Carissimo mio "Giardino Segreto" fra il mare amalfitano e i monti Lattari,
come di consueto, è giunta l'ora di lasciarti per i due mesi canonici: i mesi invernali che sarebbero molto difficili per me nella casa poco attrezzata per il freddo.
Lo sapevamo che sarebbe giunto questo momento e ci eravamo preparati, anche se le bizze meteorologiche di queste settimane non mi hanno consentito di fare tutti i lavori necessari.
Comunque, ti lascio abbastanza in ordine, con le foglie autunnali a farti compagnia e con Vincenzo, Vittorio, Mario e Maria che ti terranno d'occhio.
Lascio gli amici agrumi con tante talee sotto le reti di protezione dai venti che presto spireranno impetuosi, lascio la korisia imbacuccata come non mai che spero di rivedere in migliori condizioni, lascio le lantane agli eventi della natura, sapendo di ritrovarle ancora vive, lascio le duecento rose in ottimo stato con Botticelli, Lutan, Iceberg, Maria Laura, Fresh Point, Pat Austin, Debora ed altre ancora in fiore, le lagestroemie ben legate ai sostegni, gli hibiscus rigogliosi, gli oleandri generosi, lascio le viti ancora cariche di colori che sanno ancora di uva, lascio nei vialini allineati i rosmarini, gli iris e le lavande,, lascio i corbezzoli che ritroverò senza i rossi frutti, lascio tutte le dalie ed i gladioli a dormire nella terra tiepida, il liquidambar di mille colori, le gaura ancora in fiore, le hemerocallis già dormienti e gli hellebori già in fiore, le ortensie con l'anticipo dei nuovi germogli, le spiree, le succulente arricchite dall'amico Aldo mancato quasi un anno fa, il nespolo di Germania che darà i frutti ai pettirossi e quello giapponese, lascio i broccoli, i piselli e le fave piantate e che vedrò in fiore al mio ritorno.
E' il secondo saluto senza Lillo, di cui avrai ancora lo spirito su e giù per le scale e i vialetti e la sua memoria nel cippo che gli abbiamo dedicato.
Sono anche piuttosto stanco, imparerò anch'io a riposarmi, ti penserò da Treviso, Trieste, Vienna, Genova e Milano e mi preparerò ancor meglio a sostituirmi all'abbraccio dei monti e del mare. Stanne certo, con l'aiuto della provvidenza e della salute mia, di Enza e Giancarlo, sarò con te non oltre la metà di febbraio, per le potature e gli ultimi spostamenti e per prepararti alla probabile grande inaugurazione ufficiale di maggio.
Ti amo tanto, per il bene e l'amore che mi dai, per la serenità, la fatica, il sudore, la gioia che mi procuri.
A presto e buon inverno, anche con pioggia e neve, perché, come si dice, "Sotto la neve, pane".
Tuo Antonio
come di consueto, è giunta l'ora di lasciarti per i due mesi canonici: i mesi invernali che sarebbero molto difficili per me nella casa poco attrezzata per il freddo.
Lo sapevamo che sarebbe giunto questo momento e ci eravamo preparati, anche se le bizze meteorologiche di queste settimane non mi hanno consentito di fare tutti i lavori necessari.
Comunque, ti lascio abbastanza in ordine, con le foglie autunnali a farti compagnia e con Vincenzo, Vittorio, Mario e Maria che ti terranno d'occhio.
Lascio gli amici agrumi con tante talee sotto le reti di protezione dai venti che presto spireranno impetuosi, lascio la korisia imbacuccata come non mai che spero di rivedere in migliori condizioni, lascio le lantane agli eventi della natura, sapendo di ritrovarle ancora vive, lascio le duecento rose in ottimo stato con Botticelli, Lutan, Iceberg, Maria Laura, Fresh Point, Pat Austin, Debora ed altre ancora in fiore, le lagestroemie ben legate ai sostegni, gli hibiscus rigogliosi, gli oleandri generosi, lascio le viti ancora cariche di colori che sanno ancora di uva, lascio nei vialini allineati i rosmarini, gli iris e le lavande,, lascio i corbezzoli che ritroverò senza i rossi frutti, lascio tutte le dalie ed i gladioli a dormire nella terra tiepida, il liquidambar di mille colori, le gaura ancora in fiore, le hemerocallis già dormienti e gli hellebori già in fiore, le ortensie con l'anticipo dei nuovi germogli, le spiree, le succulente arricchite dall'amico Aldo mancato quasi un anno fa, il nespolo di Germania che darà i frutti ai pettirossi e quello giapponese, lascio i broccoli, i piselli e le fave piantate e che vedrò in fiore al mio ritorno.
E' il secondo saluto senza Lillo, di cui avrai ancora lo spirito su e giù per le scale e i vialetti e la sua memoria nel cippo che gli abbiamo dedicato.
Sono anche piuttosto stanco, imparerò anch'io a riposarmi, ti penserò da Treviso, Trieste, Vienna, Genova e Milano e mi preparerò ancor meglio a sostituirmi all'abbraccio dei monti e del mare. Stanne certo, con l'aiuto della provvidenza e della salute mia, di Enza e Giancarlo, sarò con te non oltre la metà di febbraio, per le potature e gli ultimi spostamenti e per prepararti alla probabile grande inaugurazione ufficiale di maggio.
Ti amo tanto, per il bene e l'amore che mi dai, per la serenità, la fatica, il sudore, la gioia che mi procuri.
A presto e buon inverno, anche con pioggia e neve, perché, come si dice, "Sotto la neve, pane".
Tuo Antonio
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k07:
...Antonio...commovente fino alle lacrime.
