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per Giuditta ed orchideeofili

Paola-Luna

Florello
ecco alcune REGOLE GENERALI:

· nebulizzare le piante per aumentare il grado di umidità, ma non durante la fioritura: il fiore annerisce
· un buon posto per le orchidee è il bagno perché di solito è un ambiente caldo e molto umido
· più fa caldo e più il grado di umidità nella stanza deve essere alto
· in genere è più dannosa un’eccessiva annaffiatura di una scarsa
· nebulizzare con acqua riposata o acqua piovana
· per mantenere l’umidità, sistemare il vaso sopra uno strato d’argilla espansa sempre umida, senza ristagni
· rinvasare il meno possibile, in genere ogni 3-4 anni. Se ci sono dubbi, meglio evitare di rinvasare. Sostituire il substrato solo quando diventa troppo compatto e impedisce alle radici di respirare. Sono comodi i vasi di plastica trasparente, per poter tenere sotto controllo la crescita delle radici
· utilizzare solo il terriccio composto per orchidee in vendita nei garden-center
· non usare vasi di terracotta perché assorbono i sali minerali dei fertilizzanti che sono dannosi
· richiede contenitori piccoli
· evitare gli spifferi e le correnti d’aria, mentre è necessario il circolo dell’aria
· le variazioni di temperatura tra il giorno e la notte sono il fattore determinante che induce un’orchidea a fiorire
· le temperature massime a cui sopravvivono possono essere di 10-12° superiori a quelle indicate ma per una migliore resa è meglio attenersi alle temperature indicate per ogni singola specie di orchidea
· le o. epifite depurano l’aria assorbendo le impurità con le radici
· concimare solo nel periodo di massima crescita cioè in primavera, una volta al mese con fertilizzante molto diluito. Se ci sono dubbi, meglio evitare di fertilizzare
· pulire con regolarità le foglie con un panno morbido e inumidito. Non usare lucidanti fogliari.


O. da serra fredda: temperatura minima invernale 7° C e estiva 14° C

CYMBIDIUM:
E’ la più facile da coltivare e la più comune. Alcune sono o. terrestri ed altre epifite. Hanno tutte dei grossi pseudobulbi addossati strettamente tra loro con foglie nastriformi. Alta dai 70 ai 150 cm. con fiori grandi (12-18 per stelo) riuniti in spighe. Sono di solito piante ingombranti. Fiorisce da dicembre a giugno. Necessita di un periodo di riposo dopo la fioritura. Tenere al riparo dal sole diretto estivo, a ridosso di un muretto. Hanno bisogno di molta luce e possono stare anche al sole del mattino o del tramonto. Sopporta le basse temperature, resiste anche a 3° C per oltre 2 settimane. Riportare la pianta all’interno quando la temperatura è inferiore a 16°. La temperatura estiva può raggiungere benissimo anche i 30° C. Per fiorire ha bisogno dello sbalzo di temperatura tra giorno e notte. Durante la fioritura mantenere ad una temperatura sui 20-25° C. Bagnare quando il substrato è completamente asciutto. Fertilizzare una volta al mese.

DENDROBIUM:
Alta 45-60 cm, con fiori dai 12 ai 28 per stelo che durano 10/15 giorni. Varia molto nell’aspetto e nelle dimensioni della pianta e del fiore. E’ una o. epifita. Fiorisce tra marzo e luglio. Ha un periodo di riposo tra agosto e febbraio con temperature invernali di 10-16° C e annaffiature ridotte al minimo. Cresce bene al sole e necessita di molta luce per poter fiorire. Non necessita di concimazioni.

ODONTOGLOSSUM:
In natura cresce a notevoli altitudini sulle Ande. Richiede alta umidità ambientale e temperature massime estive di 25° C e minime invernali di 7-10° C. Ha pseudobulbi e fiori raggruppati in spighe. Vuole poca luce e annaffiature solo quando il substrato è completamente asciutto.

ZYGOPETALUM:
Fiorisce in autunno se durante il riposo vegetativo viene tenuta in condizione asciutta. Profuma nelle ore più fresche della giornata.

O. da serra tiepida: temperatura minima invernale 10° C e estiva 18° C

MILTONIA:
Varia molto sia come grandezza che come aspetto dei fiori. Alta 30-45 cm. Fiori che assomigliano alle viole del pensiero tra aprile e luglio, profumati, che durano 15-20 gg. E’ una o. epifita e munita di pseudobulbi. Tenere in semi-ombra, non necessita di concimazioni. Controllare che non vi siano eccessi di umidità e non bagnare troppo perché viene attaccata facilmente da marciumi. Periodo di riposo tra ottobre e febbraio. La difficoltà nella coltivazione stà nel riuscire a mantenere la temperatura tra i 10 e 22° C (notturna sui 15°). Non sopporta temperature superiori ai 25° C.

ONCIDIUM:
Facile da coltivare, necessita di un periodo di riposo tra gennaio e febbraio. Hanno quasi tutte pseudobulbi e fiori gialli-bronzo, fino a 100 su ciascuno stelo che compaiono tra giugno e gennaio e durano anche 35 giorni. Necessita di poca luce ma di elevata umidità ambientale. Temperatura media di 18-25° C. Annaffiare solo quando il substrato si asciuga completamente.

VANDA:
Hanno un fusto eretto munito di foglie coriacee. Sono o. epifite e sono molto decorative anche per le loro radici carnose che spuntano lungo il fusto e servono alla pianta per ancorarsi al sostegno. I fiori hanno una forma rotondeggiante e sono riuniti a gruppi. Vuole molta luce, temperatura media di 18-25° C e umidità del 60-80% per tutto l’anno. Le radici vanno inzuppate abbondantemente e poi lasciate asciugare completamente prima di essere riannaffiate.


O. da serra calda: temperatura minima invernale 14° C e estiva 22° C

BRASSAVOLA:
O. epifita con o senza pseudobulbi. I fiori possono raggiungere i 15 cm. di diametro e sono di colore verde o bianco ma molto profumati di notte. Vuole molta luce e temperatura attorno ai 25° C con annaffiature abbondanti solo quando il substrato è completamente asciutto.

PHALENOPSIS (orchidea farfalla):
O. epifita. Ha di solito 4 o 5 foglie succulente molto ravvicinate su un breve fusto. Ha radici aeree che possono essere debordanti e che spesso avvolgono il vaso. Resistete alla tentazione di rinvasarle! Vive in media a 18° C notturni e 25° C diurni per tutto l’anno con un’umidità del 60-80. Può rifiorire in continuazione per 3-4 mesi tra ottobre e gennaio o tra febbraio e ottobre a seconda della specie. Tenere in posizioni al riparo dai raggi solari, con luce filtrata. Non ha bisogno di un periodo di riposo. Gli steli fioriti durano oltre un mese. Non tagliare il fusto dopo la fioritura: dopo 1-2 mesi si formano le nuove gemme da fiore. Staccare i fiori appassiti. Usare un fertilizzante specifico diluito in acqua ogni 21 gg. durante la fioritura e annaffiare solo quando il substrato si asciuga completamente.

PAPHIOPEDILUM:
O. terrestre. Hanno un fusto sotterraneo dal quale spuntano ciuffi di foglie e fiori portati da uno stelo corto. I fiori durano fino a 40 gg. uno o due su ciascun stelo. Fiori appariscenti e carnosi di colore giallo verdastro. Non necessita di un periodo di riposo. Non deve mai restare completamente all’asciutto, vaporizzare anche più volte al giorno. Non necessita di concimazioni. Preferisce zone ombreggiate e umide, lontano dalla luce diretta del sole e per rifiorire vuole fresco di notte. In casa sistemare vicino a altre piante con le stesse necessità come le felci, per creare il microclima ideale. Temperature medie di 21° C di giorno e 16° C di notte.

CATTLEYA:
Alta 60-65 cm. Vive sui tronchi quasi in assenza di terreno. Fiori grandi e spettacolari fino a 20-30 cm. di diametro che sbocciano tra settembre e giugno e soltanto 2-4 per stelo. Alcune hanno pseudobulbi che portano una sola foglia, altre hanno pseudobulbi con due o tre foglie in cima. A seconda della specie, prima della fioritura, tra settembre e febbraio necessita di un periodo di riposo. Vanno bagnate solo quando il substrato diventa completamente asciutto. Hanno bisogno di aria molto umida. Vuole molta luce e temperature comprese tra i 14 e 25° C.
 
G

Giulio

Guest
Aggiungerei:
regole generali per gli ibridi commerciali, da prendere con pinze, molle e quant'altro, con una bella quantità di eccezioni anche tra gli ibridi stessi (su dendrobium e paphiopedilum soprattutto).
E sopratutto, se si sospettassero problemi alle radici, rinvasare alla svelta ignorando la regola di aspettare per rinvasare.
ciao
Giulio
 
M

magnolia

Guest
Grazie mille per le interessanti istruzioni. Ho diverse di queste orchidee, che mi crescono abbastanza bene.
Ho una phalenophis che credo abbia una malattia, perchè le foglie diventanto molli e poi piano piano ingialliscono e seccano. Come mai? E' contagiosa?
Grazie mille per una vostra risposta
Magnolia
 
G

Giulio

Guest
"Molli" in che senso? Flosce o marce?
Se diventano marce è sicuramente una malattia, se invece sono flosce o moscie probabilmente sono morte le radici. Devi controllare se le radici esistono ancora e se sono sane. In caso contrario va rinvasata, anche se .. beh, il segnale non è particolarmente buono.
Giulio
 
M

magnolia

Guest
Caro Giulio,
non sono marce. Sono strane, vale a dire moscie. Ho fatto un tentativo di rinvaso e mi è capitato che per un po' la parte finale della foglia è rimasta moscia, mnetre la parte che rimane attaccata al fusto è diventata più turgida. Mio figlio mi dice che hanno sofferto di mancanza d'acqua, (ho avuto per un po' il terrore del marciume radicale), ma allora perchè le foglie "seconde" ricominciano con la stessa solfa, foglie moscie, un po' violette ai bordi poi gialle, poi secche! Mi dispiacerebbe perderle tutte... Una specie di SARS delle orchidee!! Che guaio!
 
G

Giulio

Guest
uhmm ... dove le tieni? non è che gli dai un po' troppo sole?
se le radici sono sane allora forse è il caso di annaffiarle un po' di più.
Giulio
 

Paola-Luna

Florello
per Magnolia: non è che forse hai ecceduto nelle annaffiature???? Solitamente il tuo problema si presenta nel caso di troppa acqua..... con le orchidee vale il motto "meglio trattenersi piuttosto che esagerare", quindi meglio NON annaffiare se proprio proprio non c'è assoluta necessità e lo stesso dicasi per le concimazioni....
 
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