• Vi invitiamo a ridimensionare le foto alla larghezza massima di 800 x 600 pixel da Regolamento PRIMA di caricarle sul forum, visto che adesso c'è anche la possibilità di caricare le miniature nel caso qualcuno non fosse capace di ridimensionarle; siete ufficialmente avvisati che NEL CASO VENGANO CARICATE IMMAGINI DI DIMENSIONI SUPERIORI AGLI 800 PIXEL LE DISCUSSIONI VERRANNO CHIUSE. Grazie per l'attenzione.

cambiare orientamento agricoltura: una firma per sostenere il lavoro di CIWF in UE

elena_11293

Master Florello
ciao, chi segue la sez. animali forse ha già letto miei post riguardanti il CIWF (Compassion in World Farming), un'organizzazione internazionale che si dedica al miglioramento delle condizioni di vita (e morte) degli animali degli allevamenti. lavorano molto bene a mio avviso, relazionandosi con le aziende e con gli organi di governo. in questi anni sono già riusciti a far fare a entrambi ottimi passi verso modelli più rispettosi, il che significa anche maggior salvaguardia per l'ambiente e la nostra stessa salute.

oggi nella loro newsletter danno notizia della consulta che si sta tenendo all'UE sui finanziamenti all'agricoltura e per poter intervenire con più voce chiedono agli interessati di firmare sul loro sito per poter inviare a nostro nome una missiva di richiesta di nuove direzioni a favore di un modello sano e sostenibile di agricoltura.

ecco il testo della newsletter e i link per firmare e per far girare l'informazione sui social.
grazie!

-----



UN ALTRO MODO E' POSSIBILE




Buongiorno elena,

L’allevamento e l’agricoltura intensivi sono una macchina infernale: sistemi implacabili che consumano risorse, divorano foreste e svuotano gli oceani per nutrire gli animali tenuti chiusi a centinaia o migliaia nei capannoni. E se non lo sapessi, le tasse che paghi, contribuiscono a finanziare il modello intensivo di sviluppo.


ENTRA IN AZIONE


Gli animali negli allevamenti non sono gli unici a soffrire. Gli habitat che ospitano gli animali selvatici stanno scomparendo per essere convertiti in monocolture di cereali e soia, per ingrassare animali come suini, polli e bovini il più velocemente possibile. Il 70% della biodiversità terrestre a rischio estinzione sta scomparendo a causa della produzione intensiva di cibo.



STOP THE MACHINE

Ora abbiamo l’opportunità di chiedere una fondamentale inversione di rotta alle istituzioni europee. Proprio in questi giorni la Commissione Europea sta decidendo in quale settore dell’agricoltura investire i milioni di euro che noi contribuenti versiamo. E stanno chiedendo la nostra opinione come cittadini.


Dobbiamo quindi fornire alla Commissione le basi per poter fare gli investimenti giusti, evitando di sovvenzionare i sistemi intensivi di allevamento, sviluppando una policy che protegga gli animali d’allevamento, la biodiversità e il nostro futuro su questo pianeta. Infatti, una Politica Agricola Comune rivista in funzione di questi importanti punti può portare alla fine dell’allevamento intensivo e salvare gli animali selvatici in Europa come anche nel resto del mondo.

STOP THE MACHINE

La macchina infernale dell’allevamento intensivo consuma più calorie di quante ne produca. Se non interveniamo subito, non si potrà più tornare indietro. Ci aiuti? Bastano pochi minuti del tuo tempo per cambiare il futuro di tutti.

Grazie, come sempre, per il tuo sostegno.

Un caro saluto,

CIWF Italia

----------------

Grazie elena,

La tua partecipazione alla consultazione pubblica sulla PAC conferma la volontà dei cittadini di voler cambiare rotta e abbandonare per sempre l’allevamento intensivo a favore di un modello più sostenibile di agricoltura e di produzione del cibo.
Pensi che anche i tuoi amici e famigliari possa dedicare 5 minuti del loro tempo per migliorare il futuro di tutti? Condividi sui social.



Insieme possiamo far sentire le nostre voci e mettere per sempre fine alla macchina infernale che produce un cibo di scarsa qualità, sfruttando gli animali e devastando l’ambiente.
 

Spulky

Moderatrice Sezz. Orchidee e Giardini d'Acqua
Membro dello Staff
a parte lo slogan,
come penserebbero di intervenire a favore del consumo di risorse se vogliono produrre meno cibo utilizzando più spazio? cioè agendo alla rovescia rispetto a quello che dicono essere lo scopo della loro campagna?

il punto è ricevere fondi.... questo è chiaro

messa così io sono contro a queste politiche dispersive, escludendo l'allevamento eccessivamente intensivo che rovina gli animali, mi sembra che già il protocollo italiano, se seguito correttamente, sia un buon sistema per produrre discrete quantità ottimizzando lo spazio a disposizione

le foreste che vengono man mano distrutte a favore di agricoltura/allevamento, non sono causate dal sistema di produzione intensivo (che come dice il nome concentra in poco spazio la massima resa, con i suoi difetti già corretti nei decenni) ma dal fatto che in quelle zone aumentano le popolazioni e c'è fame di territorio, e anche da cambi produttivi forzati dalle nostre politiche di produzione ETICA

vedi la distruzione del borneo per la produzione dell'olio di palma, grasso vegetale, quindi fatto passare per anni come sano per spingere la popolazione ad abbandonare i tradizionali grassi animali, come il burro
perchè qualcuno insiste per definire gli alimenti di origine animale non etici, risultato, abbiamo scambiato un grasso per un altro e distrutto un'ampia zona vergine del pianeta, che poi si è dimostrato non essere per nulla più sano di quello animale,

vedi anche le propagande infinite a favore dei biocombustibili, per cui noi paghiamo ancora sovvenzioni.. che han fatto aumentare la fame di terra per creare carburanti, e allo stesso tempo ha causato l'aumento del costo del grano, più remunerativo se buttato nel biodigestore(grazie ai fondi pubblici) invece che destinarlo al consumo alimentare.. con disperazione delle zone povere che contano sulle dita i kg di grano a disposizione pro capite all'anno,
si è smesso di propagandare il biocarburante, ma non si è fatta sufficiente chiarezza sul fatto che con i biocarburanti affamiamo la parte povera del mondo (ma continuano ad essere considerati etici???!!)
e ancora oggi le sovvenzioni, che erano a lungo termine, vengono erogate.....

viste queste esperienze.... preferisco evitare di fare virate a 90° a caso

forse è meglio una ben gestita produzione "intensiva" piuttosto che consumare tutto il territorio per produrre meno di quanto ci serva a sopravvivere

prima di firmare c'è da pensarci 10 volte e poi forse ci si rende conto che è più etico non farlo

:ciao:
 

elena_11293

Master Florello
ciao, mi ha fatto piacere leggere il tuo commento. io non ho competenze tali da poter fare valutazioni più precise, ma delle opinioni generali le ho e questa campagna del CIWF mi ha da un lato informata sul fatto che è in atto questa consultazione delle Commissione Europea e dall'altro mi ha consentito di parteciparvi.

la PAC (Politca Agricola Comune) ha ormai più di 50 anni e mi sembra ottimo che si possa informare l'UE su quali siano le necessità che si sentono prioritarie in quell'ambito, anche se dando solo spunti generali.

questo è il questionario completo che la Commissione Europea ha redatto, si può partecipare fino al 2 maggio prossimo => sondaggio PAC

per i più pigri (tipo me) c'è appunto la possibilità di firmare il questionario precompilato dal CIWF in questo modo (come accennavo, personalmente corrisponde al mio pensiero quindi non ho sentito alcun problema a metterci la mia firma, anche se non dà linee guida precise sul come attuare determinate richieste, direi che sia compito poi proprio della Comm. Eu. prender atto del sentire della popolazione e predisporre piani, no? ovvio, poi sarebbe ottimo se si potesse dire la propria anche in quella fase..):


1. Quali sono le sfide più importanti per l’agricoltura europea e le zone rurali?

L’adattamento alle esigenze/tendenze della società dei consumo

Pressione sull'ambiente e sulle risorse naturali

Cambiamenti climatici

3. L’attuale PAC ricopre i punti descritti sopra?

Per niente

12. Quali sono i principali problemi o ostacoli che impediscono alla policy attuale di raggiungere i propri obiettivi?

La politica agricola comune dovrebbe essere sostituita da un Common Food and Farming Policy (CFFP). Vanno sicuramente assicurati i mezzi di sussistenza agli agricoltori e alle comunità rurali, ma va anche migliorato il benessere animale come se fosse un obiettivo impprescindibile e una priorità con concreti e misurabili risultati.

L’obiettivo principale dei finanziamenti deve essere quello di supportare la transizione ad un modello sostenibile e umano di agrcioltura. Il Common Food and Farming Policy deve comprendere la produzione e il consumo di cibo.

23. Considerando i consumatori e le più ampie esigenze della società, dove è possibile migliorare la PAC?

Aumentando gli standard di benessere animali

Aumentando gli standard di salute animale e dei vegetali

Migliorando gli standard ambientali e climatici



per chi è interessato ad approfondire, questo il comunicato stampa dell'UE sulla consultazione con link a ulteriori documenti sul tema
(=> europa.eu/press-release/consultazione pubblica-it.pdf)


La Commissione europea avvia una consultazione pubblica sul futuro della politica agricola comune
Bruxelles, 2 febbraio 2017

Commissione europea - Comunicato stampa

Ammodernata e semplificata, la politica agricola comune (PAC), una delle politiche più
longeve dell'Unione europea, sarà in grado di offrire migliori risposte alle sfide sociali,
politiche, economiche e ambientali del mondo attuale.
La Commissione europea ha iniziato oggi la prima fase di ammodernamento e semplificazione della
politica agricola comune (PAC) avviando una consultazione pubblica di tre mesi. I contributi ricevuti la
aiuteranno a definire le future priorità della politica agricola. Una politica agricola comune più moderna
e semplificata consentirà di rispondere alle sfide principali che l'agricoltura e le zone rurali si trovano ad
affrontare, contribuendo nel contempo a conseguire le priorità strategiche della Commissione (in
particolare crescita e occupazione), nonché allo sviluppo sostenibile e a un bilancio incentrato sui
risultati, sulla semplificazione e sulla sussidiarietà.
Annunciando il processo di consultazione, Phil Hogan, Commissario per l'Agricoltura e lo sviluppo
rurale, ha dichiarato: "Oggi iniziamo a muovere i prossimi passi verso la modernizzazione e la
semplificazione della politica agricola comune per il XXI secolo. Con l'avvio di questa consultazione
pubblica chiediamo a tutte le parti in causa e a coloro che sono interessati al futuro dell'alimentazione e
dell'agricoltura in Europa di partecipare alla definizione di una politica per tutti i cittadini europei. La
presente consultazione pubblica offre un contributo diretto alla tabella di marcia per la futura politica
agricola comune annunciata dal Presidente Juncker nel mese di dicembre. La politica agricola comune
sta già producendo importanti benefici per tutti i cittadini europei in termini di sicurezza alimentare,
vitalità delle aree rurali, ambiente rurale e contributo alla lotta contro i cambiamenti climatici.
Mettendo a punto una tabella di marcia per il futuro, sono convinto che i risultati possano essere
ancora maggiori. Ma perché ciò accada, la politica deve essere perfezionata, rivitalizzata e -
ovviamente - finanziata in modo adeguato."
La consultazione pubblica resterà aperta per 12 settimane e consentirà agli agricoltori, ai cittadini, alle
organizzazioni e alle altre parti interessate di esprimersi sul futuro della politica agricola comune. La
Commissione si avvarrà dei contributi forniti dalla consultazione per redigere una comunicazione,
prevista per la fine del 2017, contenente un bilancio dell'attuale funzionamento della politica agricola
comune e possibili opzioni politiche per il futuro fondate su prove affidabili.
I risultati della consultazione pubblica saranno pubblicati online e presentati dal Commissario Hogan
nell'ambito di una conferenza prevista a Bruxelles nel luglio 2017.
Contesto
Varata nel 1962, la politica agricola comune è una delle politiche di più lunga tradizione dell'UE e si è
evoluta negli anni per rispondere alle mutevoli sfide dei mercati agricoli. Benché le riforme più recenti
risalgano al 2013, vari importanti sviluppi registrati successivamente, tra cui l'aumento dell'incertezza
sui mercati, il calo dei prezzi e i nuovi impegni internazionali in materia di cambiamenti climatici e
sviluppo sostenibile, richiedono dalla politica agricola comune una risposta più efficace.
Queste e altre sfide rendono essenziale che la politica agricola comune sia modernizzata, semplificata
per ridurre ulteriormente gli oneri amministrativi e resa ancora più coerente con le altre politiche
dell'UE al fine di massimizzare il suo contributo alle 10 priorità politiche della Commissione, agli
obiettivi di sviluppo sostenibile e all'accordo di Parigi sui cambiamenti climatici.

Per ulteriori informazioni:
Link alla consultazione
Link alle Domande e Risposte sulla DG AGRI
Ulteriori informazioni sulla politica agricola comune - CAP
Gli Europei, l'agricoltura e la politica agricola comune: Eurobarometro 2016.

Informazioni al pubblico: contattare Europe Direct telefonicamente allo 00 800 67 89 10 11 o per email
 
Ultima modifica:

elena_11293

Master Florello
a parte lo slogan,
come penserebbero di intervenire a favore del consumo di risorse se vogliono produrre meno cibo utilizzando più spazio? cioè agendo alla rovescia rispetto a quello che dicono essere lo scopo della loro campagna?

sto riflettendo su questo che dici, ma non capisco da dove tu l'abbia tratto.. non ho mai letto loro proposte di questo tipo. in genere lavorano soprattutto sulle condizioni negli allevamenti e sul trasporto di animali e non mi è mai capitato di vedere loro proposte che apparissero assurde, al contrario, mi sono sempre sembrate totalmente di buon senso e fattibili, per questo li sostengo.

il punto è ricevere fondi.... questo è chiaro

come ogni organizzazione che non sovvenzioni private o pubbliche forti, vivono di ciò che raccolgono dai sostenitori


messa così io sono contro a queste politiche dispersive, escludendo l'allevamento eccessivamente intensivo che rovina gli animali, mi sembra che già il protocollo italiano, se seguito correttamente, sia un buon sistema per produrre discrete quantità ottimizzando lo spazio a disposizione

le foreste che vengono man mano distrutte a favore di agricoltura/allevamento, non sono causate dal sistema di produzione intensivo (che come dice il nome concentra in poco spazio la massima resa, con i suoi difetti già corretti nei decenni) ma dal fatto che in quelle zone aumentano le popolazioni e c'è fame di territorio, e anche da cambi produttivi forzati dalle nostre politiche di produzione ETICA

vedi la distruzione del borneo per la produzione dell'olio di palma, grasso vegetale, quindi fatto passare per anni come sano per spingere la popolazione ad abbandonare i tradizionali grassi animali, come il burro
perchè qualcuno insiste per definire gli alimenti di origine animale non etici, risultato, abbiamo scambiato un grasso per un altro e distrutto un'ampia zona vergine del pianeta, che poi si è dimostrato non essere per nulla più sano di quello animale,

vedi anche le propagande infinite a favore dei biocombustibili, per cui noi paghiamo ancora sovvenzioni.. che han fatto aumentare la fame di terra per creare carburanti, e allo stesso tempo ha causato l'aumento del costo del grano, più remunerativo se buttato nel biodigestore(grazie ai fondi pubblici) invece che destinarlo al consumo alimentare.. con disperazione delle zone povere che contano sulle dita i kg di grano a disposizione pro capite all'anno,
si è smesso di propagandare il biocarburante, ma non si è fatta sufficiente chiarezza sul fatto che con i biocarburanti affamiamo la parte povera del mondo (ma continuano ad essere considerati etici???!!)
e ancora oggi le sovvenzioni, che erano a lungo termine, vengono erogate.....

viste queste esperienze.... preferisco evitare di fare virate a 90° a caso

finché le politiche sono dettate solo dal guadagno e non dalle esigenze reali, i risultati saranno sempre questi. non è quindi tanto più interessante che la Commissione Europea si renda disponibile a testare il polso della cittadinanza sulle sue politiche prima di operare cambiamenti? persone come te, dalle idee ben chiare, sono preziose in queste occasioni a mio avviso

forse è meglio una ben gestita produzione "intensiva" piuttosto che consumare tutto il territorio per produrre meno di quanto ci serva a sopravvivere

prima di firmare c'è da pensarci 10 volte e poi forse ci si rende conto che è più etico non farlo

:ciao:

come dicevo, non mi pare che la campagna del CIWF spinga in questa direzione. il loro fuoco è sugli allevamenti e quindi in questo contesto quale impatto abbiano sull'agricoltura e di conseguenza su territorio, animali indigeni e popolazioni..
 

Waves

Master Florello
Ho trovato interessante sia ciò che ha scritto Elena sia l'intervento di Spulky, ma prima di esprimermi devo rifletterci su, per evitare di dire stupidate :ciao:
 
Alto