Datura rosa
Guru Master Florello
Innaffiatoio….eh, sì, si fa presto a dire innaffiatoio:
Questa è, piò o meno, la definizione di questo utilissimo oggetto usato da pressoché tutti coloro che possiedono delle piante, fornito da dizionari vari.
Una definizione fredda e asettica che contrasta con la fantasmagoria di colori e molteplicità forme e materiali nei quali viene attualmente prodotto.
Per comodità, personalmente e anche altri mi risulta, uso ormai più spesso il tubo per annaffiare ma quando ho voglia di “godermi” il giardino e prendermi un momento di relax riprendo il buon vecchio innaffiatoio e mi rilasso anche osservando la cascatella rasserenante formata dall’acqua che ne fuoriesce.
E mi è capitato anche di osservare la sua forma e di dirmi come fosse bello con l’alternarsi di linee arrotondate e angoli rigidi. Bello dalle origini ad oggi
E non solo in zinco, rame o latta ma anche in porcellana. Guardate questo innaffiatoio in porcellana di Vincennes derl 1755 battuto da Cristie’s a $56,250!
Tanto bello che anche Pierre-Auguste Renoir lo ha immortalato artisticamente nel suo Bambina con l’innaffiatoio nel quale, si dice, abbia dipinto la piccola Mademoiselle Leclere (o la figlia Marthe, o, ancora, altre bambine figlie di suoi amici) nel suo abitino blu forse all’interno dello splendido giardino di Monet ad Argenteuil (che vale, tra l’altro la pena di visitare anche solo per immagini da parte degli amanti del giardinaggio - http://www.google.it/search?q=Argen...494,d.ZGU&fp=6c19f46c9080e4f0&biw=880&bih=373)
L’innaffiatoio è stata anche immortalato da Tamara Lempicka in mano alla piccola Poum Rachou nelle sue corte vesti svolazzanti ed un orsacchiotto stretto al corpo.
Un oggetto indispensabile in giardino per la sua funzione ma forse, allora, anche per la sua bellezza.
E ho cominciato a verificare come potesse connotarsi anche come elemento di arredo nei nostri spazi verdi.
Ed ho scoperto che sono piacevolissimi “dimenticati” con nonchalance vicino ad aiuola
O in un angolino con sopra un cesto fiorito
Da solo o in compagnia accanto a una sedia
Recipiente per annaffiare, con manico e lungo beccuccio terminante con una bocchetta bucherellata da cui esce l'acqua in forma di pioggia.
Questa è, piò o meno, la definizione di questo utilissimo oggetto usato da pressoché tutti coloro che possiedono delle piante, fornito da dizionari vari.
Una definizione fredda e asettica che contrasta con la fantasmagoria di colori e molteplicità forme e materiali nei quali viene attualmente prodotto.
Per comodità, personalmente e anche altri mi risulta, uso ormai più spesso il tubo per annaffiare ma quando ho voglia di “godermi” il giardino e prendermi un momento di relax riprendo il buon vecchio innaffiatoio e mi rilasso anche osservando la cascatella rasserenante formata dall’acqua che ne fuoriesce.

E mi è capitato anche di osservare la sua forma e di dirmi come fosse bello con l’alternarsi di linee arrotondate e angoli rigidi. Bello dalle origini ad oggi

E non solo in zinco, rame o latta ma anche in porcellana. Guardate questo innaffiatoio in porcellana di Vincennes derl 1755 battuto da Cristie’s a $56,250!

Tanto bello che anche Pierre-Auguste Renoir lo ha immortalato artisticamente nel suo Bambina con l’innaffiatoio nel quale, si dice, abbia dipinto la piccola Mademoiselle Leclere (o la figlia Marthe, o, ancora, altre bambine figlie di suoi amici) nel suo abitino blu forse all’interno dello splendido giardino di Monet ad Argenteuil (che vale, tra l’altro la pena di visitare anche solo per immagini da parte degli amanti del giardinaggio - http://www.google.it/search?q=Argen...494,d.ZGU&fp=6c19f46c9080e4f0&biw=880&bih=373)

L’innaffiatoio è stata anche immortalato da Tamara Lempicka in mano alla piccola Poum Rachou nelle sue corte vesti svolazzanti ed un orsacchiotto stretto al corpo.

Un oggetto indispensabile in giardino per la sua funzione ma forse, allora, anche per la sua bellezza.
E ho cominciato a verificare come potesse connotarsi anche come elemento di arredo nei nostri spazi verdi.
Ed ho scoperto che sono piacevolissimi “dimenticati” con nonchalance vicino ad aiuola


O in un angolino con sopra un cesto fiorito

Da solo o in compagnia accanto a una sedia


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