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talee e latte di cocco

M

mdl

Guest
Ciao,
volevo chiedervi se qualcuno di voi aveva mai provato a far radicare in una diluizione di latte di cocco delle talee.
Ho letto che esso è ricco di ormoni vegetali tra cui quelli che stimolano la divisione cellulare, così mi chiedevo se potesse essere un'aiuto.
Baci
Madda
 
V

Veon Itil

Guest
L'ho letto pure io, ma non so se sul libro di fisiologia vegetale (fonte certa) o su qualche giornale (fonte incerta). Comunque se e' ricco di ormoni dovrebbero essere gli ormoni che aiutano lo sviluppo dell'embrione e la divisone e l'allungamento cellulare.
Potrebbe aiutare, ma e' pure ricco di zuccheri e quindi potrebbe aiutare la marcescenza del taglio.
Sono un maledetto sperimentale e il mio consiglio in buona sostanza e' PROVA, fai pure una prova con un po' di acqua e zucchero... un buon controllo non deve mancare mai in un esperimento decente. ;)
Ciao Veon
 
A

albertinik

Guest
i giardinieri una ne fanno e cento ne pensano,io questa non l'avevo mai sentita!
domanda; il latte di cocco si mantiene fresco all'interno della noce solo per un paio di giorni e,per quel che ne so,quando arrivano sul banco del fruttivendolo hanno gia un mese o piu di frigorifero..

[ 02-07-2002: Messaggio scritto da: albertinoLP ]
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ciao, il "latte" di cocco è una soluzione glucosata contenente amminoacidi, sali minerali e citochinine, queste ultime appunto aiutano la divisione cellulare, naturalmente, come sottolineato da Veon, per evitare la proliferazione di funghi il tutto dovrebbe essere sterilizzato. Agli albori delle tecniche di micropropagazione veniva aggiunto al preparato di coltura proprio per la favorevole presenza delle citochine e altrettanto favorevole circostanza che sterilizzato in autoclave, manteneva intatto le caratteristiche.
Pietro Puccio
 
M

mdl

Guest
Potrò sembrare ridicola, ma vorrei tentare.
Se deve essere sterilizzato beh, potrei metterlo in pentola a pressione e dal fiscio attendere una decina di minuti.
Cosa dite: mia madre mi lincerà? :D
La questione che ha sollevato Albertino come la risolvo?Se è stato in frigor nessun problema, ma per il resto ?
Perché il controllo dovrebbe essere acqua e zucchero?
Non andrebbe bene solo acqua?
Che diluizione potrei usare?
Potrebbe andare bene 1:5 ?
 
U

Ugo Laneri

Guest
Madda, Veon ed in particolare Pietro hanno già detto in sintesi in che cosa consiste il "latte di cocco". Io l'ho usato in passato ed ancora qualcuno lo usa per la germinazione in vitro dei semi di orchidee tropicali e, come dice Pietro, per la micropropagazione (e in qualche caso è utile). Oggi però si preferisce usare prodotti chimici definiti.
Per stimolare la radicazione in genere si usano delle auxine (e non citochinine, che invece sono più usate per stimolare lo sviluppo di germogli) unite talvolta ad altre sostanze (polifenoli, vitamine..). Si trovano in commercio diversi preparati specifici, in forma liquida (auxina/e in soluzione idroalcolica) o forse anche allo stato solido (auxina/e dispersa in talco). Nei grandi vivai o in laboratorio si preparano in proprio. Forse un po' di citochinine non farebbero male, ma le auxine sono necessarie. Per il latte di cocco resta il problema della mancanza di standardizzazione (ma la ditta Sigma ne vende uno standardizzato)e sopratutto della contaminazione, come è stato detto; il fatto è che provando a casa, anche dopo sterilizzazione rapidamente si ricontaminerebbe.
A parte i "radicanti", importanti per la radicazione delle talee sono: la scelta del periodo stagionale, le condizioni climatiche e la composizione del substrato (in qualche caso va bene l'acqua), la scelta del materiale.
Ciao, Ugo
 
V

Veon Itil

Guest
Brava Maddalena, diventa anche tu una sperimentale!

MDL> Se deve essere sterilizzato beh, potrei metterlo in pentola a pressione e dal fiscio attendere una decina di minuti.

20 min almeno, se poi vuoi eliminare le spore di muffa.... allegria sali anche a mezzora.

MDL> La questione che ha sollevato Albertino come la risolvo?Se è stato in frigor nessun problema, ma per il resto ?

All'interno della noce il latte e' sterile, le citochine si conservano bene in frigo, anczi e' pure meglio tenerle in frigo che a Temp ambiente. Quando apri la noce allora devi sterilizzare il latte, ma anche i recipienti in cui lo metterai (acqua bollente o vapore per il vetro, candeggina diluita per la plastica)

MDL>Perché il controllo dovrebbe essere acqua e zucchero?

Qui stavo un po' scherzando, comunque l'acqua e zucchero e' piu' simile al latte che la sempllice acqua e quindi e' piu' adatto come controllo, cosi' escludi la possibilita' che sia lo zucchero a far radicare, invece delle citochine. L'amido e il saccarosio sono sostanze di riserva che la pianta usa d'inverno o di notte quando non fotosintetizza e fano star bene la pianta.

MDL> Che diluizione potrei usare?
Potrebbe andare bene 1:5 ?

Devi titolare: 1:0, 1:1, 1:2....1:1000 ;)
Sto scherzando, penso che indiluito sia meglio (il cocco germoglia col latte indiluito!!!!!!), anche diluito 1:1 dovrebbe andare.

Ciao e facci sapere se funziona.
Veon
 
A

albertinik

Guest
caro ugo laneri,allora esisti!pensavo tu fossi un'entita'impalpabile,mariangela mi parla ogni tanto di te e di quanto le manca il tuo "sapere"nel suo forum di ghp...
 
U

Ugo Laneri

Guest
Caro albertinoLP,
è solo per mancanza di tempo che non mi faccio vivo più spesso e quindi mi scuso se scompaio per lunghi periodi. Con il messaggio di ieri, in realtà per questione di tempi di inserzione, ho "rotto le scatole" al simpatico Veon e mi dispiace.
Maddalena, ci ho pensato, ma a parte l'uso alimentare, ho dei dubbi che il latte di cocco usato per le piante in casa porti muffe, formiche, ecc.
In realtà un breve tuffo della base della talea tagliata di fresco(al massimo qualche ora)abbinato ad un trattamento auxinico (o al limite senza, sperando nelle auxine nauralmente prodotte dalla talea)si potrebbe provare; certo puoi cercare di sostituire il latte di cocco, come suggerisce Veon, con acqua e zucchero (1-5-10%?), per avere una sorta di "controllo".
Ringrazio chi mi rivolge espressioni di stima, ma per quanto mi faccia piacere, non esagerate; i veri esperti sono altri...
Per quanto riguarda Mariangela, cercherò di farmi vivo anche da lei.
Ciao, Ugo

[ 04-07-2002: Messaggio scritto da: Ugo Laneri ]
 
M

mdl

Guest
Ciao,
ho letto con interesse i post.
Allora, ho un paio di domande.
Perché solo un breve tuffo nel latte di cocco?
Pensavo di doverlo lasciare finché non metto in terra in una diluizione di latte di cocco.
Avrei pensato di usare le canne di vetro.
Riesco sempre a far loro mettere radici
Che dite?
Baci
Madda
 
V

Veon Itil

Guest
Un paio di risposte a MDL:
non ho capito se Ugo di riferiva alle auxine o al latte di cocco riferendosi al "tuffo della talea". Comunque... di solito gli ormoni agiscono a basse dosi e se aumenti la dose, di solito, inibisci la crescita, invece di promuoverla, ragion per cui si preferisce il tuffo, anziche' il bagnetto. Inoltre il latte di cocco imputridisce, quindi dopo 1 giorno diverrebbe una pappa di batteri, funghi, muffe e ogni cosa che ti viene in mente. Infine se Ugo, che l'ha usato, dice un tuffo, un tuffo sia!

Per quanto riguarda le canne di vetro, e' troppo facile, se radicano in h2o, perche' usare il latte di cocco?!?!? Provalo su qualcosa di piu' difficoltoso, puoi dire se funziona solo se lo provi su specie restie alla radicazione! Insomma aiuta la natura solo se serve, perche' andare a complicarsi la vita?

Ciao e buon lavoro
Andrea
 
M

mdl

Guest
Ciao,
alla fine un'esperimento ho voluto farlo, senza però usare dei controlli.
E' da un po' che tento di fare una talea di gelsomino giallo.
Una delle due in terra è morta, quella invece in acqua sembra sopravvivere.
Ha gettato delle puntine all'inizio appena sopra le foglie, ma poi nulla...
Così ho immerso per un paio di ore al giorno per tre quattro giorni il rametto nel latte di cocco, ma la situazione ad oggi non è variata.
Baci
Maddalena
 
M

mdl

Guest
le mie talee in acqua di gelsomini sono decedute, mentre sembrano star bene il secondo gruppo a terra.

Ciao
Madda
 
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