuola".
Dovevo per forza nominare per primo l'acero, non per usare l'ordine alfabetico, ma per gratitudine e subito dopo devo aggiungere l'olmo ed il ficus carica (il normalissimo fico).
Vorrei proprio tralasciare piante esotiche, delicate e complesse, ometterei anche i ficus prediligendo (come accennavo) le piante nostrane, caserecce.
Come protezione eviterei cose complesse, riducendo il ventaglio della mia scelta su piante per cui sarebbe sufficiente proteggere le sole radici, affogando il vaso in un bel mucchio di foglie secche con cui ricoprirei anche il terreno.
Piante che lascerei SEMPRE fuori, senza serre, serrette o scatole, senza nemmeno il TNT (Tessuto Non Tessuto), tutti espedienti che vanno bene finché si tengono sotto controllo, ma che basta trascurare una volta di troppo e .......
Per i ficus che hai credo sia presto (a Milano) per rimetterli fuori quindi dovresti trovare una zona non riscaldata, ma luminosa, dove il TNT non serve.
Qualche cucchiaio di acqua ogni settimana daglielo anche in questa stagione e non avere fretta di vedere apparire segni di ripresa: pazienta anche quando ti sembrerà irragionevole sperare.
Sul cartone da imballaggio hai ragione è molo efficace come isolante termico, quasi come il polistirolo, ma è più facile per costruirsi una scatola su misura.
Invece i teli di plastica sottraggono troppa luce e permettono uno scarso scambio di umidità, cosa che può causare dei problemi nonostante ne risolva altri.
Per fare della chimica con azoto e potassio a me pare presto.
Le piante non vanno concimate nel periodo di dormienza ed il tuo ficus di sonno pare averne più del dovuto, infatti dovrebbe ridurre molto la sua attività, ma in dormienza non dovrebbe proprio andarci.
Inoltre e forse ancora più importante, vanno concimate solo quando sono in salute.
Per finire aggiungo di non porti un bonsai come obbiettivo a breve termine, a meno di comperartelo.
Il mio consiglio è di dedicarti a qualche pianta che a lungo andare lo potrà diventare, ma di non fartene un chiodo fisso.
Più importante ancora di avere un bonsai è di governare una pianta e diventare capaci di farla crescere e stare bene, di capirne diciamo il "funzionamento", le esigenze, le preferenze.
Insomma su una scala ed un registro diversi è un po' come prendersi la responsabilità di un figlio o comunque di un essere totalmente dipendente da noi.
A quel punto l'aspetto bonsaistico secondo me diventa meno importante, ma anche più facile da affrontare. Si può già cominciare fin d'ora a pensare ciò che vorremmo ottenere, ma teniamo presente che nel corso della nostra esperienza, ciò subirà dei cambiamenti anche sostanziali.
Benvenuto ed auguri