Se dovessi scegliere un'anima per il Limone, come sembra facessero i nativi americani con le piante secondo la più recente filmografia, per stare in tema di poemi sceglierei quella di un poeta barocco: leggiadra ma incostante, profumata come uno zefiro gentil ma altrettanto volubile, raffinata ma valetudinaria.
Io praticamente di limoni ne ho avuto anche in affidamento uno da un mio vicino. E' il terzo che prova a piantare: i primi due si trasferirono nelle praterie celesti ma si sa il perchè (non venivano bagnati), per il terzo però fu predisposta salvifica irrigazione automatica. Subito si presentò bello e giocondo e ben ornato di foglie e di frutti, ma nelle settimane e mesi successivi non ha poi messo un getto nuovo, sbiadendosi pian piano e riducendosi a una diafana ombra giallognola.
Abbiamo tentato ad un certo punto un recupero con concimazione fogliari, sperando che 'pompando' e 'spingendo' sarebbe partito. Niente, e non saprei trovarci una qualche malattia giusto per stendere...il certificato di estinzione.
Per parafrasare Pascoli "Ora è là come in croce che tende quel frutto (l'ultimissimo sfuggito all'osservazione n.d.r.) a quel cielo lontano, che ancora l'aspetta e dall'alto gli tende la mano".
Rispondeno in questa sez. a un post su limone ho appena fatto un poema anch'io sulle avversità più pericolose e subdole per il limone (es. virus della tristeza). Scartato (spero) quello, potresti tentare anche tu con la concimazione fogliare, ma in primavera, per aiutare la pianta a darsi una mossa e per supplire ad un eventuale scarso apporto di elementi minerali via radici.
Altro non ti saprei narrare...sono solo il tuo vicino che ti vien fuori d'ora a importunare.
...essendo infatti le ore due di notte... (e spero vorrete perdonare il raptus onirico).
Ciao