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genitore 1 e genitore 2

Olmo60

Guru Master Florello
su Repubblica di qualche tempo fa, un articolo partendo dal termne "gender" (usato per prima dalle femministe come rivendicazione di libertà sesssuale negli anni '60 o giù di lì) finiva per informare il lettore di una nuova tendenza in atto in alcuni paesi, di eliminare per legge la parola "madre" "padre" sia dai documenti che dal linguaggio comune, cosa che, secondo i promitori, dovrebbe servire:
1)a crescere senza un orientamento sessuale deciso dall'alto (quindi, secondo questo approccio, si realizzerebbe una vera crescita libera da condizionamenti)
2 mancando l'identificazione sessuale all'origine, ciò servirebbe anche a combattere la violenza maschile verso le donne (il maschio crescerebbe senza appigli psicologici per sentirsi superiore alle donne, una volta adulto) e tutta un'altra serie di amenità (dal mio punto di vista) che se riesco a ritrovare vi farò leggere.

Ma adesso ho trovato in rete una notizia simile e secondo me merita una discussione: si tratta delle dichiarazoni di un amministatore comunale (di Venezia) e della ministra Kyenge. Per me, lo dichiaro subito, c'è da piangere, e per almeno una decina di motivi, in primis l'assoluto -non sense- che hanno certe posizioni. A voi la palla.
p.s non conosco Prolfe News: la notizia è riportata da altri con lo stesso contenuto.

Cécile Kyenge: "Genitore 1 e 2 invece di mamma e papà nei documenti". E' polemica - Prolife News

"Non smette di far discutere la presa di posizione della Ministra per l’integrazione Cécile Kyenge , che si è detta d’accordo con la proposta avanzata dalla neodelegata ai diritti civili del Comune di Venezia, Camilla Seibezzi, di eliminare i termini “madre e padre” dai moduli d’iscrizione ad asili e scuole, per utilizzare unicamente l’indicazione “genitore 1″ e “genitore 2″. È ” obsoleto ” (secondo la consigliera) continuare ad utilizzare quella denominazione stereotipata che già altri paesi d’Europa hanno abbandonato nella modulistica degli enti locali..."
 
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Piera58

Moderatrice Sez. Piccoli Amici
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Sembra che ci sia un malinteso, notizia riportata da chi o non capisce quando legge o creata per generare flame, la spiegazione è qui «Genitore» contro «madre» e «padre», ecco perché è un falso problema | La ventisettesima ora


[h=1]«Genitore» contro «madre» e «padre», ecco perché è un falso problema[/h]
C’è un enorme malinteso alla base del dibattito sull’adozione del termine «genitore» al posto di «madre» e «padre», rilanciato nei giorni scorsi dalla ministra per l’integrazione Cécile Kyenge. Su questo blog ne ha parlato Elvira Serra, spiegando che è sbagliato considerare l’uso di «papà» e «mamma» un «concetto obsoleto».
Non potrei essere più d’accordo. È d’accordo anche la consigliera comunale di Venezia che ha introdotto la proposta di sostituire «padre» e «madre» con «genitore» sui moduli burocratici, come quelli per l’iscrizione all’asilo. «La scelta genitore, non esclude l’uso corrente del termine madre e padre, come molti temono, semplicemente li comprende – ha detto senza possibilità di dubbio la consigliera Camilla Seibezzi all’Ansa –. Questo provvedimento fa sì che qualsiasi tipo di famiglia che vada a iscrivere i propri figli alla scuola, non subisca discriminazioni né viva situazioni di disagio».
La nuova dizione vale per la burocrazia e serve a evitare di escludere a priori e le nuove famiglie che pure ci sono già nella società italiana. Nessuno, insomma, intende vietare di chiamare papà e mamma la coppia digenitori eterosessuali. O di aggiungere a penna, anche sui vari formulari, la dizione tradizionale. Potrebbero farlo persino le coppie gay: «a. Genitore - MADRE Tizia» e «b. Genitore - MADRE Caia». L’unica cosa che lo impedisce semmai è che la madre o il padre «sociale» (quello che non ha concepito il figlio, anche se lo ha voluto mettere al mondo e lo cresce insieme al partner) per la legge italiana non ha alcuna potestà sui bambini.
Per altro la ministra Kyenge ha risposto a una domanda dei cronisti sulla proposta di Seibezzi e ha detto di essere «a favore di tutto ciò chefavorisce le pari opportunità». Adesso il suo portavoce smentisce che abbia mai definito superati i concetti di padre e madre. Ma per molti il timore è proprio che una proposta del genere significhi abbandonarli.
Usare una definizione più ampia (genitore), invece, non implica il divieto di adoperarne una più specifica (padre, o madre); pensarlo significa dare per scontato che le scelte di alcuni, o anche di molti, debbano valere per tutti – e con questo proprio non sono d’accordo.
Non sono d’accordo neppure con quanto scrive Elvira Serra sul fatto che i genitori sono sempre un uomo e una donna, perché sono coloro checoncepiscono i bambini. Un genitore non è una persona che si limita a compiere l’atto della riproduzione (o a donare il suo Dna per permetterla), ma colui che ha la responsabilità di crescere un figlio. Questo e solo questo rende davvero padri e madri. Personalmente, credo anche che i bambini nati grazie alla donazione di gameti (sperma oppure ovuli) abbiano il diritto a sapere chi sono i loro donatori, e che questo diritto dovrebbe essere loro garantito dalla legge. Ma la donazione di per sé non rende quelle persone i loro genitori. Lo si diventa davvero solo nellarelazione (buona o, ahimé, a volte anche cattiva) con i bambini.
 

kebby

Guru Giardinauta
Ne abbiamo parlato -a grandi linee- anche a casa mia: siamo favorevoli al cambio dicitura, siamo molto aperti dal punto di vista dell'adozione, e anche dell'adozione da parte di coppie omosessuali.
Il "vero" problema (se esiste) è il discorso 1&2, tutti quelli con cui ne ho parlato si sentono "inferiori" ad essere classificati come secondi, come se assumessero meno importanza. Invece (nella concezione originale dell'idea) serve solamente a distinguerli l'uno dall'altro.
 

kebby

Guru Giardinauta
Ps: sono anni che vado dicendo le stesse cose che ha espresso Elvira Serra: un genitore è colui che cresce e si rende responsabile del bambino, non chi lo genera.
Ho avuto (e ho tuttora) a che fare con famiglie di tutti i tipi, divorziate, con adozioni, interrazziali, omosessuali, tradizionali.. Ogni una è un microcosmo a sè.
Una mia amica, sposata con tre figli, ha divorziato perché il marito era un violento e un ubriacone. Ora convive da più di 5 anni con la sua nuova compagna. Non ho mai visto i figli così sereni e tranquilli. A chi mi dice che quei figli avevano bisogno di un papà, rispondo che avevano solo bisogno di un genitore serio, rispetto a chi li ha procreati stanno meglio da soli con solo la mamma. A quel punto, meglio avere un punto di riferimento in più, se è positivo e li aiuta non solo nelle questione logistiche (ritirare i bambini da scuola o andare a fare la spesa), ma anche nella sfera dell'educazione. Mi spiace solo che per la legge italiana la compagna non abbia valore legale.
 

belpa

Master Florello
io da quando han levato e diciture asilo elementari medie e liceo fatico a capire che scuola fanno i miei figli( ma a nessuno vien in mente di dire nelle conversazioni comuni "mio figlio va alla secondaria di primo grado", ve lo assicuro) quindi anche questo sarà solol'ennesimo orpello burocratico. non crediate che nella sostanza cambi qualcosa. . .
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Cécile Kyenge a mio avviso è uno dei ministri meno opportuni della storia della repubblica.
Relativamente al discorso genitore 1 e 2 in sostituzione di padre e madre c'è da farsi cadere le braccia dallo sconforto.
Vogliono distruggere le basi della famiglia come natura vuole e metterci in testa che la normalità sta altrove.
Non ce la faranno mai con quelli che la pensano come me.
La famiglia è composta da padre, madre e figli ognuno con la sua natura e ciò che ne deriva di conseguenza.
Rispetto chi ha altri gusti sessuali (si perché deriva tutto da li), però non si pretenda di rivoluzionare il concetto di famiglia che per me resta quello e inscalfibile.
Nel momento in cui faranno certe cose, non so dove andrò, non potrei accettare di far sorbire ai miei figli a scuola "educazione sessuale" dove si spiega che i gusti sessuali diversi fanno parte della normalità (si perché questa dell'educazione sessuale a scuola è una volontà di chi si occupa di certe cose).
E la cosa che mi da tremendamente fastidio ed è indice del fatto che non siamo di fatto in democrazia è il fatto che non è possibile esprimere più di tanto pareri come il mio perché vieni tacciato di omofobo....se questa è democrazia!
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Tanto per essere chiari io la penso così e ne vado fiero:
Non credo nella famiglia come tradizionalmente la si intende per partito preso e per conservatorismo ottuso come quasi sempre pensano quelli che sono dell’idea opposta alla mia.
Si tratta principalmente di un discorso di crescita dei figli, idea supportata per altro da chi è del settore educativo e ha studiato certe cose ma che si guarda bene dall’esternarlo…..chissà perché!!!
Il problema è a monte deriva infatti da una situazione di egemonia politico sociale e intellettuale esistente al di la di chi sta al governo centrale, che sta diventando quasi dittatoriale a mio avviso, nel senso che se non sei in linea con certe correnti di pensiero sei omofobo, intollerante, fascista, ecc ecc per non parlare delle offese.
In Italia c’è purtroppo un modo di pensare dominante ed egemone che influenza tutto al quale nessuno va contro o ha paura a farlo.
Tutto questo non è certo un buon segno di democrazia.
Va da se che chi la pensa conformemente alle correnti di pensiero “egemoni” crede di essere nel giusto, non accetta opinioni contrarie se non attribuendole a correnti omofobe, intolleranti e illogiche pensando inoltre di avere sempre e comunque la verità in tasca in barba al’umiltà e alla volontà di mettere in dubbio ciò che si crede assoluto.

Io credo che la famiglia debba essere fondata su una madre e un padre e non su due genitori del medesimo sesso perché è comprovato da chi studia certe cose (ma non lo dice) che il figlio per la sua corretta crescita da un punto di vista intellettuale e sessuale, debba riconoscere figure maschili e femminili come propri genitori e attribuire ad essi determinati ruoli famigliari, ruoli che nel caso di due madri o due padri il bambino non attribuisce o fa confusione e determinati processi psicosessuali “normali” non avvengono, vedasi complesso di Edipo
E voi mi direte: “ma quando ‘c’è solo uno dei genitori perché l’altro muore o se ne va?.....non è meglio avere due genitori anche del medesimo sesso piuttosto che un solo genitore?”
Risposta. NO, perché nel caso in cui un bambino rimanga senza uno dei due genitori, può avere sicuramente problemi di mancanza “fisica” di chi non c’è più e non è presente ma comunque conserva in se il concetto di padre e di madre e ciò consente comunque un corretto sviluppo psicosessuale.
Quando la famiglia è composta da due genitori del medesimo sesso rimane comunque una carenza di attribuzione da parte del figlio adottato.
E quando c’è una famiglia disgraziata perché i figli subiscono maltrattamenti e diseducazione?
E’ sicuramente necessario intervenire ma c’ò non deve essere un giustificativo per l’avvallo della famiglia composta da due madri o due padri.
Quando c’è una famiglia del genere dove i bambini sono maltrattati si deve intervenire ma non si capisce perché si deve accettare una famiglia omosessuale conoscendo in partenza le conseguenze che essa porta sulla crescita dei figli.
La famiglia che diseduca ma composta da un padre e una madre è frequente ma non è una regola, è certo invece che quando una famiglia è composta da figure genitoriali sessualmente identiche ci siano dei problemi.
E’ normale contemplare l’eventualità di una famiglia di padre e madre ma diseducativa e problematica e la si interviene, ma non è normale accettare una famiglia diversa essendo quasi certi di ciò che essa comporta.

Il fatto scandaloso e che conferma l’idea sopradetta delle correnti di pensiero egemoni alle quali non è possibile disallinearsi se passando come omofobo ecc ecc, è che in ambito educativo tutti hanno studiato e insegnano certi concetti e ci sono libri di testo scritti nero su bianco e qualsiasi professore universitario, psicologo e studioso del settore conosce benissimo certi concetti perché gli ha studiati e li insegna, ma non si esprime ne pubblicamente tramite i media ne in altri ambiti più sociali, perché la corrente di pensiero politico sociale dominante vuole il contrario e vuole imporre l’idea di una famiglia diversa ma del tutto normale scardinando quella tradizionale.
E ancora più scandaloso è che si diffonda l’idea che non esiste nessuno studio sulle conseguenze sui figli derivanti dalla presenza di due genitori del medesimo sesso quando si tratta di uno dei fondamenti delle scienze educative e che si voglia instaurare contro ogni logica famiglie con due padri o due madri e utilizzare i figli come vittime e cavie per verificare ciò che al 99% dei casì avverrebbe.

Io non sono un dottore di scienze educative ne uno psicologo ma chi lo è (e lo dico perché ho esperienze direttissime) fa finta di non sapere e nega ciò che ha studiato ai fini dell’allineamento alle volontà del pensiero egemone politico sociale.
Perché?
Semplice, perché il mondo universitario è da sempre, salvo casi sporadici, schierato verso certe correnti politico sociali e quando un professore si trova davanti a un bivio a dover scegliere tra l’onesta intellettuale che comporta la coerenza con ciò che fa e ha studiato e il perseguire l’ideale della corrente di pensiero egemone che deve essere imposta, sceglie la seconda e per non cadere in contraddizione con se stesso, se ne sta zitto zitto da una parte.
Poi c’è anche chi sarebbe effettivamente in disaccordo con certe idee ma ha paura a esternare certi concetti perché chi l’ha fatto è stato “tagliato”.
E poi c’è chi in maniera spudorata nega ciò che ha studiato……….
Mi spiace dirlo ma è così, e sui media chi si azzarda a dire la verità viene sistematicamente cancellato e ignorato se non trattato da scemo e insultato.

Da cittadino non solo non posso accettare tali situazioni quasi dittatoriali ma non posso neanche accettare che chi sa non parli per paura, per convenienza o perché la sua volontà di allinearsi a certi ideali è preponderante a ciò che sa e che ha studiato e più che altro non è accettabile che chi a discorsi professa democrazia e tolleranza sia il primo che non tollera chi la pensa diversamente in certi ambiti
E’ una situazione inaccettabile che temo conduca inevitabilmente alla perdita del concetto tradizionale di famiglia e a quel punto sarà il caos sociale totale.
Ma pare che a molti vada tutto bene così, non si rendono conto neanche di questa situazione di egemonia di pensiero.
No a genitore 1 e 2!!!!!
 

Marcello

Master Florello
bausettete,
la ministra è il meglio che l'italia potesse avere in una situazione come questa in quanto direttamente coinvolta nel problema xenofobo che caratterizza il belpaese.

Preferivi forse un tecnico o un politico o un leghista?
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
bausettete,
la ministra è il meglio che l'italia potesse avere in una situazione come questa in quanto direttamente coinvolta nel problema xenofobo che caratterizza il belpaese.

Preferivi forse un tecnico o un politico o un leghista?
lo è per te, per me non lo è, sempre che esista facoltà di pensarla diversamente
 

Marcello

Master Florello
si lo è per me e per chi la pensa come me,diversamente da te.

certo che esiste la facolta' di pensarla diversamente anche se non siamo proprio in democrazia.

sei gia' sulla difensiva?
 

kebby

Guru Giardinauta
Grazie per aver difeso la tua posizione.
Io la penso diversamente, ma non sono una di quelle che viene a tacciarti per omofobo. Semplicemente, esperienze di vita dirette mi hanno portata a pensarla diversamente.

Sono comunque interessata ad un confronto, non tanto per far cambiare idea agli altri, quanto per capire a fondo il perchè di determinate credenze. Non si sa mai, magari cambio idea io!

[...] è comprovato da chi studia certe cose (ma non lo dice) che il figlio per la sua corretta crescita da un punto di vista intellettuale e sessuale, debba riconoscere figure maschili e femminili come propri genitori e attribuire ad essi determinati ruoli famigliari, ruoli che nel caso di due madri o due padri il bambino non attribuisce ofa confusione e determinati processi psicosessuali “normali” non avvengono, vedasi complesso di Edipo
[...] perché nel caso in cui un bambino rimanga senza uno dei due genitori, può avere sicuramente problemi di mancanza “fisica” di chi non c’è più e non è presente ma comunque conserva in se il concetto di padre e di madre e ciò consente comunque un corretto sviluppo psicosessuale.
[...]
Quando c’è una famiglia del genere dove i bambini sono maltrattati si deve intervenire ma non si capisce perché si deve accettare una famiglia omosessuale conoscendo in partenza le conseguenze che essa porta sulla crescita dei figli.
La famiglia che diseduca ma composta da un padre e una madre è frequente ma non è una regola, è certo invece che quando una famiglia è composta da figure genitoriali sessualmente identiche ci siano dei problemi.
E’ normale contemplare l’eventualità di una famiglia di padre e madre ma diseducativa e problematica e la si interviene, ma non è normale accettare una famiglia diversa essendo quasi certi di ciò che essa comporta.
[...]
E ancora più scandaloso è che si diffonda l’idea che non esiste nessuno studio sulle conseguenze sui figli derivanti dalla presenza di due genitori del medesimo sesso quando si tratta di uno dei fondamenti delle scienze educative e che si voglia instaurare contro ogni logica famiglie con due padri o due madri e utilizzare i figli come vittime e cavie per verificare ciò che al 99% dei casì avverrebbe.

Personalmente, credo che fino a non molti anni fa la famiglia doveva essere costituita "tradizionalmente", per motivi sociali ed economici. Adesso la posizione può essere riveduta, come lo è stato per l'inserimento della donna nel mondo del lavoro.

Se scrivi "studies on gay parenting" si trovano una marea di articoli riguardo all'argomento, si riconoscono articoli di campanilismo per partito preso, ma molti articoli spiegano che il bambino in una coppia gay cresce uguale agli altri, a volte anzi con meno problemi di tipo sessuale proprio perchè in quella famiglia le cose vengono spiegate, non sono un tabù. E viene anche sfatato il mito secondo il quale i figli di coppie gay diventano gay pure loro.
(ho fatto la ricerca in inglese 1-per trovare una quantità maggiore di articoli 2-perchè in America sono già anni che il sistema esiste, quindi si può avere un riscontro che in Italia ufficialmente non esiste)

Non capisco con quali problemi dovrebbero crescere quei bambini. Non più problemi di qualsiasi altra famiglia "tradizionale" che abbia cresciuto figli fin'ora. Non esiste la famiglia perfetta, e quelle con problemi sono tante. Inoltre le famiglie "tradizionali" non vengono tutte controllate periodicamente come invece succede in quelle adottive (etero o gay che siano), che sono invece seguite da assistenti sociali e psicologi a supporto della crescita. Inoltre prima di dargli un figlio, la coppia viene controllata, cosa che non succede nelle coppie etero.

L'unico problema vero che vedo, è quello che "perseguita" i diversi: senza andare sui "peldicarota" tacciati di portar sfortuna ancora secoli orsono, basti guardare i primi figli dei divorziati 30 anni fa, i cosiddetti "figli illeggittimi", i figli delle coppie conviventi, ecc...

I bambini crescono in quella che per loro è la normalità (che sia una coppia gay "felice"o una etero con problemi), amati e coccolati, nutriti e cresciuti secondo i principi dei genitori (che poi crescendo, sono liberi o meno di seguire, come tutti), sono gli estranei che lo fanno sentire diverso, quando lo additano. Sono gli altri, che lo fanno sentire anormale.
 
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bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
io non ho detto che non accetto opinioni diverse, anzi, s etu che dici :

"la ministra è il meglio che l'italia potesse avere in una situazione come questa in quanto direttamente coinvolta nel problema xenofobo che caratterizza il belpaese"

dando per certo che chi ha un'idea diversa è xenofobo.

Gia dimostri non accettare idee diverse dalle tue se non catalogandole come xenofobe ecc ecc.

Sei la prova vivente di quel che sostengo.

Sulla definsiva?
No, è una discussione come un'altra mi pare e non credo di aver assunto atteggiamenti particolari se non aver detto la mia con convinzione
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Grazie per aver difeso la tua posizione.
Io la penso diversamente, ma non sono una di quelle che viene a tacciarti per omofobo. Semplicemente, esperienze di vita dirette mi hanno portata a pensarla diversamente.

Sono comunque interessata ad un confronto, non tanto per far cambiare idea agli altri, quanto per capire a fondo il perchè di determinate credenze. Non si sa mai, magari cambio idea io!

niente da obbiettare, se tutti fossero così non ci sarebbero problemi ma solo confronti
 

kebby

Guru Giardinauta
io non ho detto che non accetto opinioni diverse, anzi, s etu che dici :

"la ministra è il meglio che l'italia potesse avere in una situazione come questa in quanto direttamente coinvolta nel problema xenofobo che caratterizza il belpaese"

dando per certo che chi ha un'idea diversa è xenofobo.

Gia dimostri non accettare idee diverse dalle tue se non catalogandole come xenofobe ecc ecc.

Spezzo una lancia nei confronti di Marcello, non per dar contro a Bausettete ma solo per evitare questioni generali:
in quella frase nessuno è stato tacciato di xenofobia, è la questione di cui si parla ad esserlo.
Poi che la ministra piaccia o non piaccia, possa essere considerata il meglio o il peggio, è un altro discorso, e su questo non mi esprimo.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Personalmente, credo che fino a non molti anni fa la famiglia doveva essere costituita "tradizionalmente", per motivi sociali ed economici. Adesso la posizione può essere riveduta, come lo è stato per l'inserimento della donna nel mondo del lavoro.
Secondo ma paragone azzardato, si tratta di cose che hanno conseguenze diverse in ambiti diversi.
Per la prima si tratta di attivare una parità di diritti, nel secondo caso ci sono conseguenze incontrollabili

Se scrivi "studies on gay parenting" si trovano una marea di articoli riguardo all'argomento, si riconoscono articoli di campanilismo per partito preso, ma molti articoli spiegano che il bambino in una coppia gay cresce uguale agli altri, a volte anzi con meno problemi di tipo sessuale proprio perché in quella famiglia le cose vengono spiegate, non sono un tabù. E viene anche sfatato il mito secondo il quale i figli di coppie gay diventano gay pure loro.
(ho fatto la ricerca in inglese 1-per trovare una quantità maggiore di articoli 2-perchè in America sono già anni che il sistema esiste, quindi si può avere un riscontro che in Italia ufficialmente non esiste)
Quando ci pare per dimostrare cose occorrono studi scientifici approvati, in altre circostanze bastano articoli e studi non si sa di quale fondatezza.


Non capisco con quali problemi dovrebbero crescere quei bambini. Non più problemi di qualsiasi altra famiglia "tradizionale" che abbia cresciuto figli fin'ora. Non esiste la famiglia perfetta, e quelle con problemi sono tante. Inoltre le famiglie "tradizionali" non vengono tutte controllate periodicamente come invece succede in quelle adottive (etero o gay che siano), che sono invece seguite da assistenti sociali e psicologi a supporto della crescita. Inoltre prima di dargli un figlio, la coppia viene controllata, cosa che non succede nelle coppie etero.
Non mi sono spiegato bene, i problemi nelle famiglie ci saranno sempre e nessuna famiglia è perfetta che sia etero o omo.
Qua si confonde un eventuale problema educativo con un qualcosa che è indipendente da ciò che noi vogliamo al di la che una famiglia presenti certi problemi o meno.
L’attribuzione dei ruoli ai genitori e l’identificazione che essi hanno da parte di bambini è slegato dalle problematiche comuni delle famiglie.
La questione è molto semplice, la crescita psicosessuale del bambino è legata all’identificazione di un padre e di una madre, se manca qualcosa non avvengono i normali processi di sviluppo psicosessuale derivanti dal confronto con i genitori maschio e femmina, indipendentemente dal fatto che la famiglia abbia altri tipi di problemi.


L'unico problema vero che vedo, è quello che "perseguita" i diversi: senza andare sui "peldicarota" tacciati di portar sfortuna ancora secoli orsono, basti guardare i primi figli dei divorziati 30 anni fa, i cosiddetti "figli illeggittimi", i figli delle coppie conviventi, ecc...
Non è un mio problema perché non penso così

I bambini crescono in quella che per loro è la normalità (che sia una coppia gay "felice"o una etero con problemi), amati e coccolati, nutriti e cresciuti secondo i principi dei genitori (che poi crescendo, sono liberi o meno di seguire, come tutti), sono gli estranei che lo fanno sentire diverso, quando lo additano. Sono gli altri, che lo fanno sentire anormale.

Per me non è così, ti ripeto, non si tratta di trattare bene o male, far sentire diverso o meno, avere una famiglia di genitori educati o meno, di fare le coccole o meno.
Al di la di tutto questo un bambino coccolato ecc ecc che ha genitori del medesimo sesso farà comunque confusione perché non subirà i normali complessi derivanti da confronto con la madre femmina e il padre maschio (identificazione del figlio nel padre e complesso di Edipo con la madre).
E questo è stradimostrato salvo qualcuno che si affretta arrampicandosi sugli specchi per normalizzare la famiglia omosessuale
 
Ultima modifica:

kebby

Guru Giardinauta
Non so, io tutta questo bisogno di due sessi diversi continuo a non vederlo.
Capisco il tuo punto di vista, ma ho letto studi (prima ho scritto articoli ma intendevo studi, e come dicevo prima quando si cerca si trovano opinioni da ambo le parti, che sia per il gay-parenting o il vegetarianesimo o quel che vuoi, e molti studi sono falsi -da ambo le parti) che parlavano del discorso "quando viene a mancare un genitore" (se lo trovo lo linko).
Praticamente, si sfatava il mito per il quale al bambino verrà a mancare una figura identificativa maschile o femminile, in base a quella mancante (che sia per morte, abbandono, divorzio, trasferimento, ecc..).
Il bambino andava a ricercare inconsciamente la figura mancante in una figura prossima e presente, che fosse il maestro, la nonna, il vicino di casa, un amico di famiglia ecc, che in pratica gli mostrasse (involontariamente, per la maggior parte delle volte) i comportamenti che il genitore rimasto non poteva per forza di cose assumere.
Quindi in una coppia con due papà o due mamme, il bambino troverà comunque la figura che gli manca (se gli manca) intorno a sè.
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Non so, io tutta questo bisogno di due sessi diversi continuo a non vederlo..

l'importante è che lo veda chi studia queste cose e fa la professione avendo studiato queste basi.
E non è che sia opinabile che chi è laureato in scienze dell'educazione ecc ecc abbia studiato questo.
Ora, se vogliamo che si rinneghi tutto, ok, basta dirlo, s'inventeranno qualco'altro però non mi pare corretto dire da parte degli addetti che ad oggi non ci sono problemi o far finta che....
 

bausettete

Moderatore Sez. Acidofile
Membro dello Staff
Non so, io tutta questo bisogno di due sessi diversi continuo a non vederlo.
Capisco il tuo punto di vista, ma ho letto studi (prima ho scritto articoli ma intendevo studi, e come dicevo prima quando si cerca si trovano opinioni da ambo le parti, che sia per il gay-parenting o il vegetarianesimo o quel che vuoi, e molti studi sono falsi -da ambo le parti) che parlavano del discorso "quando viene a mancare un genitore" (se lo trovo lo linko). .
fino a che un laureato non esce di facoltà avendo studiato quel che dici (e ciò significa che è stato provato e riprovato poi) non solo non prendo per buono quel che si legge, ma sarebbe giusto, lecito e coscienzioso non dare l'avvallo a famiglie di quel tipo onde evitare conseguenze irreparabili.
Per di più quello che mi sta quà è che non è che si evolve uno studio e si mette le cose in pratica in conseguenza a quello, quà il fatto è che alcuni vogliono ribaltare ciò che ora è comprovato e qualcuno trova il modo "scientifico" per dare credito a quella tesi per venire incontro a determinate necessità di potere.
Cosa molto grave a mio avviso
 

kebby

Guru Giardinauta
Secondo me è anche da vedere il contesto: per quanto ne sappiamo, i bambini di oggi potrebbero crescere benissimo anche senza dover per forza dover avere a che fare col complesso di Edipo o di Elettra. La società è cambiata e si sta evolvendo, studi fatti su bambini cresciuti in altri tipi di società credo possano non andar bene per quella che stiamo vivendo.
A leggere interviste di ragazzi cresciuti in coppie gay, sembra non ci siano problemi. Di sicuro tra il leggere quello che viene scritto e vedere la situazione com'è realmente a volte ci son belle differenze.

Io continuo a vedere (in primis, ma ne conosco altri) l'esempio della mia amica. Se le due bambine sono ancora "piccole", il ragazzo è un'adolescente quindi l'età difficile per eccellenza. Eppure è normalissimo e non dà segni di sofferenza o di disturbo.

Grazie per aver condiviso il tuo pensiero, e aver risposto ai miei dubbi con calma e chiarezza :)
 

rocco.co

Guru Giardinauta
l'importante è che lo veda chi studia queste cose e fa la professione avendo studiato queste basi.
E non è che sia opinabile che chi è laureato in scienze dell'educazione ecc ecc abbia studiato questo.
Ora, se vogliamo che si rinneghi tutto, ok, basta dirlo, s'inventeranno qualco'altro però non mi pare corretto dire da parte degli addetti che ad oggi non ci sono problemi o far finta che....

La pedagogia non è una scienza immota ma segue pari passo l'evoluzione dei costumi ...della cultura...dell'etica e della morale...del tasso di rispetto ed empatia verso chi è diverso sviluppato dalla società
Quasi tutti i sistemi educativi hanno avuto ragione di essere in relazione al tempo in cui son stati formulati per poi decadere in efficacia superate le esigenze contigenti ...altrimenti saremmo ancora alla rupe tarpea

Pertanto qualsiasi nuovo approccio all'educazione è innovazione potenziale e perfettibile ma soprattutto necessaria ... che si parta dal linguaggio mi trova scettica ma perchè no?

Invece dissento sull' esclusività della "comprensione pedagogica" appannaggio di professionisti....e non tanto perchè spesso questi sono al soldo del mero interesse economico o di casta o vanità...ma piuttosto perchè è proprio quando la pedagogia si fa comprendere dalla gente comune che diventa utile al progresso sociale

E' quantomeno "conservatore" ritenere la gente comune al pari di plebe incompetente ed ignorante ... e nello specifico di questo solo intervento di bausette ...non contesto il diritto di esprimere e mantenere idee obsolete ma il fatto che nel manifestarle si voglia anche passare "non fascisti" quando storicamente "patria dio e famiglia mente e corpo sani" son stati il manifesto della storia più recente
 
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