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Problemi coltivazione pomodori

E

Eva77

Guest
Ciao a tutti,sono da poco iscritta ma ho sempre frequentato questo utilissimo sito. Vorrei sapere se qualcuno mi puo' aiutare riguardo a questo problema:
sto coltivando i pomodori,qualita' grappolo,da ieri pur concimandoli e bagnandoli regolarmente,si sono afflosciate tutte le foglie e stanno ingiallendo.Vorrei sapere se e' possibile intervenire per non far morire la pianta. Grazie a tutti Eva77 :crazy:
 

coccinella40

Master Florello
Benvenuta nel forum Eva:froggie_r Inserisci la tua località nel profilo così avrai consigli anche in basec al tuo clima:hands13: :hands13: . Non è che li hai bagnati troppo??:confuso:
 

kiwoncello

Master Florello
A quanto capisco sta capitando a tutte le Tue piante il che è strano. I pomodori ogni tanto vanno rincalzati e la terra intorno mossa proprio per evitare la crosta che si forma ed impedisce all'acqua di filtrare a fondo. Si crede di aver bagnato ma in realtà l'acqua scorre in superficie lasciando asciutte le radici. NB Il pomodoro vuole acqua e soffre la siccità. Suppongo che a suo tempo Tu abbia fatti i trattamenti anticrittogamici con prodotti rameici e/o zolfo bagnabile....
kiwo
 
T

totoliseo

Guest
si la cosa strana che capita la stessa cosa a tutte le piante a me è capitato a 2 piantine vicine e non ho potuto evitare il peggio poi tirando via le piante ho scoperto che la colpa era dei "ferretti" de vermiciattoli gialli molto duri che ha rosicchiato le radici, ma che questo accada a tutte le piante mi sembra strano
 

coccinella40

Master Florello
In effetti il problema sembrerebbe relativo alle innaffiature, o troppa acqua o poca acqua come dice giustamente Kiwo, xkè ha colpito non una pianta ma tutte insieme:eek:k07: Ciao:Saluto:
 

Oleander

Guru Giardinauta
io una volta alla settimana con la vanga smuovo la terra intorno alle file di pomodori (scendo di circa 15 cm...stando a distanza di sicurezza dalle radici delle piante) , lascio la terra girata tutta la notte ed il giorno dopo bagno la zona trattata... una sola volta alla settimana.
 
B

Billy

Guest
A me sta capitando la stessa cosa.
E la cosa non mi entusiasma.
Fino ad adesso non ho fatto trattamenti di alcun tipo tranne una spruzzatina di chelato di calcio (per il marciume apicale).
Ho notato, invece, che ultimamente tutte le piante stanno accusando, partendo dalle foglie basse, un ingiallimento ... come dire ... "a pezzettini gialli" che finiscono per prendere tutta la foglia. Iniziano i bordi a ingiallire e, poi, un pezzettino dopo l'altro prende tutta la foglia e finisce per farne risaltare la nervatura, che per un po' rimane verde. Poi, tutta la foglia ingiallisce e cade.
Questo comportamento si estende pian piano alle foglie superiori con un generale indebolimento della pianta.

Ho cercato letteratura in merito e pensavo fosse peronospera.
Ma non ne son sicuro.
Qualcuno ha qualche dritta da darmi?

Grazie in anticipo.
 

Oleander

Guru Giardinauta
Billy ha scritto:
A me sta capitando la stessa cosa.
E la cosa non mi entusiasma.
Fino ad adesso non ho fatto trattamenti di alcun tipo tranne una spruzzatina di chelato di calcio (per il marciume apicale).
Ho notato, invece, che ultimamente tutte le piante stanno accusando, partendo dalle foglie basse, un ingiallimento ... come dire ... "a pezzettini gialli" che finiscono per prendere tutta la foglia. Iniziano i bordi a ingiallire e, poi, un pezzettino dopo l'altro prende tutta la foglia e finisce per farne risaltare la nervatura, che per un po' rimane verde. Poi, tutta la foglia ingiallisce e cade.
Questo comportamento si estende pian piano alle foglie superiori con un generale indebolimento della pianta.

Ho cercato letteratura in merito e pensavo fosse peronospera.
Ma non ne son sicuro.
Qualcuno ha qualche dritta da darmi?

Grazie in anticipo.
domanda a tutti e due (eva e billy)
le radici sono a vista (nel senso controllate che non stiano uscendo dalla terra)... quando bagnate non toccate mai la base della pianta (fate dei solchi laterali in maniera che l'acqua scenda senza toccare la pianta)... se ha fatto molto caldo dovete assolutamente evitare di bagnare con acqua fredda ed usare acqua decantata (il pomodoro non ha bisogno di molta acqua).... se la pianta ha fatto molte foglie, tagliate tutti i rami in eccesso e non fatela più crescere in altezza...
 
P

peddy

Guest
ciao. a me era successa una cosa simile. ho portato una foglia dal consorzio e mi han detto che era peronospora. secondo me, visto che le foglie avevano anche dei "pois" biancastri, era oidio, per cui ho usato dello zolfo ed è andata bene. oltretutto avevano già i pomodori quasi maturi e lo zolfo non è nocivo, se lavato bene.
per quello che mi han detto se è peronospora c'è poco da fare e bisogna disinfettare anche il terreno una volta tolte le piante.
comunque, siccome non sono espertissima, aspetta che ti risponda qualcuno che ne sa di più.
auguri
 

Oleander

Guru Giardinauta


Peronospora del pomodoro
(Phytophthora infestans (Mont.) De Bary)


PERPOM.gif
PERPOM2.gif




L’agente della Peronospora del Pomodoro è la Phytophthora infestans, un fungo polifago appartenente alla famiglia delle Peronosporaceae. Oltre il pomodoro questo patogeno, che comprende diversi biotipi a parassitismo specializzato, attacca altre specie vegetali come la patata o altre Solanacee sia spontanee che coltivate.
La peronospora colpisce indifferentemente piante presenti in pieno campo o in coltura protetta in relazione a particolari condizioni climatiche: umidità stagnante, rugiada intensa, piogge ravvicinate e temperature non molto elevate. I sintomi dell’infezione si manifestano in tutti gli organi della pianta e possono portare nei casi più gravi a una perdita del raccolto sia per avizzimento e diseccamento della pianta sia per distruzione diretta dei frutti. Sulle foglie la malattia si presenta sotto forma di macchie decolorate irregolari, localizzate marginalmente o internamente al lembo, che successivamente imbruniscono assumendo prima un aspetto verde scuro e poi bruno-bronzeo. In condizioni di elevata umidità l’alterazione si estende rapidamente sull’intero lembo fogliare mentre nella pagina inferiore compare una leggera efflorescenza bianca-rilucente dovuta alla presenza degli zoosporangiofori del fungo. Sui fusticini, sui piccioli fiorali e sui peduncoli fiorali l’infezione si manifesta solo nel caso di forti attacchi presentando una sintomatologia molto simile a quella riscontrabile nelle foglie. Si evidenziano striature longitudinali più o meno estese, di colore bruno, in corrispondenza delle quali gli organi si piegano o si spezzano. L’attacco sui frutti interessa generalmente le bacche ancora verdi e si manifesta inizialmente con la presenza di aree edematose e irregolari che successivamente si disidratano e divengono represse. Contemporaneamente i tessuti interni si raggrinziscono, imbruniscono e assumono una consistenza stopposa. Solo in condizioni di elevata umidità dell’aria si può riscontrare sulla parte colpita del frutto la presenza di una muffa biancastra. La bacca una volta colpita interrompe la maturazione, si distacca dalla pianta e successivamente marcisce.
Durante il periodo invernale il patogeno sverna sui residui vegetali sotto forma di micelio per poi riprendere la sua attività infettiva durante il periodo primaverile. L’emergenza degli sporangiofori si ha quando l’umidità dell’aria supera l’85% e la temperatura ottimale è di 22°C mentre per la formazione degli sporangi è necessario un tasso di umidità superiore a 90% e una temperatura tra 18°C e 24°C. Gli sporangi successivamente vengono trasportati attraverso l’acqua e il vento sugli organi della pianta dove in base alla temperatura germinano direttamente per micelio (18°C) o indirettamente per liberazione di zoospore mobili. L’incubazione varia tra 60 e le 144 ore a seconda della temperatura, del tipo o varietà di ospite. I periodi più brevi si hanno intorno a 20°C - 23°C che corrispondono all’optimum per l’accrescimento del micelio.
La lotta contro la peronospora del pomodoro avviene attraverso l’utilizzo di anticrittogamici che devono essere somministrati tempestivamente, non appena si verificano le condizioni termo-igrometriche favorevoli per lo sviluppo del patogeno. Gli antiperonosporici possono essere suddivisi in due grandi categorie a seconda della modalità di azione e dei periodi di persistenza: prodotti di copertura e prodotti endoterapici. I primi vengono utilizzati a scopo preventivo e devono essere somministrati prima dello scadere del ciclo infettivo basandosi sul decorso delle condizioni climatiche. Tra questi si ricordano: l’Anilazina, il Clortalonil, il Diclofluanide, gli ossicloruri e e idrossidi di rame da preferire quando si devono combattere anche infezioni batteriche, la Poltiglia bordolese, i ditiocarbammati solo in coltura protetta e alla fioritura del primo palco. Tra i fungicidi endoterapici possono essere utilizzati il Cimoxanil e e i derivati Fenilamidici (Benalaxyl, Metalaxyl, Oxalaxyl) entro 2-3 giorni dall’insorgere dell’infezione. I Fenilammidi sono formulati con prodotti di copertura e perciò il loro impiego è fortemente legato al tipo di principio attivo a cui sono accompagnati. Se la formulazione del fungicida comprende Carbammati, i Fenilammidi possono essere utilizzati solo per trattamenti fino alla fioritura del primo palco mentre se comprende prodotti a base di rame non vi sono limitazioni all’uso. Infine, per il pomodoro da industria coltivato in pieno campo a scopo preventivo può essere utlizzato il Fosetil di alluminio. Un’altra via per combattere la peronospora del pomodoro che a oggi è ancora in fase di sperimentazione è l’utilizzo di varietà migliorate geneticamente per la tolleranza o la resistenza al patogeno.
 
B

Billy

Guest
Per il momento, grazie per l'aiuto.
Vedro' di mettere in piedi qualcosa, altrimenti finiro' per perdere le piante e i frutti prima del tempo.
 
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