solo ora ho trovato questo 3d, che mi ha emozionato, per la profondità della tematica e l'impegno eccezionale che tutti hanno profuso per sviscerarlo in maniera esauriente ed esaustiva. grazie. grazie andre. sei sempre un faro. ma ti prego, continua, non lasciarci sulle spine. freddo, senti che parola piena e glaciale insieme, come l'addio della donna che ami, come un lontano boato di guerra, come una diga che non riesce a reggere l'acqua che travolge uomini e cose. freddo. dentro, nell'animo, fuori, nelle dita che muovi a fatica impegnandoti più che in una partita di calcio scapoli vs ammogliati ma con risultati miseri e insoddisfacenti. il freddo della gavetta di maccheroni scotti consumata avidamente dal muratore bergamasco nel gelo del furgone che lo ha spostato nella notte da casa sua nella città tentacolare e glaciale. o il freddo dei giardinetti imprigionati tra strade ad alto scorrimento dove la neve cade da ore fiaccando vecchi alberi rachitici. o il freddo dei portinai che raschiano via la neve dai marciapiedi creando una superficie da carolina kostner che non fa rima con pensionata acciaccata. o il freddo dei sedum sediformi che emettono un flebile lamento prima di ghiacciarsi senza più speranza. o il freddo delle finestre spalancate per cambiare aria e creare stalagmiti. estrinseca il tuo freddo, dacci un segno, la via, una guida, non lasciarci a vagolare in questi -4° C feels like -7°, fai di noi sparuti e spaventati esserini degli eroi capaci di affrontare le ingiurie climatiche che il destino ci offre.
ps secondo voi, da quanto mettono lsd nei pavesini?