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Phalaenopsis eziolata.

lobelia

Florello Senior
Ho da recuperare una phal eziolata (foglie lunghissime, assottigliate, ammosciate) sicuramente per la poca luce. La pianta in questione ha uno striminzitissimo, penoso fiore che vorrei amputare insieme a parte dello stelo perchè possa dedicare le sue energie alla ripresa. Le radici sono spuntate, sane e ancora turgide (era una pianta in condizioni difficili, quasi senza radici).
Come bisogna comportarsi, adesso, a parte aumentare l'esposizione alla luce, per farle recuperare turgore?
Le concimazioni possono riprendere come con le altre orchidee o devo assolutamente evitarle o ridurle in percentuale e frequenza?
E' la prima phal in queste condizioni e mi sento un po' in colpa avendola spostata un mesetto fa per far spazio a nuovi acquisti più rigogliosi...
Poi il tempo poco propizio (continua nuvolosità), la mia scarsità di dedizione (era in una posizione arretrata e non la guardavo tanto spesso, solo all'innaffiatura) anche se mi stavo accorgendo del suo progressivo intristimento, hanno fatto il resto. Forse andava spostata alla luce appena spuntate le nuove radici, invece....
Mi dispiace molto e vorrei recuperarla, se possibile, come mi muovo?
 
Ultima modifica:

rossella ventura

Aspirante Giardinauta
forse una foto ci aiuterebbe
cmq credo che potresti provare a tagliare completamente lo stelo,aumentare la luce e soprattutto trovare il modo di tenerla in ambiente molto umido magari in bagno o mettendo dello sfagno sulla superficie del vaso,probabilmente visto che sta emettendo nuove radici è solo questione di tempo,si riprenderà, anche se le foglie eziolate rimarranno striminzite....
se fosse la mia non appena le temperature me lo permetterebbero la metterei fuori,in ombra in mezzo ad altre piante e se piovesse non credo le negherei una doccia,avevo una phal,lo scorso anno,con foglie grinzose per la disidratazione,ti assicuro che la permanenza all'esterno,anche sotto la pioggia,(era luglio)è stata per lei la migliore medicina
in bocca al lupo
rossella
 

lobelia

Florello Senior
Grazie mille Ros: ho recuperato piante più malridotte e quasi senza radici. Appena ho qualche minutro posto la foto (anche se non è un bel vedere!) La pianta ha radicato emettendo due radici cicciottose e quele vecchie (un altro paio) non si sono annerite o seccate. Mi dispiace per le foglie, sono proprio brutte.
Il suggerimento di spostarle sul balcone incontra il mio consenso: lo scorso anno le ho spostate tutte ed è stato un vero giovamento.
Speriamo bene!
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
Indipendentemente dalle cause, sulle quali non ho idea, direi di aiutarla mettendola nelle condizioni più favorevoli possibili. Il che significa il più luce possibile (se non fosse per le bruciature che il sole causa alle foglie nel periodo invernale, le phalaenopsis gradirebbero anche il sole). Una temperatura media (il che per le phalaenopsis significa, credo, una temperatura tra i 19-28 gradi).

Se poi pensi che la pianta soffra di disidratazione per insufficienza di assorbimento radicale, io la coprirei sotto una cupola formata con un sacco di plastica capovolto. Ma non un sacco chiuso ermeticamente, perché così si formerebbero delle muffe. Inoltre il sacco deve essere il più trasparente possibile. E deve essere messo in una zona MOLTO luminosa, ma sole escluso. Non ricorrendo queste condizioni, allora il solito vasoio di argilla umida.

Una leggera concimazione male non può fare. Non è la concimazione in sé che fa male, ma i sali in surplus che cristallizzano sulle radici quando il composto si asciuga. Detto questo, credo valga anche per le phalaenopsis la regola generale di fertilizzare in proporzione alla produzione della pianta: una pianta che produce molta vegetazione nuova va fertilizzata di più; una pianta che produce poco o niente va fertilizzata poco o pochissimo.

L’idea di metterla già fuori, nonostante le primavere precoci di Roma e l’effetto termico urbano, mi lascia un po’ perplesso. Ma è una cosa che non ho mai sperimentato. Mi riesce difficile pensare che le phalaenopsis possano star bene fuori. Non ho mai pensato bene alla cosa, perché io non ne avrei comunque la possibilità, perché nel mio terrazzo il pomeriggio d’estate ci sono 50 gradi (anche 55 qualche volta). E’ la ragione per cui non ho mai pensato di comprare un cymbidium. Ma, a parte questo, mi sembra che le zone d’origine delle phalaenopsis dovrebbero far pensare a piante con una ridotta escursione termica tra notte e giorno. Al limite potresti metterla fuori a mezzogionrno e riportarla dentro verso le nove-dieci di sera, in modo da risparmiarle il freddo del mattino. Ma è operazione un po’ farraginosa.
 

gab92

Giardinauta Senior
io invece l'anno ho messo fuori tutte le mie orchi verso fine aprile e ne hanno tutte giovato, anche le phal, poi le phal secondo un libro nn ricordo quale vogliono x avere una crescita rigogliosa 4-6°C di escursione, poi bho, bo bo...
 

lobelia

Florello Senior
Ecco le foto richieste
Insieme delle foglie (molto allungate, come si vede):

malatina06-04-07.jpg


Particolare della foglia più grande:
malatinapart.jpg


malatina106-04-07.jpg


Nell'ultima foto, una nota di speranza, che dimostra la volontà di sopravvivenza di questa pianta, strappata lo scorso anno ad un supermercato che la stava uccidendo:

malatinapis06-04-07.jpg


Il piccolo pisellino sta spuntando accanto ad una radice, sembra una radice anch'esso ma nulla vieta che potrebbe trattarsi di uno stelo florale. E' per questo che pensavo ad una leggerissima concimazione.
Per fare la foto ho spostato i ciuffi di sfagno che avevo messo in superficie e che sicuramente hanno favorito l'emissione del piccolo germoglio come delle nuove radici dall'altro lato.
 

lobelia

Florello Senior
Ho già provveduto nei giorni passati, quando il mio termometro esterno segnava dai 18° ai 20°C, a sistemare sul terrazzo le piante e a tirarle dentro nel pomeriggio al tramonto. Io sono più fortunata di te, Primo Maggio, avendo un'esposizione ad Est, anche d'estate non s'arroventa troppo.
Soprattutto una dendrobium (ibrida di nobile) demotivata, messa fuori ha ripreso bene l'attività (lei l'ho lasciata anche di notte però, coperta con un telo tnt).
Adesso sto mettendo fuori le piante solo quando faccio il turno di mattina, così da rimetterle in casa alle sei, quando rientro, appena farà un po' più caldo e la notte sarà più o meno di 16-18° non le rientrerò più.
L'unica attenzione è di controllarle frequentemente per scongiurare l'attacco di parassiti, per il resto le piante non soffrono proprio, anzi!
Ma per tornare all anostra amica malatina, il dubbio resta sullo stelo florale: lasciarlo o tagliarlo? O togliere solo il fiore (ripeto, unico e striminzito!) cesoiando al nodo sotto?
Concime regolare o per via fogliare?
 
Ultima modifica:

primo maggio

Maestro Giardinauta
La pianta mi sembra molto debilitata. Oltre che filata sembra anche disidratata.
Se pensi di averla bagnata poco, bagnala di più. Ma facendo molta attenzione, perché, se la causa della disidratazione fosse un'altra, potresti ammazzarla. Nell'incertezza, la soluzione migliore è bagnare pochissimo e aumentare l'umidità intorno. Io, come ti ho detto, proverei a coprirla, almeno per un mese. Purché abbia egualmente molta molta luce.

Il bark mi sembra di pezzatura molto grossa. Qui c'è forse un equivoco. Io non so veramente se le phalaenopsis gradiscono composti di grossa pezzatura. Probabilmente no. Il vantaggio della grossa pezzatura è quello di prevenire i marciumi radicali, ma se uno fosse così bravo da mantenere una umidità del composto giusta e costante probabilemnte sarebbe meglio una pezzatura più fine. Non credo comunque che i guai della pianta vengano dalla pezzatura del bark.

Lo stelo fiorifero secondo me non rappresenta nessuno problema, nel senso che se lo tagli o no, non cambia nulla. Se lo lasci, probabilmente rappresenterà uno stimolo alla pianta a mantenersi vitale e, se e quando seccherà, fornirà alla pianta qualche ultimo elemento di riserva. Ma in verità si tratta di fatti irrilevanti. Non è questa la problematica della potatura.

Concimare sì. Regolarmente, sempre; ma a dosi, direi, dimezzate rispetto alle dosi di una pianta rigogliosa. La concimazione foliare penso sia una cosa ottima, però io non l'ho mai praticata. Immagino faccia bene anche quella.

Sull'esterno, non saprei. E' una pianta ANCHE disidratata. La ventilazione dell'esterno potrebbe disidratarla ulteriormente, però è cosa di cui non ho esperienza alcuna, per cui su questo non posso dirti nulla.

Di certo devi metterla in un posto luminoso.
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
io invece l'anno ho messo fuori tutte le mie orchi verso fine aprile e ne hanno tutte giovato, anche le phal, poi le phal secondo un libro nn ricordo quale vogliono x avere una crescita rigogliosa 4-6°C di escursione, poi bho, bo bo...

probabilmente anche 10 di escursione andrebbero bene, dico così a occhio. ma nel mio terrazzo anche adesso di gradi di escursione ce ne sono più di 20. 5-7 gradi la mattina, 25-30 nel primo pomeriggio.

tutto dipende dai terrazzi, però anch'io potei provare, non so.
 

gab92

Giardinauta Senior
alla faccia lobelia... quasiquasi sembra un phal gigantea!
@primo maggio: magari potresti provare con una phal sfiorita presa da un fiorista in buono stato, così se sopravvive metti fuori anke le altre
ciao gabri
 

lobelia

Florello Senior
La pianta mi sembra molto debilitata. Oltre che filata sembra anche disidratata.
Se pensi di averla bagnata poco, bagnala di più. Ma facendo molta attenzione, perché, se la causa della disidratazione fosse un'altra, potresti ammazzarla. Nell'incertezza, la soluzione migliore è bagnare pochissimo e aumentare l'umidità intorno. Io, come ti ho detto, proverei a coprirla, almeno per un mese. Purché abbia egualmente molta molta luce.

Il bark mi sembra di pezzatura molto grossa. Qui c'è forse un equivoco. Io non so veramente se le phalaenopsis gradiscono composti di grossa pezzatura. Probabilmente no. Il vantaggio della grossa pezzatura è quello di prevenire i marciumi radicali, ma se uno fosse così bravo da mantenere una umidità del composto giusta e costante probabilemnte sarebbe meglio una pezzatura più fine. Non credo comunque che i guai della pianta vengano dalla pezzatura del bark.

La foto inganna, forse perché il primo piano mostra un oggetto molto piccolo che è il piccolo germoglio: il bark è di pezzatura piccola, 2,5 cm-3 al massimo e molto sottile. Il problema della disidratazione penso sia legato alla scarsa capacità di assorbimento radicale essendo una pianta che sto recuperando da mesi. Innaffio con molta regolarità lei con le altre tutti i venerdi.
Inoltre nebulizzo il substrato e adopero dello sfagno come indicatore dello stato di umidità: quando si asciuga lo inumidisco di nuovo e lo lascio proprio intorno al fusto (non a contatto diretto però).
La pianta è stata recuperata da una situazione di avanzato deterioramento delle radici, svuotate e annerite, finalmente ne ha emesse di nuove. L'idea di insacchettarla mi sembra buona: tu hai ottenuto risultati positivi con questo sistema?

Concimare sì. Regolarmente, sempre; ma a dosi, direi, dimezzate rispetto alle dosi di una pianta rigogliosa. La concimazione foliare penso sia una cosa ottima, però io non l'ho mai praticata. Immagino faccia bene anche quella.

Sull'esterno, non saprei. E' una pianta ANCHE disidratata. La ventilazione dell'esterno potrebbe disidratarla ulteriormente, però è cosa di cui non ho esperienza alcuna, per cui su questo non posso dirti nulla.

Di certo devi metterla in un posto luminoso.

Grazie mille degli ottimi suggerimenti, PM. Sul discorso del balcone deciderò!
 

primo maggio

Maestro Giardinauta
Non pensavo a un sacchetto chiuso, ma solo di coprirla. Io ho coperto solo il keiki, dopo il distacco dalla pianta madre e l’invasatura. Il keiki, prima del distacco aveva una foglia che cresceva molto rapidamente, e praticamente solo una breve radice e l’abbozzo di altre due. Dopo l’invasatura la foglia smise del tutto di crescere. Dopo dieci giorni non era cresciuta di un millimetro. Allora lo coprii con un sacchetto per il congelatore, della misura grande. Semplicemente glielo misi sopra, a mo’ di cappello. La foglia riprese subito a crescere. Forse sarebbe ripresa anche senza il copricapo, probabilmente. Comunque io tenni il keiki coperto per circa un mese, e sembrava stare benissimo.

Coprire una pianta significa trattarla come una talea, e in effetti una pianta quasi senza radici andrebbe pensata come una talea. Però le due phalaenopsis adulte che rinvasai quando erano letteralmente senza una radice, non le ho mai coperte, e si ripresero entrambe lo stesso. Ma, pur avendo perso tutte le radici, non avevano ancora le foglie così malridotte. Conservavano ancora più acqua nelle foglie.
 

lobelia

Florello Senior
Non pensavo a un sacchetto chiuso, ma solo di coprirla. Io ho coperto solo il keiki, dopo il distacco dalla pianta madre e l’invasatura. Il keiki, prima del distacco aveva una foglia che cresceva molto rapidamente, e praticamente solo una breve radice e l’abbozzo di altre due. Dopo l’invasatura la foglia smise del tutto di crescere. Dopo dieci giorni non era cresciuta di un millimetro. Allora lo coprii con un sacchetto per il congelatore, della misura grande. Semplicemente glielo misi sopra, a mo’ di cappello. La foglia riprese subito a crescere. Forse sarebbe ripresa anche senza il copricapo, probabilmente. Comunque io tenni il keiki coperto per circa un mese, e sembrava stare benissimo.

Coprire una pianta significa trattarla come una talea, e in effetti una pianta quasi senza radici andrebbe pensata come una talea. Però le due phalaenopsis adulte che rinvasai quando erano letteralmente senza una radice, non le ho mai coperte, e si ripresero entrambe lo stesso. Ma, pur avendo perso tutte le radici, non avevano ancora le foglie così malridotte. Conservavano ancora più acqua nelle foglie.

Come si dice? Tentar non nuoce. Ci provo a coprirla per un po' se vedo che non porta miglioramenti tolgo tutto. Sono molto dispiaciuta per questa pianta, soprattutto perché è l'unica così malconcia e mi risulta complicato capire cosa è andato storto. La tengo sempre monitorata ma nonostante tutti i tentativi, tra nebulizzazioni, vaschetta con argilla, aumento dell'esposizione alla luce e attenzioni particolari (ho acquistato un igrometro per controllare il grado di umidità intorno alla pianta), la poverina continua a raggrinzirsi e ad emettere foglie nuove cadenti e sottili.
 

rossella ventura

Aspirante Giardinauta
ciao lobelia
viste le condizioni della pianta se ci fosse uno stelo io lo taglierei perchè la fioritura comporta un grosso "spreco" di energie che la pianta ora dovrebbe usare per riprendersi,io ho sempre agito così perchè sono dell'idea che è meglio sacrificare i fiori piuttosto che la pianta e poi vuoi mettere?l'emozione e l'attesa per capire di che colore sono...:lingua:
cmq se vedi le brutte credo dovresti provare con lo sfagno vivo,svasando la phal ovviamente e piazzandola in un sacchetto a radice nuda sullo sfagno umido
se hai problemi a reperirlo a roma(io lo scorso anno l'ho trovato al vip garden)posso dartene un pò,sarò a monte porzio il sabato
ciao rossella
 

lobelia

Florello Senior
Anch'io passo a Monteporzio, ma per lo sfagno ti ringrazio, ho una sfagnera sul terrazzo che presto compirà un anno. Ogni tanto attingo. Sabato a che ora? Io vorrei andarci di mattina per godermi i colori nella luce solare. Spero di vedere un po' di piccoli gioielli. Tu hai prenotato qualcosa?
 

rossella ventura

Aspirante Giardinauta
anche io ho la sfagnera da terrazzo..:food:
cmq cercherò di arrivare a monte porzio sabato mattina presto e credo che mi fermerò fino metà pomeriggio per godermi tutto con calma
quest'anno poi ho intenzione di prenotare una masdevallia caloptera e gli immancabili sacchetti di bark:smok:
e tu,hai in programma qualcosa?
ciao rossella
 

lobelia

Florello Senior
Il fiore della phal è caduto, la pianta è sempre nelle stesse identiche condizioni e sono un po' demoralizzata, non sembra molto volenterosa. Vediamo se conclusa la fioritura vorrà rimettersi in movimento. Spero molto nell'allungamento delle giornate. Mah, anche piante con situazioni quasi disperate mi hanno dato grandi soddifazioni...questa è proprio recidiva! Vedremo.
 

lobelia

Florello Senior
Ce l'ho fatta! La pianta mostra evidentissimi segni di ripresa:

phaleziol.jpg


Quella che vedete in primo piano infatti è la foglia disidratata della prima foto. E' bastata una lunga doccia giornaliera sulle foglie ed una cura particolare nel mantenere più umido lo strato superficiale di bark con nebulizzazioni. inoltre credo che l'abbia aiutatata l'esposizione al sole mattutino che ho curato spostandola in una angolo del bagno dove il sole piacchiava proprio sulle foglie solo al mattino fino alle dieci.
Ha emesso pure un po' di nuove radici, da un lato:

radice1.jpg


E dall'altro:

radice2.jpg
 
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