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Plumeria rubra....

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Plumeria rubra....

....altra varietà anonima, proveniente questa dalla Thailandia (ricordo che l'area di origine del genere Plumeria sono i Caraibi ed il Centro America, dal Messico al Venezuela), fiore medio compatto, profumato, con la particolarità poco frequente di una estesa ed evidente 'puntinatura' rossa sui petali.

Plumeriarubra_2at.jpg
 
L

Larissa

Guest
... che splendore...

non è che potresti indicarmi dove è possibile acquistare una plumeria ( non necessariamente bella come la tua!!!) dalle nostre parti?

grazie mille,
Lara.
 
P

Piera1

Guest
Complimenti Pietro, è meravigliosa, ma è già in fiore? La mia plumeria semplice, quella classica per intenderci ancora no. Pietro, so che le plumerie si possono acquistare on line, tu conosci un posto a palermo e provincia? Poi volevo chiederti, sono sicura che già lo hai spiegato ma questa volta copio e incolllo i consigli, puoi spiegarmi tutto ciò che fai per la coltivazione di queste splendide piante? Le tue sono in vaso o piena terra?
 

Pietro Puccio

Appassionato di palme e piante tropicali
Ciao,
- Larissa, tutti i vivai di Palermo hanno almeno qualche plumeria, solo che hanno le classiche (5-6) varietà che si vedono sui balconi della città. Se non ne hai nessuna, ti consiglio comunque la più popolare, quella bianca con ampio centro giallo tuorlo d'uovo, molto profumata:

PluPalerm.jpg


- Piera1, l'inizio della fioritura può essere più o meno ritardato, ma già dovrebbe esserci un cenno della presenza dell'infiorescenza, poi però dipende dall'esposizione, se non è perfettamente a sud e in pieno sole, vi può essere un ritardo maggiore. Per la possibilità di acquistarle a Palermo vale quanto detto a Larissa, aggiungo che a volte nei vivai compare qualche varietà diversa dalle classiche, solo che bisogna essere fortunati e bruciare gli altri 'maniaci' sul tempo. In Italia ci sono solo due o tre che vendono per corrispondenza, se vuoi privatamente ti posso indicare quelli che conosco.
Ho solo poche piante in piena terra per mancanza di spazio, il resto è in microvasi in un balcone esposto a sud.

Per la coltivazione ti ripropongo quanto scritto in un precedente messaggio (scusate la lunghezza):

I - COLTIVAZIONE

1 – Crescita in natura

Ai fini della coltivazione occorre tenere presente il ciclo annuale di vegetazione nei luoghi di origine: America centrale, dal Messico al Venezuela, e Caraibi. Le aree in cui cresce la Plumeria sono caratterizzate da due distinte stagioni, una secca e relativamente fresca, orientativamente da novembre ad aprile, corrispondente al nostro inverno, ed una caldo-umida e piovosa da maggio ad ottobre.

Al sopraggiungere della stagione secca la Plumeria entra in uno stato di dormienza, con arresto totale di vegetazione e perdita parziale o totale delle foglie. Con l’aumento della temperatura e della insolazione verso aprile la pianta esce dallo stato di dormienza e generalmente ancor prima delle foglie o contemporaneamente alla loro crescita, sviluppa l’infiorescenza; non è raro quindi vedere verso giugno piante fiorite ancora prive di foglie. Durante questo periodo le ramificazioni nate alla base della infiorescenza (generalmente tre, meno frequentemente una, due o quattro) si sviluppano ed in varietà particolarmente fiorifere ed in condizione di coltivazioneottimale alla cima di uno o più di questi nuovi rami può prodursi una nuova infiorescenza. I rami che non hanno fiorito (a volte possono fiorire successivamente nel prosieguo della stagione vegetativa) riprendono la loro crescita continuando ad allungarsi; una caratteristica infatti di questa pianta è quella di ramificare solo in corrispondenza della infiorescenza, a meno che l’apice vegetativo non sia stato danneggiato od il ramo tagliato.



1.1 – Coltivazione in vaso

Tranne situazioni climatiche particolarmente favorevoli, quali si incontrano nelle aree costiere della Sicilia, questo albero tropicale deve essere coltivato in vaso per potere essere riparato in inverno, dato che non sopporta temperature intorno allo zero, o poco sotto, specie in connessione ad elevata umidità ambientale e del suolo. Quanto segue naturalmente può essere applicato alle piante in piena terra, mutatis mutandis.


- Inverno

Nel tardo autunno, col diminuire delle temperature e della luminosità ed il conseguente rallentamento della vegetazione, le innaffiature andranno progressivamente diradate fino ad essere sospese del tutto e le piante poste in luogo riparato dalla pioggia, se non lo sono già, o all’interno nei climi meno favorevoli. In questo periodo la Plumeria non ha praticamente bisogno di cure e può essere quasi ‘dimenticata’, il locale può essere poco luminoso, o quasi al buio (anche se personalmente lo sconsiglio), ma ventilato ed asciutto e con temperature che non scendano mai sotto i +6, +7 °C. E’ in questo periodo di stasi vegetativa, o meglio verso il suo finire, che vanno effettuate le operazioni di rinvaso e/o di rinnovo, anche parziale, del terriccio. Se si hanno problemi di spazio, come ad esempio nei classici balconi del centro storico di Palermo, può essere utilizzato per molto tempo un vaso della stessa dimensione, togliendo delicatamente il terriccio in superficie o lateralmente al pane di terra, insieme con le radici più sottili, cosa che non reca gran danno dato che queste generalmente in inverno seccano; lo spazio lasciato libero sarà riempito con terriccio fresco. In questo periodo, come in natura, la Plumeria perde in tutto od in parte le foglie; se necessario possono essere tagliate (non strappate per evitare marciumi all’attaccatura al fusto) lasciando una piccola porzione del picciolo, che successivamente cadrà da solo; in letteratura si consiglia di lasciare 2 cm, ma ovviamente non è il caso di essere precisi al millimetro.

Infine, sempre sul finire dell’inverno, è il momento di potare, se strettamente necessario anche per ricavare talee per la moltiplicazione, con un attrezzo sterilizzato effettuando un taglio netto ed inclinato per consentire lo scivolamento di eventuale pioggia sul moncone. E’ da tenere presente che il o i rami che nasceranno sotto il taglio potranno impiegare, a seconda della varietà e delle condizioni di coltivazione, anche più di un anno per fiorire.



- Primavera

All’inizio della primavera, non appena le temperature minime esterne lo consentono (superiori ad almeno +10, +12°C), le piante riparate all’interno vanno messe in piena luce in posizione preferibilmente esposta a sud, dato che per fiorire bene hanno bisogno di almeno 6-8 ore di sole al giorno. Appena le piante danno segno di iniziare a vegetare si possono riprendere con gradualità le innaffiature, lasciando asciugare bene il terriccio tra l’una e l’altra. E’ anche il momento di concimare, utilizzando preferibilmente concimi a lenta cessione ricchi in fosforo e poveri in azoto, per evitare una eccessiva crescita dei rami, con conseguente problemi di ingombro. Occorre comunque moderazione nelle dosi, dato che queste piante in natura vivono in suoli molto poveri e le fini radici che vengono emesse alla ripresa vegetativa sono particolarmente delicate e possono essere sensibili ad un eccessivo accumulo di sali nel terriccio, specie in un ‘ambiente’ limitato come quello di un vaso. Parallelamente all’aumento delle temperature e dell’insolazione si sviluppano le infiorescenze e le foglie, a volte queste ultime con leggero ritardo rispetto alle prime, come in natura.



- Estate

E’ la stagione della piena fioritura e vegetazione della Plumeria; i fiori iniziano ad aprirsi a fine maggio- primi di giugno o poco più tardi, a seconda della varietà, dell’esposizione (più o meno favorevole) e dello stato di ‘salute’ globale della pianta. Le innaffiature vanno effettuate con regolarità, lasciando però sempre asciugare il terriccio. In questo periodo possono esserci attacchi di parassiti, acari (il classico ‘ragnetto rosso’) in primo luogo e cocciniglie, specie in situazione di scarsa ventilazione, che in caso di gravità vanno affrontati con i prodotti specifici.



- Autunno

Già a fine settembre inizia ad essere evidente un rallentamento della vegetazione, la crescita delle foglie rallenta drasticamente e le infiorescenze residue producono fiori sempre più piccoli e di colore più pallido. Parallelamente le innaffiature vanno diminuite in quantità e sempre più distanziate nel tempo, per preparare le piante alla stasi invernale.
 
P

Piera1

Guest
Grazie Pietro per i consigli, li copio e incollo così li posso consultare quando ho qualche dubbio.
 

Fralema

Giardinauta
:hands13: :hands13:
Bellissimi questi fiori, che colori!!
Il prossimo hanno le voglio trovare, anche se qui da me il clima non è certo quello della Sicilia, specie d'inverno!
Oggi siamo su 39°! :burningma
Che pensi se d'inverno le metto in una stanza al riparo?
Ciao e stracomplimenti!! :eek:k07:
 

scipulosa

Maestro Giardinauta
davvero meravigliose, non le conoscevo proprio, nemmeno le varietà più comuni.
grazie pietro, che cerchi sempre di insegnarci qualcosa di nuovo!
 
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