Datura rosa
Guru Master Florello
La Pastinaca sativa subsp. sativa detta anche “carota bianca” per la somiglianza con la carota è una pianta appartenente alla Famiglia delle Apiaceae.
Il grande libro delle Erbe, della Fabbri editori, il primo che acquistati tanti fa (troppi aihme') quando cominciai ad appassionarmi all’argomento, la descrive così:
E’ una pianta erbacea biennale con una grossa radice a fittone carnoso-ingrossata; nel primo anno produce un ciuffo di foglie tra le quali, nel secondo anno si innalza il fusto, alto 100-120 cm e cavo all’interno, ramificato nella metà superiore.
Le foglie basali hanno un lungo picciolo che si dilata alla base in una grossa guaina, sono pennate con 5-11 foglioline ovali ed oblungo-ovali con l’apice acuto e il margine dentellato; a volte sono incise in due lobi. Le foglie superiori sono sessili sulla guaina, che è amplessicaule, ed hanno un numero inferiore di foglioline.
I fiori sono riuniti in ombrellette che a loro volta compongono delle grosse ombrelle; i peduncoli che portano le ombrelle laterali sono più lunghi di quelli centrali. Il calice è praticamente assente, la corolla è composta da 5 petali gialli ovali con l’apice acuminato e ripiegato verso il centro.
I frutti sono formati da due acheni addossati che hanno forma piano-convessa con contorno ovale o ellittico.
** immagini tratte dal Forum Acta Plantarum
La Pastinaca è originaria dell'Eurasia tra la regione del Mediterraneo occidentale e le montagne del Caucaso. Ora cresce spontaneamente in tutta l'Europa meridionale e centrale ma anche in Australia, Canada, Stati Uniti, Cina e Giappone, Nuova Zelanda, Africa meridionale e sud del Sud America. In talune zone la Pastinaca selvatica è ritenuta una pianta infestante.
In Italia è presente in tutto il territorio e vegeta nei prati, ai bordi delle strade, nei terreni coltivati e, comunque, nei suoli ricchi, alcalini, umidi, ma può sopravvivere in condizioni difficili e di siccità (forse a causa della sua profonda radice a fittone).
Va ricordato che quando la pianta fiorisce ormai il tubero è immangiabile, legnoso e si può solo raccoglierne i semi.
E’ preferibile raccogliere la radice durante le gelate invernali poiché con il gelo una parte dell'amido contenuto nella pastinaca viene convertito in zuccheri semplici e grazie a questa reazione aumenta il suo gusto dolce.
Attenzione: la Pastinaca (la maggiore concentrazione si trova nella Pastinaca sativa subsp. Urens) contiene furanocumarina (che dissuade gli erbivori dal cibarsi delle sue foglie), una sostanza che può provocare reazioni cutanee aggravate per fotosensibilizzazione, sotto gli effetti dei raggi solari. Con l'esposizione alla luce solare, infatti, il contatto dei gambi, delle foglie e dei germogli della pastinaca sulla pelle umana può causare una reazione di rash cutaneo (fitofotodermatite). Si tratta di una forma di ustione chimica e non di una reazione allergica con sintomi quali arrossamento, bruciore e vesciche.
Il consumo di queste radici, un tempo utilizzate nell’alimentazione e per la produzione di bevande fermentate è andato scemando (tranne in Inghilterra dove in inverno viene consumata quasi quotidianamente) sino quasi a scomparire con la scoperta dell’America e l’arrivo in cucina della patata.
Inoltre, le piante selvatiche in natura non riescono a sviluppare il fittone tanto quanto nelle varietà coltivate per le quali sono state selezionate nel tempo varietà che presentano fittoni di notevoli dimensioni per renderne più “fruttuoso” l’uso in cucina.
Nella radice della pastinaca sono presenti molte vitamine idrosolubili anche se, purtroppo, la maggior parte della vitamina C viene perduta durante la cottura. Poiché la maggior parte delle vitamine e dei minerali si trova nella buccia e, privando la pastinaca di questo rivestimento si rinuncia a gran parte del patrimonio nutrizionale, è consigliabile cucinare la radice intera e con la buccia.
In cucina se ne fanno zuppe, creme, soufflé, contorni, torte salate, gratin, dolci…………….in rete ne trovate tantissime.
Vi passo, intanto, l’indicazione di alcune ricette tratte dalla rivista La Cucina Italiana (consultabile anche on-line), una rivista di cucina che seguo da quando cominciai a cucinare!!!
Cruda (essendo piuttosto dura va grattugiata grossolanamente)
Insalata di pastinaca e mele, condire con yogurt bianco, senape o succo di limone, sale e pepe.
Cotta
Purè di carote e pastinaca
Pastinaca al forno come le patate, è gradevole una spolverata di zenzero
Pasticcio di pastinaca frullare le radici lessate, condire con uova e panna fresca (o latte) e le spezie preferite e poi in forno in teglia spolverata di pangrattato come la superficie sulla quale andranno messi dei fiocchetti di burro
Vellutata di pastinaca radici di Pastinaca e patate fatte bollire nel brodo vegetale e poi frullate. Il composto così ottenuto va fatto cuocere in padella con un soffritto di scalogno e curry (o zenzero se preferito). Salare e infine aggiungere un po’ di latte o panna sino a densità desiderata.
Pastinaca dolce, carote centrifugate e in mostarda
Risotto al taleggio con pastinaca agrodolce e cavolo riccio o anche nero
Non è facile trovarne nei mercati o nei negozi di frutta e verdura, sinora non mi è capitato ed è per questo che queste radici mi incuriosiscono e, oltre che girare nei mercati dei dintorni, vorrei trovare dove acquistare i semi per provare a coltivare queste piante. Se qualcuno è arrivato al termine della lettura e sapesse dove potrei rivolgermi gliene sarei grata!!!!

Il grande libro delle Erbe, della Fabbri editori, il primo che acquistati tanti fa (troppi aihme') quando cominciai ad appassionarmi all’argomento, la descrive così:
E’ una pianta erbacea biennale con una grossa radice a fittone carnoso-ingrossata; nel primo anno produce un ciuffo di foglie tra le quali, nel secondo anno si innalza il fusto, alto 100-120 cm e cavo all’interno, ramificato nella metà superiore.

Le foglie basali hanno un lungo picciolo che si dilata alla base in una grossa guaina, sono pennate con 5-11 foglioline ovali ed oblungo-ovali con l’apice acuto e il margine dentellato; a volte sono incise in due lobi. Le foglie superiori sono sessili sulla guaina, che è amplessicaule, ed hanno un numero inferiore di foglioline.

I fiori sono riuniti in ombrellette che a loro volta compongono delle grosse ombrelle; i peduncoli che portano le ombrelle laterali sono più lunghi di quelli centrali. Il calice è praticamente assente, la corolla è composta da 5 petali gialli ovali con l’apice acuminato e ripiegato verso il centro.

I frutti sono formati da due acheni addossati che hanno forma piano-convessa con contorno ovale o ellittico.

** immagini tratte dal Forum Acta Plantarum
La Pastinaca è originaria dell'Eurasia tra la regione del Mediterraneo occidentale e le montagne del Caucaso. Ora cresce spontaneamente in tutta l'Europa meridionale e centrale ma anche in Australia, Canada, Stati Uniti, Cina e Giappone, Nuova Zelanda, Africa meridionale e sud del Sud America. In talune zone la Pastinaca selvatica è ritenuta una pianta infestante.
In Italia è presente in tutto il territorio e vegeta nei prati, ai bordi delle strade, nei terreni coltivati e, comunque, nei suoli ricchi, alcalini, umidi, ma può sopravvivere in condizioni difficili e di siccità (forse a causa della sua profonda radice a fittone).
Va ricordato che quando la pianta fiorisce ormai il tubero è immangiabile, legnoso e si può solo raccoglierne i semi.
E’ preferibile raccogliere la radice durante le gelate invernali poiché con il gelo una parte dell'amido contenuto nella pastinaca viene convertito in zuccheri semplici e grazie a questa reazione aumenta il suo gusto dolce.
Attenzione: la Pastinaca (la maggiore concentrazione si trova nella Pastinaca sativa subsp. Urens) contiene furanocumarina (che dissuade gli erbivori dal cibarsi delle sue foglie), una sostanza che può provocare reazioni cutanee aggravate per fotosensibilizzazione, sotto gli effetti dei raggi solari. Con l'esposizione alla luce solare, infatti, il contatto dei gambi, delle foglie e dei germogli della pastinaca sulla pelle umana può causare una reazione di rash cutaneo (fitofotodermatite). Si tratta di una forma di ustione chimica e non di una reazione allergica con sintomi quali arrossamento, bruciore e vesciche.
Il consumo di queste radici, un tempo utilizzate nell’alimentazione e per la produzione di bevande fermentate è andato scemando (tranne in Inghilterra dove in inverno viene consumata quasi quotidianamente) sino quasi a scomparire con la scoperta dell’America e l’arrivo in cucina della patata.
Inoltre, le piante selvatiche in natura non riescono a sviluppare il fittone tanto quanto nelle varietà coltivate per le quali sono state selezionate nel tempo varietà che presentano fittoni di notevoli dimensioni per renderne più “fruttuoso” l’uso in cucina.
Nella radice della pastinaca sono presenti molte vitamine idrosolubili anche se, purtroppo, la maggior parte della vitamina C viene perduta durante la cottura. Poiché la maggior parte delle vitamine e dei minerali si trova nella buccia e, privando la pastinaca di questo rivestimento si rinuncia a gran parte del patrimonio nutrizionale, è consigliabile cucinare la radice intera e con la buccia.
In cucina se ne fanno zuppe, creme, soufflé, contorni, torte salate, gratin, dolci…………….in rete ne trovate tantissime.
Vi passo, intanto, l’indicazione di alcune ricette tratte dalla rivista La Cucina Italiana (consultabile anche on-line), una rivista di cucina che seguo da quando cominciai a cucinare!!!
Cruda (essendo piuttosto dura va grattugiata grossolanamente)
Insalata di pastinaca e mele, condire con yogurt bianco, senape o succo di limone, sale e pepe.
Cotta
Purè di carote e pastinaca
Pastinaca al forno come le patate, è gradevole una spolverata di zenzero
Pasticcio di pastinaca frullare le radici lessate, condire con uova e panna fresca (o latte) e le spezie preferite e poi in forno in teglia spolverata di pangrattato come la superficie sulla quale andranno messi dei fiocchetti di burro
Vellutata di pastinaca radici di Pastinaca e patate fatte bollire nel brodo vegetale e poi frullate. Il composto così ottenuto va fatto cuocere in padella con un soffritto di scalogno e curry (o zenzero se preferito). Salare e infine aggiungere un po’ di latte o panna sino a densità desiderata.
Pastinaca dolce, carote centrifugate e in mostarda
Risotto al taleggio con pastinaca agrodolce e cavolo riccio o anche nero
Non è facile trovarne nei mercati o nei negozi di frutta e verdura, sinora non mi è capitato ed è per questo che queste radici mi incuriosiscono e, oltre che girare nei mercati dei dintorni, vorrei trovare dove acquistare i semi per provare a coltivare queste piante. Se qualcuno è arrivato al termine della lettura e sapesse dove potrei rivolgermi gliene sarei grata!!!!

