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Vaccino per il virus H1N1, Novartis-Governo Ecco il contratto segreto
di Adele Sarno
Fino ad oggi non si avevano idee chiare sul numero delle dosi di siero vaccinale acquistate, sui tempi di consegna, sui prezzi. Ma l'accordo tra la casa farmaceutica e il governo italiano per fronteggiare l’eventuale pandemia del virus H1N1 non è più un segreto
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IL TESTO
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Novartis è obbligata a produrre le dosi di vaccino e a rispettare l’accordo con il ministero della Salute. Ma solo fino a quando ciò sia ritenuto "ragionevole". E ancora, se il siero vaccinale è dannoso per la salute “il Ministero è tenuto a tenere indenne Novartis da qualsiasi perdita che l’azienda sia tenuta a risarcire in conseguenza di danni a persone e cose causati dal prodotto”. In altre parole, se il vaccino fa male a chi lo assume paga lo Stato. La multinazionale risponde soltanto dei difetti di fabbricazione. Infine, se il prodotto non viene consegnato per mancato ottenimento dell'autorizzazione all'immissione al commercio e di prove cliniche positive, è ancora il Ministero a pagare. Il forfait è di 24 milioni di euro netti.
Il contratto tra la casa farmaceutica e il governo italiano per fronteggiare l’eventuale pandemia del virus H1N1 non è più un segreto. Lo pubblica il sito del mensile Altreconomia, proprio adesso che Ferruccio Fazio, ministro della Salute, in un'interrogazione ha annunciato che ha annullato metà delle dosi che avrebbe dovuto ricevere dalla Sanofi, cioè 24 milioni.
Fino ad oggi non si avevano idee chiare sul numero delle dosi di siero vaccinale acquistate dalla Novartis, sui tempi di consegna, sui prezzi. L’unica cosa nota dell’accordo con la multinazionale era che la Corte dei conti aveva 'bacchettato' il governo perché colpevole di aver accettato clausole troppo favorevoli all'azienda. Fra queste l'assenza di penali, l'acquisizione da parte del ministero dei rischi e il risarcimento alla multinazionale per eventuali perdite.
Il contratto è stato firmato il 21 agosto 2009 tra il direttore generale del ministero, Fabrizio Oleari, e l'amministratore delegato di Novartis Vaccines, Francesco Gulli. Nel testo si regolamenta l'acquisto diretto di 24 milioni di dosi di vaccino. Costo: 184 milioni di euro, iva inclusa. Di queste sono state prodotte e consegante dieci milioni di dosi. Mentre quelle usate sono quasi 900 mila. Il contratto si può leggere e scaricare, sebbene ci sia la presenza di omissis.
Nell’articolo 1 si stabilisce che Novartis è obbligata a produrre e a rispettare il contratto ma solo fino a quando ciò sia ‘ragionevole’. Dove per ‘sforzi commercialmente ragionevoli’ si intende che l’azienda si impegna ad adempiere all’incarico ma che laddove intervengano ‘fattori esulanti dal pieno controllo della Novartis’ l’accordo decade, e lo Stato paga lo stesso (art.3.1). Tra questi: “La disponibilità di uova e di altri materiali e il successo delle sperimentazioni cliniche necessarie a convalidare le caratteristiche di sicurezza e immunogenicità del prodotto”.
La confezione? Decide l’azienda. Ancora, il ministero non è autorizzato ad apportare modifiche alla confezione né a oscurare marchi su di essa. Alterare, oscurare, rimuovere o manomettere il marchio commerciale.
La consegna e la spedizione. La multinazionale – si legge nell’articolo 3 – si impegna a consegnare entro una data concordata il vaccino, ma qualora non sia in grado di consegnare il prodotto basta una comunicazione al Ministero sette giorni prima della scadenza, per ottenere un rinvio concordato tra le parti. E se il ministero si dovesse trovare impossibilitato a ritirare il prodotto Novartis potrà rivenderlo ad altri clienti o fatturare al ministero quanto non ritirato, con la possibilità di rivenderlo comunque dopo 90 giorni.
Articolo 4: garanzie e indennizzi. E se dall’assunzione del vaccino deriva un danno alla salute? L’azienda non è responsabile. Si legge nell’articolo 4.6: “Il Ministero è tenuto a indennizzare, manlevare e tenere indenne Novartis da qualsiasi perdita che l’azienda sia tenuta a risarcire in conseguenza di danni a persone e cose causati dal prodotto”. In altre parole se il vaccino è dannoso paga lo Stato. La multinazionale risponde soltanto dei difetti di fabbricazione.
Prezzo. Il prezzo per ciascuna dose di vaccino è pari a 7 euro. Totale: 168 milioni di euro più iva. Il ministero dovrà pagare entro 60 giorni dall'emissione della fattura, su un conto corrente del Monte dei Paschi di Siena (articolo 5).
Cause di forza maggiore. Ministero e azienda non sono responsabili l’uno nei confronti dell’altra se intervengono cause di forza maggiore. Quelle che limitano le responsabilità di Novartis vengono estese a situazioni che dovrebbero invece essere garantite da Novartis, come "epidemie e pandemie", "atti di qualsiasi autorità pubblica", "atti di enti sopranazionali”, come per esempio l'Oms (art. 8.3).
Durata e risoluzione (9.3). Nel caso in cui il vaccino non possa essere consegnato per mancato ottenimento dell'autorizzazione all'immissione al commercio e di prove cliniche positive, il ministero paga Novartis con un forfait: 24 milioni di euro netti. E per chiudere, nell’articolo dieci, le parti si impegnano a mantenere assoluto riserbo sulle informazioni riservate.
(Gennaio 15, 2010)
Sarei curioso di andarmi a leggere da qualche parte se nel consiglio di amministrazione di questa società,oppure nel direttivo c'è qualche parente,moglie ,filgio o altro di qualche nostromionistro o parlamentare al governo....sapete cosa vi dico non mi meraviglierei più di tanto...ciao
vincenzo