Sintonia corretta
A parte che sono un LUI....
Comunque, se il tuo problema è lo spazio a prescindere dal bonsai, il fatto di "non buttare via niente" e cercare di far radicare ogni cosa che poti, non ti risolve di certo il problema: per esperienza, un tempo anch'io ero così, e finchè si è alle prime armi, il 90% degli esperimenti falliscono e quindi lo spazio occupato viene ben presto reso disponibile per altri esperimenti, ma quando si inizia a prenderci la mano, gli esperimenti hanno successo e in pochi anni ci si riempie la casa o il giardino di vasi, contenenti per lo più piante che sono appunto "esperimenti", quindi vive e vegete ma esteticamente inguardabili e probabilmente prive di futuro (sia come bonsai che come piante da vaso normali), ma soprattutto che ti occupano tempo e spazio che avresti potuto occupare con poche piante ma buone. Poi io ho la fortuna di avere un grande spazio dove "piazzarle", ma se tu dici che hai solo un balcone, forse è il caso di "ottimizzare" un po' le cose...
La mia non è una critica, dal momento che la mia "chiamiamola esperienza" deriva proprio da questi esperimenti, ma solo un consiglio su come farei io le cose se dovessi tornare indietro nel tempo.
Io all'inizio ero tutto un talee e margotte, ma poi ho deciso di smetterla con le talee (che il più delle volte falliscono, ma anche quando attecchiscono a volte si fa prima a partire da seme raggiungendo lo stesso risultato in meno tempo....). Con le margotte, una volta fatta pratica, ora le faccio sporadicamente solo su rami degni di essere margottati, gli altri preferisco lasciarli stare o potarli.
La semina è una cosa che da soddisfazioni, perciò questa non mi sento di sconsigliartela.
Come "bonsai", la cosa secondo me più istruttiva è iniziare per gradi, facendo semplicemente sopravvivere e crescere le piante, capire come "funzionano", in modo che con il tempo si saprà anche come e quando intervenire...
Perciò, se ti senti di fare tutto ciò che hai descritto, fai bene a farlo, ti servirà come pratica.
Ooppps! Sono spiacente per il mio errore LEI/LUI. :martello:
Sono perfettamente daccordo su tutto quanto hai scritto.
Non avevo trovato "critiche" nel tuo discorso, ma come principiante devo essere disposto ad accettare anche quelle.
Dal tuo modo di esprimerti, credo che se tu dovessi muovere delle critiche sapresti farlo con adeguata educazione riuscendo a non ferire.
Mi rendo conto di essere affetto da una sindrome che affligge i principianti, che li spinge a provare tutto indiscriminatamente.
La causa sta nel fatto che in questa fase non si distingue ancora bene cosa è importante e cosa lo è meno o addirittura per niente.
Tutto vero.
Anche io comprendo che molte delle cose che sto facendo fra un anno o due mi faranno sorridere.
Fatico anche a distinguere (o inconsciamente non voglio farlo) una pianta adatta da una non adatta per i miei scopi; fra quelle che vedo, tantissime mi sembrano belle da avere in casa se "miniaturizzate", ma so che se riuscissi ad averne in casa una piccolissima percentuale dovrei fare una selezione e quindi, sarebbe molto meglio farla adesso.
Uso l'attuale bassa percentuale degli esperimenti che riescono, come scusa per farne (o metterne in cantiere) numerosi.
In effetti non so ancora bene che cosa voglio, questo è chiaro, tranne che per pochissime cose che adesso ti elenco.
- Ottenere uno o due aceri dai due ai quali ho comunque prolungato la vita;
- Riprodurre e bonsaizzare un certo melo cotogno stupefacente (vedi album) (sto raccogliendo elementi);
- Riprodurre e bonsaizzare un ficus carica nostrano (due talee hanno dato ottimi risultati);
- Mantenere in vita e migliorare un po' il mio ficus retusa (che non ho ancora mai concimato);
Tutte le altre cose che sto facendo, quelle a cui vorrei prepararmi, hanno come tu dici, il duplice scopo di fare della pratica e magari di ottenere un risultato concreto, ma è un po' come pensare che chi va a scuola di pittura si porti a casa un quadro ogni lezione.
Fortunatamente anche se non sono più giovane, non sento la vita sfuggirmi, quindi non ho fretta di avere dei risultati, ma non ho nemmeno intenzione di sprecarlo il tempo. Voglio tentare di essere più chiaro: credo che arrivare alla meta non sia necessariamente la parte più bella del viaggio, forse sarà la più appagante, ma nei ricordi ci sarà anche la strada percorsa, comunque arrivare da qualche parte si deve.
Un grave difetto dei nostri tempi è proprio di impedirci di guardarci attorno mentre si viaggia. Vediamo dove arriviamo, ma ignoriamo i luoghi dove siamo passati; attraversiamo luoghi incantevoli, ma continuiamo a non conoscerne l'esistenza.
Quindi si, voglio anche fare esperienze di talee, di margotte, magari di innesti ed altro, ma voglio anche chiarirmi al più presto le priorità degli altri obbiettivi che mi pongo.
La discussione per me è molto utile e piacevole, lo è meno per te, ma è bene che non vada oltre in questo singolo messaggio, quindi dopo averti salutato e ringraziato ancora, passerò immediatamente a prepararmi per scriverti le altre cose che avrei voluto aggiungere.
Ciao