Assolutamente no, non ho avuto questa impressione, anzi mi hai strappato un sorriso!!!!
Io, però, non ho un giardino bellissimo ma ho (avevo...avrò?) delle belle piante in un contesto "dat..tesco": un po' di confusione, cose amate che non c'entrano nulla "a vista" perché è così che le voglio, erbe spontanee alimentari nel prato perché mi piace cuocerle e, soprattutto, mangiarle, un vecchio box in lamiera messo dal proprietario di casa che da tempo voglio trasformare a mo' di
gipsy caravan
Vedi l'allegato 481543
ma non si sa se mai accadrà............
Ma sono a un punto in cui gli anni che passano ti portano su un percorso nel quale si comincia a percepire una certa qual inutilità di progettare il futuro che toglie energia al "ricominciare" mentre la disanima degli avvenimenti, di comportamenti spintisi "troppo in là" nei confronti della Natura nel suo complesso inducono a un certo pessimismo su quello che può esserci "dietro l'angolo", a chiederci se si sia ancora in tempo a "metterci una toppa".
E questa incertezza convive con il moto di tenerezza di danielep per la
prima gemma o allo spuntare del semino, la spinta di Waves (descritta, peraltro, in modo molto bello
) in primavera a fare acquisti
, ma nello stesso tempo le foglie che spunteranno credo stenteranno a far sì, questa volta, che
la mia sollecitudine, il mio affetto e la cura giardinicola* fioriscano insieme agli alberi di pesco.
Razionalmente realizzo che in tutto questo incide il peso di una somma di negatività recenti ma altrettanto realizzo che queste non si sciolgono come neve al sole ma tendono come questa a "stratificarsi" o - alleggeriamo un discorso che si fa
palloccoloso - ad arrotolarsi come un tappeto come è accaduto di vedere ad una signora scozzese che passeggiava con i suoi cani in Scozia
o ad un signore in Oregon sul parabrezza della sua auto
o come già riportato dai media nel 2013 come accaduto a Genova
Per fortuna che dietro il "famoso angolo" ci sono anche tante cose nuove da vedere e tanto ancora da scoprire e imparare che ridà un po' di vivacità!!!
Come questi
Snow roller descritti da Focus come
strutture di “neve arrotolata” naturali, rare ed estremamente delicate,... che
si formano quando la neve, soffiata dal vento, inizia a muoversi rotolando sul terreno, raccogliendo materiale lungo il cammino (un po' come si fa quando si vogliono costruire palle di neve da usare per un pupazzo di neve). Poiché i primi "fogli" che si arrotolano sono molto sottili e delicati, spesso accade che, successivamente, vengano spazzati via dal vento: in questo caso, nella parte centrale del rotolo, si produce un vuoto che dà alla struttura la forma di una grande ciambella. Man mano che il rotolo si fa più grande, gli strati di neve si compattano e dunque risulta più difficile distruggerli. Ecco perché oltre a snow roller grandi non più di un pugno, è possibile ammirarne qualcuno che raggiunge dimensioni di qualche metro di diametro.
Uno dei motivi per cui la "vecchietta" 'un voleva mai mori'!!!!