L'argomento potatura è stato già abbondantemente trattato. Vorrei dire ugualmente che concordo con quanto esposto da Alberto. Dico quanto so io sulla potatura delle ortensie, riferendomi alla macrophylla.
a. Immediatamente dopo la fioritura, sopra una coppia di gemme: questo è un espediente per indurre un'"eco di fioritura" nella stessa stagione, ma tale fioritura non è garantita ed è più debole della precedente.
b. direttamente in autunno, più drasticamente per favorire l'emissione di nuovi getti e quindi rendere la pianta più rigogliosa;
c. in primavera, se si vede che la pianta è troppo compatta e si vuole sfoltirla. Nel mio caso, ad esempio, non ho voluto sfoltire e la pianta ha prodotto cosi' tanti fiori (anche su rami deboli) da crollare quasi sotto il peso degli stessi.
Nessuno impedisce di potare secondo le regole a,b e c insieme, quindi 3 volte in un anno. Come sempre vale il buon senso, l'intuito e la capacità di osservare le proprie piante.
Per quanto riguarda l'annosa questione del colore, io ho provato a rendere acido il terreno (già comprato come tale) con il chelato di ferro, ma i corimbi sono diventati violacei, non blu.
Ho provato con il solfato di alluminio e sono diventati di un blu intenso molto carico (forse anche troppo, vi mostrerò la foto prima o poi).
Alcune mie amiche dicono di aver azzurrito i corimbi con il solfato di ferro.
Nella seconda fioritura, eventualmente indotta con la potatura di tipo (a), il colore non viene mantenuto rigorosamente, poichè i corimbi tendono nuovamente al rosa. Si dovrebbe somministrare ancora alluminio-solfato, ma ciò può limitare lo sviluppo della pianta. Non bisogna quindi esagerare.
P.S. per Alberto: una volta hai detto che hai delle piante di ortensie mai potate. Ricordo bene? Se si, mi interessa saperne di più, poichè quest'anno vorrei provare anch'io a non potare la mia, per fare in modo che si sviluppi più in altezza.