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Terreni sottratti all'agricoltura e deturpazione del paesaggio

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anydaynow

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Terreni sottratti all'agricoltura e deturpazione del paesaggio hanno contribuito a ridurre il turismo internazionale in Italia. Una perdita complessiva di identità e di valore
Fonte: TEATRO NATURALE Settimanale Telematico del Mondo Rurale, http://www.teatronaturale.it/
L'Italia perde colpi ma non è tutta colpa dei costi. Abbiamo perso posizioni come meta dei turisti mondiali a scapito di Paesi occidentali come Francia, Spagna e Stati Uniti
di C. S.
Negli anni Settanta l’Italia era la prima meta del turismo mondiale, oggi è la quinta. E non è preceduta, come in altri settori dell’economia accade, solo da paesi emergenti con manodopera a basso costo. Tre dei quattro paesi che la precedono (Francia, Spagna e Stati Uniti), infatti, sono “occidentali” e con essi possiamo competere alla pari. Il quarto è la Cina, e solo in questo caso possono valere giustificazioni di impari concorrenza.
Il Governo si è posto l’obiettivo di rilanciare il turismo, addirittura di raddoppiarne il fatturato... E al Ministro Brambilla va riconosciuto un lodevole attivismo, pur con scarse risorse istituzionali e finanziarie, nel proporre iniziative per migliorare la qualità e la visibilità della nostra offerta turistica. Ma il patrimonio di “bellezza” che avevamo negli anni Settanta, oggi è dimezzato. Una elaborazione di Agriturist su dati Istat evidenzia che nel periodo 1985-2005 l’urbanizzazione ha sottratto all’agricoltura 1,8 milioni di ettari, cancellando non solo coltivazioni ma anche preziosi, irripetibili paesaggi.
“L’agriturismo, e in generale il turismo rurale - sostiene Vittoria Brancaccio, Presidente di Agriturist - ha compiuto una straordinaria opera di restauro e conservazione del paesaggio, recuperando non meno di 30 mila antichi edifici rurali, e attraendo in zone di campagna mai prima toccate dal turismo, ospiti, investimenti e occupazione. Ma quello che da una parte gli imprenditori agricoli sono stati capaci di costruire, dall’altra parte viene sistematicamente distrutto da modelli di sviluppo di breve respiro, che tagliano la strada al futuro del nostro turismo”. Si legge nel Rapporto 2009 della Società Geografica Italiana: “Confrontandoci per esempio con la Francia, ci è mancato il senso vivo e diffuso di un’identità rurale non meno forte dell’identità urbana, che concorre, a pieno titolo, alla costituzione dell’identità nazionale”.
Non è un caso che proprio la Francia sia stato il primo paese europeo a puntare sul turismo rurale e che sia anche la principale meta di turismo al mondo.
Fonte: Agriturist
 
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