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galinsoga
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Binomio: Crocus versicolor Ker-Gawler
Famiglia: Iridaceae
Sinonimi: -
Nome comune: zafferano della Riviera.
Morfologia: geofita bulbosa, con bulbo piriforme, avvolto da tuniche di colore bruno dissolte in maglie sottili (circa 1/10 di mm di larghezza), foglie inferiori ridotte alla guaina basale, le altre foglie strettamente lineari, sottili, più brevi del fiore (larghezza 1/1,5 mm per 6-14 cm di lunghezza), percorse per tutta la loro lunghezza da una linea bianca, fiore ermafrodito con tubo bianco (lunghezza 8 -14 cm) con lacinie petaloidi ellittiche (4-7 x 15-24 mm) di colore variabile dal violetto al bianco, sempre con 3 vene di colore viola più scuro, stimmi di colore aranciato, lunghi quanto lo stilo (di eguale colore) fauce del fiore di colore sempre bianco, fiori (fino a 4 per ciascuna pianta) lievemente odorosi.
Diffusione: specie subendemica (Provenza e Liguria occidentale), in Italia è presente nella Riviera Ligure di Ponente, dalla zona di Ventimiglia fino a Capo Mele, vive in terreni aperti e sassosi, su substrato calcareo, non ha particolari esigenze ecologiche, crescendo dal livello del mare fino a circa 2000 m
Fioritura: da metà febbraio ai primi di maggio, a seconda dell’altitudine e dell’esposizione.
Coltivazione: sporadicamente coltivato per aiuole, bordure e giardini rocciosi.
Possibili confusioni: con altre specie del genere Crocus, specialmente con Crocus minimus DC (che è endemismo sardo-corso) e Crocus suaveolens Bertol. (endemismo tirreniano), è possibile la confusione anche con Crocus biflorus Miller (diffuso nella maggioranza delle regioni italiane, ma abbastanza sporadico) che però si distingue per la fauce del fiore (che è sempre gialla) e per le tuniche del bulbo, che sono intere e di consistenza papiracea.
Foto scattata sabato 12 febbraio alla Colla Mea (Cervo, Imperia) a circa 400 mslm.
Famiglia: Iridaceae
Sinonimi: -
Nome comune: zafferano della Riviera.
Morfologia: geofita bulbosa, con bulbo piriforme, avvolto da tuniche di colore bruno dissolte in maglie sottili (circa 1/10 di mm di larghezza), foglie inferiori ridotte alla guaina basale, le altre foglie strettamente lineari, sottili, più brevi del fiore (larghezza 1/1,5 mm per 6-14 cm di lunghezza), percorse per tutta la loro lunghezza da una linea bianca, fiore ermafrodito con tubo bianco (lunghezza 8 -14 cm) con lacinie petaloidi ellittiche (4-7 x 15-24 mm) di colore variabile dal violetto al bianco, sempre con 3 vene di colore viola più scuro, stimmi di colore aranciato, lunghi quanto lo stilo (di eguale colore) fauce del fiore di colore sempre bianco, fiori (fino a 4 per ciascuna pianta) lievemente odorosi.
Diffusione: specie subendemica (Provenza e Liguria occidentale), in Italia è presente nella Riviera Ligure di Ponente, dalla zona di Ventimiglia fino a Capo Mele, vive in terreni aperti e sassosi, su substrato calcareo, non ha particolari esigenze ecologiche, crescendo dal livello del mare fino a circa 2000 m
Fioritura: da metà febbraio ai primi di maggio, a seconda dell’altitudine e dell’esposizione.
Coltivazione: sporadicamente coltivato per aiuole, bordure e giardini rocciosi.
Possibili confusioni: con altre specie del genere Crocus, specialmente con Crocus minimus DC (che è endemismo sardo-corso) e Crocus suaveolens Bertol. (endemismo tirreniano), è possibile la confusione anche con Crocus biflorus Miller (diffuso nella maggioranza delle regioni italiane, ma abbastanza sporadico) che però si distingue per la fauce del fiore (che è sempre gialla) e per le tuniche del bulbo, che sono intere e di consistenza papiracea.
Foto scattata sabato 12 febbraio alla Colla Mea (Cervo, Imperia) a circa 400 mslm.
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