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Perché è così difficile trovare imprese di giardinaggio qualificate?

Tchaddo

Florello
La realizzazione degli scavi, a causa del pericolo di rottura delle radici, dovrà essere effettuata ad una distanza dal tronco variabile, in funzione del diametro del fusto, misurato a cm. 130 dalla base secondo la seguente tabella...
-> Qui invece le radici le vanno a tagliare apposta se danno fastidio, perfetto.

io questo punto lo interpreto in maniera diversa... è scritto male, ma secondo me vuol dire che se c'è necessità di fare uno scavo in prossimità di un albero, per evitare di danneggiarne le radici bisognerà farlo ad una certa distanza minima dal tronco, variabile a seconda del suo diametro (voglio immaginare che tale distanza sia direttamente proporzionale al diametro del fusto...)
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
io questo punto lo interpreto in maniera diversa... è scritto male, ma secondo me vuol dire che se c'è necessità di fare uno scavo in prossimità di un albero, per evitare di danneggiarne le radici bisognerà farlo ad una certa distanza minima dal tronco, variabile a seconda del suo diametro (voglio immaginare che tale distanza sia direttamente proporzionale al diametro del fusto...)

Ciao,

certo che la distanza è dipendente dal diametro del fusto. Si prende un metro e si misura il diametro della pianta ad un metro e trenta da terra. Poi si seguono le tabelle.

Ste
 

Icchy92

Guru Giardinauta
La disposizione è volutamente vaga ma concisa per evitare di entrare troppo nei tecnicismi. La competenza specifica viene richiesta caso per caso ad un esperto super partes. In caso di denuncia o richiesta di abbattimento è sempre la guardia forestale e/o un giardiniere qualificato che si esprime sul lavoro da eseguire o eseguito, su richiesta delle autorità competenti.

Magari dovrebbe essere così anche qui, ma non c'è mai nessuno che vigila sui lavori :cautious:

io questo punto lo interpreto in maniera diversa... è scritto male, ma secondo me vuol dire che se c'è necessità di fare uno scavo in prossimità di un albero, per evitare di danneggiarne le radici bisognerà farlo ad una certa distanza minima dal tronco, variabile a seconda del suo diametro (voglio immaginare che tale distanza sia direttamente proporzionale al diametro del fusto...)

Si certo il regolamento dice proprio questo, con il mio commento mi riferivo al fatto che spesso questa norma viene totalmente ignorata da chi fa i lavori, addirittura a volte (esperienza di qualche mese fa), per rifare l'asfalto hanno letteralmente tagliato le radici a 10 cm dal tronco.
 
D

Davide N.

Guest
Se può consolare anche qui ne vedo di cotte e di crude, anche se probabilmente in misura minore, non è che qui sia tutto perfetto... Alla fine alla base di tutto c'è un atteggiamento culturale comune a tutto il mondo occidentale, che è quello di considerare le piante, a parte quelle dai colori vivaci o dalla forma bizzarra, come esseri insignificanti e di contorno al nostro microcosmo umano, non come individui a sé stanti e con una loro "dignità" (qui una lettura interessante, si potrebbe filosofeggiare per l'eternità).
Le cose stanno cambiando, molto lentamente, e per fortuna il settore pubblico dà l'esempio, anche se non sempre e dappertutto... ma per il momento è più importante prestare attenzione al proprio televisore e alla propria automobile, non agli alberi del proprio giardino.
 
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Charles_b

Aspirante Giardinauta
Infatti ci sarebbe molto da dire. Ad esempio, in tutto il mondo più tecnologicizzato, e quindi anche più stupido, da un certo punto di vista, si sta diffondendo sempre più il cosiddetto verbo vegano. Tale modo di pensare ritiene tutti gli animali, ipso facto sacri ed intoccabili, mentre tutti i vegetali assolutamente adatti a diventare cibo. Anche animali privi di qualunque tipo di psichismo sono sacri, ad esempio le cozze, e tutte le piante sono potenziali commestibili. Ha più psichismo una vongola o una Mimosa pudica? Ma, come dico, il mondo scivola verso una inossidabile ignoranza...

Charles
 
D

Davide N.

Guest
Infatti ci sarebbe molto da dire. Ad esempio, in tutto il mondo più tecnologicizzato, e quindi anche più stupido, da un certo punto di vista, si sta diffondendo sempre più il cosiddetto verbo vegano. Tale modo di pensare ritiene tutti gli animali, ipso facto sacri ed intoccabili, mentre tutti i vegetali assolutamente adatti a diventare cibo. Anche animali privi di qualunque tipo di psichismo sono sacri, ad esempio le cozze, e tutte le piante sono potenziali commestibili. Ha più psichismo una vongola o una Mimosa pudica? Ma, come dico, il mondo scivola verso una inossidabile ignoranza...

Charles
Ciao Charles, canarino mordace :LOL: Sì sì potremmo dire tantissime cose...

Comunque spiegatemi una cosa, com'è che si diventa giardiniere (qualificato) in Italia? Esiste un diploma specifico? Non ci ho mai capito granché da quanto ho letto su Internet...
 
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Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

le strade per diventare un buon giardiniere sono molte.
Si può partire da un diploma in agraria che da' tanta teoria ma poca pratica.
Si può andare a lavorare in un vivaio e seguire poi i vari corsi.
Si può affiancare un vecchio agricoltore.

Spesso comunque non è il titolo di studio a far muovere bene le forbici o la motosega. Succede in tutti i campi. Un vecchio carpentiere ne sa 1000 volte di più di un giovane architetto. Magari non saprà fare tutti i calcoli necessari, ma ad occhio ti sa dire che una soletta regge oppure no, e come fare per farla star su senza cadere.

Allo stesso modo un vecchio agricoltore o giardiniere sa, solo guardando la pianta, dove e come potare. E' appunto l'esperienza che te lo insegna e non si trova ne' a scuola ne' facendo corsi.

Ste
 

Tchaddo

Florello
Però oggigiorno in qualunque settore se vuoi fare esperienza ti è richiesto uno di quei pezzi di carta che si trovano a scuola o facendo corsi... e in genere è richiesta pure esperienza o_O:confused:
 
D

Davide N.

Guest
Ciao,

le strade per diventare un buon giardiniere sono molte.
Si può partire da un diploma in agraria che da' tanta teoria ma poca pratica.
Si può andare a lavorare in un vivaio e seguire poi i vari corsi.
Si può affiancare un vecchio agricoltore.

Spesso comunque non è il titolo di studio a far muovere bene le forbici o la motosega. Succede in tutti i campi. Un vecchio carpentiere ne sa 1000 volte di più di un giovane architetto. Magari non saprà fare tutti i calcoli necessari, ma ad occhio ti sa dire che una soletta regge oppure no, e come fare per farla star su senza cadere.

Allo stesso modo un vecchio agricoltore o giardiniere sa, solo guardando la pianta, dove e come potare. E' appunto l'esperienza che te lo insegna e non si trova ne' a scuola ne' facendo corsi.

Ste
Bah, mi sembra una visione semplicistica. L'esperienza è certamente utile, ma non è oro colato. L'ignoranza non può evolvere, o si sa o non si sa e certi saperi non si possono acquisire solo con l'esperienza. Ci sono persone davvero molto esperte nel fare ca**ate a ripetizione...
I contadini sono i primi a massacrare gli alberi, "perché tanto ricresce"... Agricoltore e giardiniere sono mestieri ben diversi.
 
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Stefano-34666

Guru Master Florello
Bah, mi sembra una visione semplicistica. L'esperienza è certamente utile, ma non è oro colato. L'ignoranza non può evolvere, o si sa o non si sa e certi saperi non si possono acquisire solo con l'esperienza. Ci sono persone davvero molto esperte nel fare ca**ate a ripetizione...
I contadini sono i primi a massacrare gli alberi, "perché tanto ricresce"... Agricoltore e giardiniere sono mestieri ben diversi.

Ciao,

certo che l'esperienza non è tutto, ma nemmeno la scuola lo è. Anzi, sempre più spesso, la scuola non fornisce nessuna esperienza pratica e la teoria, molte volte, rimane tale senza essere applicabile nella realtà.
Io sono ingegnere elettronico (vecchio ordinamento, quando la laurea era ancora di 5 anni) ed ha scuola ho imparato tante cose. Poi sono entrato nel mondo del lavoro e tutte le cose che ho imparato le ho dovute rivedere. La cosa che succede più spesso è che "in teoria si farebbe così...ma in pratica si fa' cosà". E questa è la situazione classica. Altre volte invece la pratica sul campo ti fa' dire "ma allora quello che mi hanno spiegato era esattamente il contrario".

Certo la scuola aiuta la formazione di una mentalità. Aiuta a sviluppare la coscienza critica, la capacità di capire e risolvere.

Ma il fare le cose "dal vivo", con un risultato da portare a casa e dal quale dipende una produzione, un reparto o un progetto, con il tempo ed il denaro che scorrono, la scuola non te lo possono insegnare.

Spesso da noi vengono ragazzi a fine superiori a fare i mesi di alternanza scuola/lavoro. Possono vedere dal vivo che quando un problema blocca un reparto va risolto, con la pressione del risultato che non ti porta ad un voto basso o ad un esame fallito, ma a denaro perso, gente ferma, reparti chiusi etc.

Anche nel giardinaggio è la stessa cosa. La scuola aiuta, ma l'esperienza non è da trascurare. Seminare in un certo modo e con la luna giusta. Potare in certi periodi e non in altri. Coltivare certe cose e non altre. Utilizzare prodotti naturali e non sempre la chimica. Certo ci sono giardinieri che fanno sempre gli stessi errori credendo di essere nel giusto.

Diciamo che, per far funzionare tutto bene, ci andrebbe un chimico, un agronomo, un botanico...ed un giardiniere/agricoltore esperto.

Ste
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Sono tornati! Stavolta purtroppo tocca ai platani di un largo viale, mi sono avvicinato per chiedere informazioni e far notare gli errori di esecuzione... l'addetto sulla gru quando gli ho menzionato il regolamento del verde e il divieto di capitozzare i rami se n'è andato senza rispondere, alla faccia della serietà :rolleyes: si è quindi avvicinano un altro più propenso al dialogo, mi ha detto che è proprio il comune che vuole che gli alberi vengano pelati così, quindi dovrò per forza agire a monte.
 

Tchaddo

Florello
Riesumo questa discussione per segnalare una genialata messa in atto abbastanza vicino a casa mia a Milano... QUI l'articolo che ne parla...

Non credo si trattasse di impresa di giardinaggio, ma credo riprenda il discorso.

Buona lettura/inca**atura :sgrunt:
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Riesumo questa discussione per segnalare una genialata messa in atto abbastanza vicino a casa mia a Milano... QUI l'articolo che ne parla...

Non credo si trattasse di impresa di giardinaggio, ma credo riprenda il discorso.

Buona lettura/inca**atura :sgrunt:
L'avevo letto anche io e un giorno che ero in zona sono andato a vedere, l'idea generale è "buona" perché hanno fatto un ampio spazio di calcestre invece di mettere l'asfalto, tuttavia metterlo così attaccato agli alberi non è stata una bella mossa...
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Effettivamente già che sono qui vi aggiorno sull'ultima genialata che ho visto vicino a casa. Hanno capitozzato un cedro alto 20 metri e quando sono andato a parlare con l'addetto mi ha risposto che "gli è stato insegnato così"... ma in che senso? :oops:
 
D

Davide N.

Guest
Effettivamente già che sono qui vi aggiorno sull'ultima genialata che ho visto vicino a casa. Hanno capitozzato un cedro alto 20 metri e quando sono andato a parlare con l'addetto mi ha risposto che "gli è stato insegnato così"... ma in che senso? :oops:
Nel senso che nel mondo dei giardinieri spesso molte cose si imparano tramite il passaparola, non sui libri di testo. Quindi se un caposquadra fa le cose in un certo modo, i suoi sottoposti impareranno a fare allo stesso modo, senza magari neanche capirne il perché, o per le ragioni sbagliate. E poi magari le insegneranno a loro volta ad altri ancora, e così via. Poi ognuno assimila le cose a modo suo, quindi si aggiunge un'ulteriore distorsione alle conoscenze acquisite.
 

Luca Nasi

Maestro Giardinauta
Interessante discussione ma ahimé niente di nuovo sotto il sole.
Io che non sono certo un esperto vado in bestia ad ogni stagione quando vedo le potature sia pubbliche che private.
Giusto poco tempo fa il mio comune ha pubblicizzato il regolamento del verde, così me lo sono andato a leggere.
Tutto bello quello che c'è scritto. Ci sono anche disegni esplicativi per corrette potature o errate capitozzature. Capitozzature che sono espressamente vietate in qualsiasi caso salvo autorizzazione.
Il fatto è che l'amministrazione comunale è la prima a non rispettare le regole quindi poi i privati si regolano di conseguenza.
Al di là del problema culturale del rapporto col verde, la questione dirimente è il denaro. E un amministratore non ha una visione lungimirante.
Il mio quartiere è piantumato principalmente a Gleditsia T. Inermis. Sono due anni che non vengono potate ed hanno delle chiome bellissime che però andrebbero sistemate a dovere ma già immagino quando arriverà l'impresa di turno che ridurrà le chiome al minimo come due anni fa. Poiché le piante non sono toccate da due anni, la scorsa estate io stesso sono intervenuto sui rami più lunghi che sfioravano i tetti delle auto parcheggiate nonché la mia testa. In compenso c'era un ombreggiatura straordinaria.
Dubito fortemente che una amministrazione possa dare ascolto a un cittadino che muova osservazioni sulle pratiche del verde. Nel senso che al massimo ne prendono atto e continuano per la loro strada.
Non entro poi nel discorso privati. A me sembrano tutti degli emeriti cretini quelli che hanno la fortuna di avere un giardino. Mettono a dimora piante ad enorme sviluppo vicine le une alle altre o vicino a casa per poi deturparle con potature orrende. Fossi un amministratore io, altro che multe gli darei.
Ma lasciamo perdere va' che mi si sta chiudendo una vena...
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Non entro poi nel discorso privati. A me sembrano tutti degli emeriti cretini quelli che hanno la fortuna di avere un giardino. Mettono a dimora piante ad enorme sviluppo vicine le une alle altre o vicino a casa per poi deturparle con potature orrende. Fossi un amministratore io, altro che multe gli darei.
Ma lasciamo perdere va' che mi si sta chiudendo una vena...
Ciao,

i privati, se vengono rispettati i confini con i vicini, fortunatamente possono ancora fare quasi quello che vogliono.
Sarà brutto da vedere o non sarà corretto dal punto di vista botanico, ma se vogliono potare male la scelta è solo loro.

Il problema è che spesso sono i vivai a dare dei consigli errati o, se i consigli sono giusti, i privati non li ascoltano.
Molto spesso, quando si realizza un giardino nuovo, sembra vuoto. Le piante piccole non lo riempiono e si ha la tendenza a metterne troppe.
Si capisce poi dopo qualche anno che le piante era meglio tenerle più lontane o metterne meno.

Ste
 

Icchy92

Guru Giardinauta
Interessante discussione ma ahimé niente di nuovo sotto il sole.
Io che non sono certo un esperto vado in bestia ad ogni stagione quando vedo le potature sia pubbliche che private.
Giusto poco tempo fa il mio comune ha pubblicizzato il regolamento del verde, così me lo sono andato a leggere.
Tutto bello quello che c'è scritto. Ci sono anche disegni esplicativi per corrette potature o errate capitozzature. Capitozzature che sono espressamente vietate in qualsiasi caso salvo autorizzazione.
Il fatto è che l'amministrazione comunale è la prima a non rispettare le regole quindi poi i privati si regolano di conseguenza.
Al di là del problema culturale del rapporto col verde, la questione dirimente è il denaro. E un amministratore non ha una visione lungimirante.
Il mio quartiere è piantumato principalmente a Gleditsia T. Inermis. Sono due anni che non vengono potate ed hanno delle chiome bellissime che però andrebbero sistemate a dovere ma già immagino quando arriverà l'impresa di turno che ridurrà le chiome al minimo come due anni fa. Poiché le piante non sono toccate da due anni, la scorsa estate io stesso sono intervenuto sui rami più lunghi che sfioravano i tetti delle auto parcheggiate nonché la mia testa. In compenso c'era un ombreggiatura straordinaria.
Dubito fortemente che una amministrazione possa dare ascolto a un cittadino che muova osservazioni sulle pratiche del verde. Nel senso che al massimo ne prendono atto e continuano per la loro strada.
Non entro poi nel discorso privati. A me sembrano tutti degli emeriti cretini quelli che hanno la fortuna di avere un giardino. Mettono a dimora piante ad enorme sviluppo vicine le une alle altre o vicino a casa per poi deturparle con potature orrende. Fossi un amministratore io, altro che multe gli darei.
Ma lasciamo perdere va' che mi si sta chiudendo una vena...
Io a costo di fare lo scassamaroni ormai sono "conosciuto" nell'ufficio verde del mio comune, il problema è che abbiamo due agronomi, con cui ho parlato in diverse occasioni, che sembrano a mio parere abbastanza competenti, ma poi il responsabile e l'assessore invece con il verde non hanno nulla a che fare (il primo si occupava di edilizia, la seconda invece non riesce nemmeno a tenere vive le piante nel proprio ufficio...).
E quindi essendo solo due mi hanno detto che loro controllano l'esecuzione sulla prima pianta e poi vanno via, non potendo giustamente stare lì a fare da balia per tutta la durata dei lavori, ma poi gli addetti vanno un po' per i fatti loro con il risultato che ci sono piante fatte bene (rarissme), piante potate decentemente (rare) e piante distrutte (le più comuni).
Ieri il vento ha abbattuto 3 bellissimi cedri da 20/25 metri nel giardino della scuola vicino a casa e hanno deciso di abbattere anche l'ultimo rimasto perché ci sono delle piccole crepe nel terreno. Trovo davvero poco professionale scegliere di abbattere un albero così monumentale senza nemmeno aver fatto delle prove di stabilità con pulling test o simili e senza considerare soluzioni conservative (tiranti, potatura di diradamento, riporto di terra, ecc.) e spero di riuscire a imporre quando meno una rivalutazione... ma neanche a farlo apposta erano intervenuti su questi alberi proprio l'inverno scorso, ma in modo ovviamente sbagliato, e i risultati si vedono :rolleyes:
 

Stefano-34666

Guru Master Florello
Ciao,

lungi da me difendere i tecnici del comune o le ditta che ha fatto i lavori di potatura negli scorsi anni, ma facciamo una considerazione.
In un giardino di una scuola ci sono 4 alberi grandi e decine di bambini.
3 alberi (anche se potati male e di fronte ad un evento atmosferico eccezionale) cadono e si sfiora, se le cose andavano male, anche la tragedia.
Un tecnico che avrebbe, in caso di problemi, tutte le responsabilità per aver certificato la stabilità delle piante dice "cacchio questa volta mi è andata bene". A questo punto decide di provare a salvare la pianta rimasta, garantendone (anche dopo tutti gli esami del caso) la stabilità oppure opta per salvare il suo sedere (ed eventualmente la vita di altre persone) ed abbattere la pianta superstite?

Ste
 
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Icchy92

Guru Giardinauta
Ciao,

lungi da me difendere i tecnici del comune o le ditta che ha fatto i lavori di potatura negli scorsi anni, ma facciamo una considerazione.
In un giardino di una scuola ci sono 4 alberi grandi e decine di bambini.
3 alberi (anche se potati male e di fronte ad un evento atmosferico eccezionale) cadono e si sfiora, se le cose andavano male, anche la tragedia.
Un tecnico che avrebbe, in caso di problemi, tutte le responsabilità per aver certificato la stabilità delle piante dice "cacchio questa volta mi è andata bene". A questo punto decide di provare a salvare la pianta rimasta, garantendone (anche dopo tutti gli esami del caso) la stabilità oppure opta per salvare il suo sedere (ed eventualmente la vita di altre persone) ed abbattere la pianta superstite?

Ste
Certo la sicurezza viene prima di tutto (anche se io a prescindere non farei stare nessuno vicino a degli alberi alti quando tira vento a 90 km/h), ma il lavoro di queste persone dovrebbe essere quello di tutelare il verde oltre che i cittadini. Rimuovere un albero monumentale senza nemmeno aver fatto un test di stabilità o aver considerato soluzioni alternative lo trovo tutt'altro che professionale, anche perché se la pianta fosse instabile come dicono sarebbe caduta la sera stessa quando si è alzato nuovamente il vento, invece è ancora lì...
Io proporrò una valutazione dinamometrica e in caso di esito soddisfacente una riduzione di circa 1/3 della chioma ed un eventuale riporto circolare di terra per appesantire la zolla. Se invece l'esito fosse negativo allora niente sarebbe destino, ma almeno si è provato a fare qualcosa visto che non è un alberello anonimo. Il tuo ragionamento purtroppo ha senso nella società in cui viviamo.
 
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