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picea in difficoltà

pips85

Aspirante Giardinauta
Buongiorno a tutti,
ho un problema con questa picea con me da un po'
a partire dall'autunno scorso ha iniziato a seccare, prima solo qualche cm in apice (problema apparentemente risoltosi con qualche potatura, poi ha iniziato a seccare da sotto perdendo molti aghi, mantenendo solo quelli all'apice di ogni singolo ramo con conseguente disseccamento delle gemme.
A fine inverno ho provveduto a rinvasarla convinto che fosse un problema di ristagno radicale portandola in quasi solo pomice, potando i rami secondari secchi ed esponendola di più al sole.
Ora le gemme sopravvissute sono ripartite bene e grattando la corteccia anche dei rami presi peggio, risulta di un verde brillante.
La domanda è, alla luce di quanto detto e delle foto allegate, può essere un problema legato ad un qualche parassita/fungo o era solo un problema radicale? devo secondo voi trattarla con qualche prodotto (al momento sto dando, come a tutte le piante sapone molle+olio di neem e gel di silice ciclicamente)

Grazie a tutti in anticipo e buona domenica
 

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danielep

Florello Senior
Ciao venessian! E' un problema sostanzialmente radicale. Hai fatto bene a metterlo in pomice, purtroppo il secco è secco, puoi solo eliminarlo.
La Picea Albertiana non ributta dal legno vecchio. Di buono ci sono le gemme apicali nuove che rassicurano per una ripresa. Resta a guardare, bagnando il giusto, né troppo, né troppo poco. Tienilo esposto a mezz'ombra, se puoi.
 

pips85

Aspirante Giardinauta
Grazie mille della risposta che mi rincuora..
La cosa che mi fa sperare è che anche alcuni rami secchi fino agli ultimi aghi hanno aperto gemme nuove...
Allora per ora continuo così e speriamo si riprenda affacciato al canale ;)
 

kaloka.gathia

Aspirante Giardinauta
Sapone molle e olio di neem sono prodotti da usare contro insetti fitofagi, se non li hai visti sui rami o sulle foglie sono trattamenti inutili.

Utilizzare un substrato da bonsaisti per coltivare piante ornamentali di maggiori dimensioni ha pochi vantaggi e molti inconvenienti. Gli inerti che si utilizzano per alleggerire il substrato (perlite, pomice, argilla espansa) sono essenzialmente neutri dal punto di vista chimico, quindi togliendo quasi completamente la sostanza organica il substrato ha 1. ritenzione idrica e 2. capacità di scambio cationico bassissime.

Il punto 1 fa sì che in estate, se le piante sono sotto il sole e ci sono tipo 30 gradi, il substrato asciughi completamente in poche ore, quindi sei costretto ad irrigare molto spesso, anche più volte al giorno.

Il punto 2 fa sì che la pianta praticamente non si nutre più, a meno che non la irrighi continuamente con soluzione nutriente (acqua+ fertilizzante liquido o solido disciolto) come viene fatto in idroponica dove per esempio i sacchi in cui crescono le radici contengono solo perlite, quindi aspettati una crescita da pianta di bonsai, cioè praticamente nulla.

Un buon substrato semplice che possono usare gli hobbisti senza impazzire troppo e senza avere problemi di coltivazione si può ottenere mescolando torba e un inerte a scelta (pomice o perlite nei vasi più piccoli) in misura 50:50 0 40:60 in volume. In realtà non ci sarebbe neanche bisogno degli inerti, oltralpe conifere e non vengono oramai coltivate in un substrato completamente organico, per esempio usando corteccia o altri prodotti cellulosici di granulometria grossolana per conferire capacità per l'aria al substrato.
 

pips85

Aspirante Giardinauta
Sapone molle e olio di neem sono prodotti da usare contro insetti fitofagi, se non li hai visti sui rami o sulle foglie sono trattamenti inutili.

Utilizzare un substrato da bonsaisti per coltivare piante ornamentali di maggiori dimensioni ha pochi vantaggi e molti inconvenienti. Gli inerti che si utilizzano per alleggerire il substrato (perlite, pomice, argilla espansa) sono essenzialmente neutri dal punto di vista chimico, quindi togliendo quasi completamente la sostanza organica il substrato ha 1. ritenzione idrica e 2. capacità di scambio cationico bassissime.

Il punto 1 fa sì che in estate, se le piante sono sotto il sole e ci sono tipo 30 gradi, il substrato asciughi completamente in poche ore, quindi sei costretto ad irrigare molto spesso, anche più volte al giorno.

Il punto 2 fa sì che la pianta praticamente non si nutre più, a meno che non la irrighi continuamente con soluzione nutriente (acqua+ fertilizzante liquido o solido disciolto) come viene fatto in idroponica dove per esempio i sacchi in cui crescono le radici contengono solo perlite, quindi aspettati una crescita da pianta di bonsai, cioè praticamente nulla.

Un buon substrato semplice che possono usare gli hobbisti senza impazzire troppo e senza avere problemi di coltivazione si può ottenere mescolando torba e un inerte a scelta (pomice o perlite nei vasi più piccoli) in misura 50:50 0 40:60 in volume. In realtà non ci sarebbe neanche bisogno degli inerti, oltralpe conifere e non vengono oramai coltivate in un substrato completamente organico, per esempio usando corteccia o altri prodotti cellulosici di granulometria grossolana per conferire capacità per l'aria al substrato.
Grazie mille dei consigli...
Confesso che, essendo effettivamente un po' più a mio agio con bonsai, mi sono convinto di usare pomice (in realtà con quasi tutta pomice intendevo un rapporto 70:30 utilizzando un terriccio di buona qualità con corteggia, inerti di piccola granulometria, micorriza ed una piccola percentuale di zeolite) proprio perché al momento del rinvaso le radici iniziavano palesemente a marcire...sentivo che la pianta mi stava lasciando.
Sono sicuro che altri terriccio possano essere altrettanto se non più validi, ma visto le condizioni in cui versava la pianta mi è sembrato (sperando di non aver sbagliato) una scelta sensata
Per quanto riguarda le concimazione, sono sempre abbastanza ligio alle regole, e spero di non fare mancare niente.
L'unico dubbio che ho, visto l'utilizzo che ho sempre fatto sui bonsai e su altre piante, e avendo letto e sentito diverse campane, è l'inutilità del sapone molle (con aggiunta o meno di olio di neem) come trattamento preventivo...

Grazie ancora per le risposte
 

danielep

Florello Senior
Utilizzare un substrato da bonsaisti per coltivare piante ornamentali di maggiori dimensioni ha pochi vantaggi e molti inconvenienti.
Ci hai provato?
Grazie mille dei consigli...
Confesso che, essendo effettivamente un po' più a mio agio con bonsai, mi sono convinto di usare pomice (in realtà con quasi tutta pomice intendevo un rapporto 70:30 utilizzando un terriccio di buona qualità con corteggia, inerti di piccola granulometria, micorriza ed una piccola percentuale di zeolite) proprio perché al momento del rinvaso le radici iniziavano palesemente a marcire...sentivo che la pianta mi stava lasciando.
Sono sicuro che altri terriccio possano essere altrettanto se non più validi, ma visto le condizioni in cui versava la pianta mi è sembrato (sperando di non aver sbagliato) una scelta sensata
Per quanto riguarda le concimazione, sono sempre abbastanza ligio alle regole, e spero di non fare mancare niente.
L'unico dubbio che ho, visto l'utilizzo che ho sempre fatto sui bonsai e su altre piante, e avendo letto e sentito diverse campane, è l'inutilità del sapone molle (con aggiunta o meno di olio di neem) come trattamento preventivo...

Grazie ancora per le risposte
Hai un po' barato perché " quasi tutta pomice" non significa un substrato quale da te descritto;)
Io coltivo una Picea Alb. dal 2008, in vaso bonsai con percentuali simili, il penultimo rinvaso nel 2018 con 1/6 di sabbia, l'ultimo 15 gg fa e ve lo dico domani in che substrato. Sta a Sud-Est (non so come sia l'insolazione sul canale) e , chiaramente, riceve una concimazione da aprile a novembre (salvo luglio e agosto).
Non trovo nulla di scandaloso a coltivarlo in quel substrato, a maggior ragione perchè, non intervenendo, l'avresti perso. Lascialo rigenerare un paio d' anni , dà fertilizzanti organici a lenta cessione ,Prodigy o altro ( organici, appunto, per sopperire alla elevata percentuale sterile della pomice) e tienilo in posizione dove non batta il sole troppo caldo, d'estate.
Per quanto ne so, può essere attaccato prevalentemente da cocciniglia, ed io intervengo d'inverno due volte distanziate con olio bianco.
Ne ho uno anche in giardino (prima era in vaso e s'è "svuotato" all'interno), ma in piena terra, sabbiosa, ad est, sta da favola.
 

pips85

Aspirante Giardinauta
Un'altra informazione.
Mi avete detto che dal secco non butta, ma se c'è una gemma apicale su ramo secco posso sperare che la prossima stagione faccia gemme più indietro sullo stesso ramo?

Grazie mille e buona giornata a tutti
 

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Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

se la pianta ha perso tutti gli aghi la gemma apicale potrebbe essere solo l'ultimo refolo di vitalità.
In ogni caso, anche se l'apice è veramente sano, difficilmente viene emessa nuova vegetazione "più indietro".

Ste
 

danielep

Florello Senior
Un'altra informazione.
Mi avete detto che dal secco non butta, ma se c'è una gemma apicale su ramo secco posso sperare che la prossima stagione faccia gemme più indietro sullo stesso ramo?

Grazie mille e buona giornata a tutti

Ciao,

se la pianta ha perso tutti gli aghi la gemma apicale potrebbe essere solo l'ultimo refolo di vitalità.
In ogni caso, anche se l'apice è veramente sano, difficilmente viene emessa nuova vegetazione "più indietro".

Ste
La speranza è sempre l'ultima a morire, ma, di solito, è come dice anche @Stefano-34666, e ,aggiungo io, è molto più probabile che si secchi tutto il ramo. Forse (probabilmente) hai ripreso la pianta in tempo;):tupitupi::tupitupi::tupitupi:
 
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