Potatura grosso Carpino di 20 anni

[AlessioLodi]

Ciao a tutti,
devo potare un grosso carpino (Carpinus betulus) varietà vivaistica "pyramidalis", allevato a polifusto.
La pianta ha circa 20 anni, non è mai stata potata (tranne qualche settimana fa, vedi dopo) ed è alta quasi 10 metri.
Come dicevo la pianta è allevata a polifusto e per come vegeta il carpino (e molte altre essenze) la vegetazione è soltanto all'apice dei rami, che per il resto sono quasi completamente spogli all'interno della chioma e scarsi in ramificazioni (ci sono solo biforcazioni). Di fatto mi è impossibile effettuare dei cosiddetti "tagli di ritorno". La foto trae in inganno, la chioma sembra folta, in realtà sono folti soltanto gli apici dei lunghi rami.
A ciò va aggiunto che mio padre ha malauguratamente potato qualche settimana fa tutte le branche più basse, lasciando monconi di qualche cm attorno ai fusti principali, tutto questo per non ben precisate esigenze di passaggio.

So che il carpino viene usato per le siepi e che genericamente "sopporta le potature" però nel mio caso mi vedrei costretto ad effettuare tagli anche di 8-10 cm di diametro. Non riuscendo a fare tagli di ritorno, limitandomi ad accorciare proporzionalmente i rami otterrei di fatto un "appendiabiti" costituito dai fusti principali e da tanti monconi spogli.

Detto questo volevo sapere come reagirà la pianta a tutte queste molteplici capitozzature, se cioè ributterà "a testa di salice", cioè con tanti getti tutti attorno al taglio oppure se le gemme che si risveglieranno saranno distribuite un po' casualmente, un po' come fanno i ciliegi o certe altre essenze. Inoltre volevo sapere se c'è speranza di riempire di nuovo i rami basali tagliati da mio padre o se contro la forte dominanza apicale del carpino non c'è nulla da fare.
Vi allego foto della pianta.

 

[Crimson king]

Ciao, anch'io ho un carpino piramidale, ma nel potarlo, lo faccio ogni anno, diradando i rami molto vicini per far sviluppare bene quelli migliori e faccio tagli di ritorno dove serve, gradatamente nel tempo, questo per dar modo alla pianta di sviluppare meno rami piccoli e quasi condivisi e più rami da albero. Nel tuo caso quindi devi eliminare i rami troppo vicini e fare dei tagli di ritorno su tutta la chioma in modo da risvegliare in primavera le gemme dormienti dei rami rimasti. I tagli di ritorno si fanno sui rami principali ma il taglio va eseguito al di sopra di un devizione di un rametto posto verso l'alto. Altrimenti si ha come effetto una miriade di rametti sul punto del taglio fatto. (effetto capitozzatura)

 

[AlessioLodi]

Grazie per la risposta Crimson. Purtroppo come accennavo non posso fare tagli di ritorno perché...non ci sono rami. So a cosa ti riferisci, anche in questa pianta i rami più esterni, quelli più esili e giovani, di uno o due anni, sono molto ramificati ed effettivamente ci sarebbe la possibilità di fare tagli di ritorno. Ma non guadagnerei molto in termini di riduzione della chioma. Ho bisogno di ridurre almeno della metà le dimensioni della pianta. Vedo bellissimi carpini nella mia zona e sono tutti curati come li curi tu, anche con diverse potatura durante l'anno. Nel mio caso però se riduco della metà un ramo mi rimane un moncherino completamente spoglio. Il diametro medio di questi rami spogli, senza biforcazione, è di 4-8 cm, a volte di più. Volevo più che altro sapere se questa specie tende a "scoppiare" intorno al taglio come fanno salici, pioppi, platani, susini oppure se al taglio segue un germogliamento più armonico lungo tutta la lunghezza del ramo potato.
Per il resto purtroppo la situazione è questa e non vedo molte possibilità di manovra...

 

[Crimson king]

Il taglio di ritorno và fatto così, ma se non ci sono rametti lo devi fare sopra una gemma dormiente, sul ramo se non di diametro elevato , comunque si notano piccoli rigonfiamenti