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Semina peonie: ci riprovo!

Datura rosa

Guru Master Florello
Poiché l’utilizzo di Internet tramite “chiavetta” mi ha fortificata nella virtù della pazienza ci riprovo!!!!:muro:
Eccoli, finalmente: i semi di “lunga vita”. Che è quella in cui speri per veder fiorire la pianta che, forse, genereranno. Occorrono, infatti, circa 2 anni perché germinino e circa 7-8 anni dalla semina perché una pianta nata da seme fiorisca.

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Sono i semi di questa peonia.

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Ogni seme potrebbe dare vita ad una nuova e unica peonia! Infatti non necessariamente (e quasi mai, purtroppo) con la semina si da origine a una pianta uguale a quella da cui i semi derivano.
Li ho raccolti ieri mattina ed ho deciso di usarli per “sperimentare”. Poiché la loro dormienza tegumentaria, la condizione che impedisce loro di germinare in tempi non idonei al loro corretto sviluppo, è particolare occorre “ingannarli”, modificare, cioè, le condizioni ambientali per simulare l’alternarsi delle stagioni.
Ho deciso, quindi, di seminarli in quattro modi differenti (comportandomi come per la semina delle rose ma con qualche variazione rispetto alle esperienze passate) utilizzando circa 7 semi per metodo partendo, però, in ogni caso dal tenere per una decina di minuti i semi in “ammollo” in acqua addizionata di qualche goccia di varecchina (da qualche parte ho letto: 9 parti di acqua ed 1 di varecchina ma io faccio a occhio) per diminuire il rischio di muffe sciacquandoli, poi, molto bene.


1° metodo – Metterò i semi in un sacchetto di plastica con chiusura

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in vermiculite, torba o sfagno umidi e riporrò il sacchetto in un angolo caldo di casa ma non al sole verificando ogni settimana se sono spuntate le radichette. Li lascerò al calore sino a che non vedrò comparire la prima radichetta (occorrerà da qualche settimana a qualche mese).
Quando la radichetta si sarà allungata sui 3 cm metterò il sacchetto in luogo freddo (frigo – cassetto delle verdure).
Dopo circa 12 settimane interrerò i semi radicati (almeno spero che qualcuno sopravviva al raffreddore!!!!!) in vasetti riempiti con torba e sabbia che terrò all’aperto ed al freddo anche in pieno inverno ed in caso di gelate perché il freddo è necessario per l’ulteriore radicazione.

2°Metodo o del Freezer cut. E’ un metodo molto semplice per velocizzare il processo di stratificazione e germinazione. Consiste nel tenere in ammollo i semi in acqua per 24/72 ore per far sì che i semi si idratino assorbendo il liquido. Trascorso il tempo necessario si avvolgeranno i semi in una garza e si porrà l’involucro così ottenuto nel freezer tenendovelo 48 ore circa. Per effetto del gelo il tegumento si romperà. Tolti i semi dal freezer, si terranno in casa a temperatura ambiente (circa 20°) per un paio di giorni e successivamente si procederà alla semina.

3°metodo o dell’ Osmopriming. E’ un metodo mediante il quale si ottiene di bloccare la germinazione dei semi prima dell’emissione della radichetta facendo sì, però, che si inneschino i processi di germinazione. Con questo metodo si ottiene un assorbimento di liquido da parte dei semi più intenso che con la sola acqua con la conseguente accelerazione della germinazione.
Si immergono i semi in una soluzione ad alta pressione osmotica dalle 24 alle 48 ore. Nella pratica amatoriale si può aggiungere all’acqua del normale sale da cucina (circa 20 gr di sale per litro d’acqua).
Altro lato interessante di questo metodo è che i semi così trattati possono essere seminati immediatamente ma possono essere anche lasciati asciugare completamente per essere mantenuti a lungo conservando inalterata la capacità germinativa.

4°metodo o della Semplicità - Li metterò semplicemente in un vaso di terracotta riempito di sabbia di fiume. I semi andranno posizionati a circa metà altezza e ricoperti di sabbia. Metterò il vaso all’esterno per tutto l’inverno contro un muro esposto a nord. Verso i primi di marzo proverò a ricercare delicatamente i semi e l’interrerò singolarmente ciascuno in un vaso più grande riempito con terra da giardino o direttamente in giardino in uno spazio ben delimitato affinché non vengano disturbati. Due semi li scartavetrerò prima per ridurre lo spessore del tegumento.
In tutti e quattro i casi predisporrò delle etichette con nome del fiore e data di ogni operazione (inizio/fine periodo al caldo, inizio/fine stazionamento in frigo/freezer, ecc).

Ah, un’altra cosa importantissima: vista la lentezza di germinazione e fioritura, applicherò un’ulteriore etichetta:


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Non si sa mai!!!!!:D
 
Ultima modifica di un moderatore:

voitmoom

Aspirante Giardinauta
Ciao, sono nuova di questo forum e mi sono iscritta proprio leggendo il tuo post; la cosa mi ha incuriosita enormemente perchè sono una patita delle peonie e vorrei sperimentare quello che tua hai già fatto.
Sono curiosa di sapere se qualche seme ha dato "i suoi frutti" come si dice e quale tecnica ritieni più adatta.
Ti ringrazio comunque per la spiegazione molto chiara e se vorrai rispondere e raccontarmi i risultati ne sarò più che felice.
 
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