Rompere leggermente, ma a volte anche in maniera più rude, il pane radicale durante un impianto è diventata quasi una regola.
Questo succede perché le piante che si trovano in commercio (vivai, garden center, online, ecc.) sono sfruttate al massimo, mantenute in vita con fertirrigazione, quando va bene, e arrivano a noi in contenitori al limite e quasi prive di substrato.
Dipende dallo stato in cui poi ti verranno vendute le piante, se troverai un pane radicale molto affollato, compatto e un substrato esaurito, allora sarà da smuovere sia il fondo che i fianchi. Basta una forchetta vecchia con cui grattare i fianchi e il fondo, in modo da interrompere la spiralizzazione e far sì che le radici si liberino, per muoversi agevolmente nel nuovo substrato.
Se nel frattempo riesci a preparare il sito d'impianto, ti sarà risparmiata una fatica in seguito. Il terreno avrà modo di respirare e di inglobare il nuovo materiale organico che eventualmente aggiungerai, terriccio e/o compost che sia. Soprattutto se il terreno in profondità è sabbioso, conviene apportare materia organica per aggiungere sostanze e migliorarne la struttura, mescolando tutto assieme allo strato argilloso.