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Affascinante ma...

kinzica

Giardinauta Senior
Ciao a tutti, premetto che di bonsai ne so meno che niente, però ogni tanto vengo a dare una sbirciatina ai vostri e li trovo davvero affascinanti. Tra l'altro, parlando da profana, mi pare anche un modo per avere una pianta che non si potrebbe tenere in un giardino perchè magari il giardino non si ha.
Ma qui viene il ma. Ogni volta che ne vedo uno, dopo averne goduto la visione mi vien sempre da pensare che il poverino abbia subito e continui a subire, dei maltrattamenti. Fili di rame per direzionare i rami, scorciature di radici e rami con fini puramente estetici etc... Non mandatemi anatemi (non mandatemi manco a quel paese, che ci son già :lol: ), la mia non è una polemica, ma l'impressione di una persona assolutamente ignorante in materia. Per quello vorrei che qualcuno mi facesse possibilmente capire come stanno le cose.
Grazie e scusate l'intrusione! :Saluto:
 

65689904

Aspirante Giardinauta
Ciao Kinzica,

non abbiamo nessun problema ad accettare il tuo dubbio. Qui di seguito trovi la mia opinione (e magari non é solo la mia, spero !).
Le piante che vedi in natura sono indubbiamente sottoposte a diversi fattori di stress, dall'inquinamento ambientale (chimico, fonico, ecc ...), al non rispetto delle regole basilari di botanica da parte di diverse persone (piante nei giardini che vengono lasciate morire, bambini o ragazzi che le prendono a bastonate, ...).
Altre piante subiscono altri tipi di "tortura" (p.es. l'erosione del suolo, le piogge acide, ...).

Per quanto riguarda i bonsai, lo scopo di un appassionato é di non tanto farle soffrire, ma piuttosto di prendersi cura di esse. Se poi le nostre piantine soffrono, ce lo fanno sapere (p.es. con la caduta delle foglie e altro).

A questo punto ecco la differenza: il bonsaista interviene curandole, prendendosi cura di esse cerca di alleviare la loro sofferenza p.es. rinvasandole.
Pensiamo alla specie umana: quando tu vai a farti tagliare i capelli senti magari dolore ? Io no (anche perché di capelli non me ne restano molti .... !).
Tutto quello che é pinzatura, potatura, taglio di radici avviene anche sul campo: il forestale che dirada un bosco o che taglia le fronde per far respirare le piante, la casalinga che irrora la parte aerea della siepe per evitare un attacco di ragnetti rossi, che concima, o altro ancora.

La differenza sostanziale é dunque questa:
chi possiede piante in vaso - ed é un appassionato - interviene sempre per curare le proprie piante. Invece, in natura, l'uomo non può sempre intervenire. Quanti boschi abbandonati a se stessi purtroppo oggi possiamo vedere ?

Salutoni,

Giò.
 
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boba74

Esperto di alberi ed arbusti
Beh, in realtà sono talmente tante le cure e le attenzioni quotidiane che si dedicano ai bonsai, che nessun'altra pianta è più amata dal suo stesso proprietario.
Il fatto di piegare rami col filo, o capitozzare una pianta e tagliare le radici, è per lo più un'impostazione, ma una volta che un bonsai è formato non è che poi ogni giorno viene drasticamente torturato: ci si limita alle normali cure di mantenimento: annaffiature, concimazioni, cimature dei nuovi germogli, rinvasi solo quando serve (come del resto avviene per tutte le altre piante in vaso e non).
E' chiaro che visto da fuori la prima cosa che uno pensa è: ma cosa ti ha fatto quest'albero per meritare questo??? Però l'idea è quella di tirare fuori da una pianta qualcosa che essa ha già dentro, come realizzare una scultura partendo da un blocco di marmo.
L'arte del bonsaista si fonde con quella insuperabile della natura.
Ci son bonsai che hanno più di 200 anni, vivono molto più a lungo dei loro creatori e delle piante loro coetanee, e stanno molto meglio di tanti alberi orrendamente mutilati che si trovano nei nostri giardini o lungo le strade.
Del resto noi siamo esseri umani, è una nostra caratteristica ineliminabile quella di cercare il bello nelle cose, anche a costo di forzare la natura. Anche il semplice giardinaggio può essere visto come una tortura nei confronti delle piante: mettere tutte assieme e in poco spazio piante che in natura vivono in ambienti del tutto diversi, o hanno esigenze diverse, solo per un puro fatto estetico. Prendere piante tropicali e costringerle a crescere in un angusto lo**** privo di luce e umidità, qual'è la nostra casa, solo per arredarla.
Sono tante le cose "innaturali" che noi facciamo ogni giorno, e il bonsai è secondo me una di quelle più rispettose della natura, qualcosa che ci fa crescere giorno per giorno conoscendo sempre più noi stessi e le piante: questi esseri viventi silenziosi e per lo più sconosciuti, che se ne stanno lì, a ricordarci costantemente che in realtà siamo noi ad avere bisogno di loro, e non viceversa...
Boba pensiero.
 
Ultima modifica:

aleda

Giardinauta
Non ti mando in nessun paese,dico solo che un bonsai viene curato molto più che una pianta comune.Riceve il nutrimento adatto alla stagione,annafiato solo quando ne ha di bisogno,in natura non succede sempre,pensa alle alluvioni ai periodi di secca.Per il taglio dei rami succede anche con le altre piante,per la vite è annuale,per le radici è come per gli esseri umani, anche noi tagliamo i capelli se non lo si fà ti immagini che garbuglio.Con il trappianto controlli sotto la terra lo stato delle radici,e cosi cambiado il terriccio stimoli la crescita di nuove radici,che faciliteranno la crescita del bonsai.Un vero cultore di bonsai controlla giornalmente le sua piante.Come vedi accudiamo le nostre piante forse più degli altri,saluti alex
gynsek.jpg
 

kinzica

Giardinauta Senior
Alex come ho detto al principio la mia non voleva essere ASSOLUTAMENTE una polemica, anzi!
Ho un'impressione e invece di tenermela per me facendone la mia verità, chiedo lumi a chi ne sa molto più di me. Penso che questo sia l'atteggiamento giusto.
Non mi sono posta nei confronti dei bonsaisti in modo critico, nè ho detto che non amano le proprie piante etc...
 

65689904

Aspirante Giardinauta
No, no, tranquilla Kinzica, mi sembra che ne te ne Alex vogliate essere polemici. Trasparenza ed espressione dei propri pensieri aiutano a meglio capirsi (ed a capire quest'arte).

Ciao,

:eek:k07: Giò
 

Bonsailab

Giardinauta
Le piante provano dolore??
Bhè, pare di si
Non ricordo quando e quale studioso naturalista dimostrò questo fatto; ascoltai questa cosa in tv tempo fa.

Credo che è noto che l'uomo è in generale egoista nei confronti dei propri simili, figuriamoci con la natura.
Tuttavia questa non la definirei una "forma di egoismo", perchè come hanno detto giustamente boba e 65689904, l'arte di fare bonsai, ha un fine particolare, quello di trovare la particolarita' in una pianta. Di rendere visibile cio' che è invisibile e quindi si fa di tutto per non farle morire!
Questa sinergia tra uomo e natura non puo' che dare risultati positivi e non puo' che favorire il processo di costruzione del rispetto verso la natura stessa.
 

GoJu_

Aspirante Giardinauta
Ogni volta che ne vedo uno, dopo averne goduto la visione mi vien sempre da pensare che il poverino abbia subito e continui a subire, dei maltrattamenti.

E' una osservazione che ci viene rivolta spesso...
Lo stesso dubbio me lo son posto anch'io.
Potrei risponderti che trovo molto più "criminali" le potature del verde pubblico, in particolare gli alberi a bordo strada... Non ce n'è uno sano... Poi ci si stupisce se qualche albero finisce sulla macchina del malcapitato di turno causa vento forte.
Detto questo, provo ad approfondire il discorso.
Nel bonsai l'osservazione dei cicli vegetativi, del microclima e delle reazioni della pianta è di fondamentale importanza. Le lavorazioni con il filo e le potature sono quindi strettamente collegate e subordinate alle condizioni di salute del bonsai. Quello che provo è un contatto diretto, quotidiano e profondo con la natura. In un albero grande, seppur maestoso, si perde il senso della sua totalità e dei minuscoli dettagli.
 

GoJu_

Aspirante Giardinauta
Le piante provano dolore??
Bhè, pare di si
Non ricordo quando e quale studioso naturalista dimostrò questo fatto; ascoltai questa cosa in tv tempo fa.

"La vita segreta delle piante" di Peter Tompkins:eek:k07:
Racconto uno dei tanti aneddoti presenti su questo testo.
Presa una pianta e posti degli elettrodi sulle foglie, essa riconosceva a distanza di tempo la persona che gli aveva bruciato una foglia qualche giorno prima... Stessa cosa per un fumatore che aveva soffiato fumo sulla vegetazione.
 
I

Il Marchese del Ficus

Guest
Ciao amici
quoto tutto e tutti.
Ad ogni bonsaista, viene rivolta l'accusa di far soffrire i propri alberi. Talvolta (e non in questo caso) viene rivolta con arroganza e invidia, perchè è evidente che da un bonsaista l'amore per il fare, per l'osservare, per il contemplare traspare sempre... dopo anni di questa attività\arte\hobby penso che bonsai sia una specie diversa di approccio alla natura, un qualcosa che acquista un carattere quasi filosofico e molto intimo. Non amo i giapponesismi, ma mi rendo conto di quanto possa essere meditativo il curare una piccola pianta che riproduce una vecchia pianta, con tutte le sue implicazioni tecniche, estetiche, intellettuali. Il bonsai, come hanno detto altri (ciao Amici!!!!) non soffre più di una pianta che in natura non riceve cure e molti strapazzi dagli agenti atmosferici. Fertilizzante, medicine, sole se serve, ombra quando serve, acqua buona, eliminazione del secco, pulizia del tronco solno operazioni che fanno bello il tuo bonzo e lo proteggono da malattie e da danni. E' bello vedere un piccolo albero scoppiare di salute e sapere che sei stato tu a farlo così.
A volte ho paura di loro, dei miei alberelli: i miei olivi, e baobab, sopravviveranno a me, ai miei figli, ai loro figli. Vivranno secoli. Non sono i miei bonsai. E' solo il mio turno di custodia e cura: altri verranno dopo di me.
 
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