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Omofobia

Stato
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Violetta516

Maestro Giardinauta
Secondo voi come si manifesta esattamente l'omofobia? Definire un gay "ricchionazzo" è da omofobici? usare la parola gay come offesa o presa in giro verso qualcuno è omofobia? Ripetere clichè stantii da caserma sugli omosessuali è omofobia? Dove finisce la goliardia in nome della quale tutto sembra lecito e dove inizia l'offesa? Cosa ne pensate?
 
dipende -io credo- dall'atteggiamento con cui ci si confronta con chi ha un'affettività differente da quella "standard" e dal proprio grado di evoluzione umana e sociale.
Io non faccio testo perchè sin da piccolo, e in tempi molto sospetti, ho sempre avuto a che fare con amici e amiche omosessuali, la qual cosa mi ha fatto arrivare alla mia veneranda età senza alcun preconcetto, anzi.
Giusto sabato sera io e Alba siamo stati ospiti di S & G che sono una coppia bellissima, di (oddio!) 45 e 21 anni.
Per quanto riguarda la terminologia, vale sempre il discorso che ho fatto e rifatto, cioè che si può dire "ricchiunazz" con simpatia e leggerezza oppure "omosessuale" caricando il termine di disprezzo e fastidio.
 

belvedere

Giardinauta Senior
già è l'atteggiamento mentale che conta.
non è quello che si dice (o che non si dice) ma quello che sottintende.
l'omofobico prova disgusto, indignazione, disprezzo ecc. Non vede di fronte a se un essere umano, ma solo ciò che gli fa paura.

secondo me le donne hanno un rapporto con l'omosessualità (anche quella propria latente) sereno e pacato.
mentre almeno 2/3 degli uomini si irrigidiscono ed hanno reazioni scomposte non appena si accenna all'argomento.... ma chessarammmai??!???! mai visto tale e tanta indignazione neppure di fronte a ripugnanti mafiosi o incalliti truffatori!
 
aggiungo anche che chi si trovasse a frequentare gay o ambienti gay (ma ammetterlo è difficile perchè chi lo dovesse fare di solito si vergogna ad esternarlo) si troverebbe nell'imbarazzante situazione di dover sentire battute, allusioni, termini assolutamente irriferibili, appellativi da censura immediata che i gay utilizzano di solito per sfottersi affettuosamente...
E dubito che i gay siano omofobici.
Conseguentemente sono portato a ritenere che il "bel parlare", troppo spesso, nasconda una certa qual ipocrisia di fondo: come al solito i fatti contano sempre più delle parole.
Omofobia, quindi per me è l'ostracismo verso i "diversamente affettivi", il disprezzo, l'emarginarzione fino ad arrivare alla violenza più o meno fisica. Diciamo che l'Italia in genere è per retaggio socioculturale e religioso un paese omofobico, basti pensare al casino che hanno fatto per il funerale di Lucio Dalla.

E non tutti sanno che i gay vengon detti "finocchi" perchè durante l'Inquisizione chi peccava di sodomia veniva arso lentamente su una graticola (aveva da soffrì per espiare le colpe) e per mascherare l'odore di carne bruciata si ponevano fasci di finocchi (le piante) sulle braci.

Sapevateveceglielo.
 
secondo me le donne hanno un rapporto con l'omosessualità (anche quella propria latente) sereno e pacato.
mentre almeno 2/3 degli uomini si irrigidiscono ed hanno reazioni scomposte non appena si accenna all'argomento.... ma chessarammmai??!???!

è il tipico "machismo" di noialtri italiani.
Riassume tutto una scena del film "american beauty", in cui il padre del ragazzetto fraintendendo il rapporto che intratteneva con Kevin Spacey ed essendo lui stesso un gay latente ma omofobico di facciata e violento, ci prova con il protagonista (appunto Spacey) ricevendo un ovvio rifiuto e poi uccidendolo.
 

miciajulie

Fiorin Florello
il mio amico del cuore era gay. ed era il fulcro della compagnia, per intelligenza, verve, umanità, azz non riesco a trovargli definizioni negative. ho passato anni e anni a frequentare solo gay, standoci benissimo. sono rimasta senza preclusioni di sorta, anche se lui non c'è più e ne frequento molti meno. ho vissuto le loro lacrime, le loro rabbie per la discriminazione, i loro amori dolci, quelli violenti, quelli mal riposti, e anche le loro carnevalate esagerate. dove il linguaggio da caserma sarebbe sembrato da educande al confronto. mi riconosco parecchio in quel che ha scritto finn. a volte si cela più fastidio, disprezzo, mancanza di rispetto in una parola politicamente corretta che non in una parolaccia. un po' forse bisogna conoscere chi la/le pronuncia per capire il vero senso di cosa ci sta dietro, a volte basta solo un po' di sensibilità. ma è così in tutti gli ambiti. posso fare un piccolo esempio, e che nulla ha a che vedere con l'omosessualità? lavoravo in un ufficio a enorme prevalenza maschile, volavano qatsi, in tutte le accezioni nazionali/locali/dialettali sempre come se piovesse. e tutti erano incuranti delle rare presenze femminili - che comunque per vivere spesso viaggiavano col coltello tra i denti e la parolaccia pronta a fior di labbra, senza particolare fastidio -. un giorno un collega pronunciò la suddetta parola incriminata, in un'accezione forse persino riportata dai dizionari; dovetti correre in bagno a vomitare per come mi aveva fatto schifo, per quanto l'avevo trovato insopportabilmente laido. era stato il modo, certo. cerco di badare a quello per capire la persona che sta parlando. va da sé che qui, a video e basta, può essere difficile destreggiarsi. almeno qualche volta
 
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i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
Secondo voi come si manifesta esattamente l'omofobia? Definire un gay "ricchionazzo" è da omofobici? usare la parola gay come offesa o presa in giro verso qualcuno è omofobia? Ripetere clichè stantii da caserma sugli omosessuali è omofobia? Dove finisce la goliardia in nome della quale tutto sembra lecito e dove inizia l'offesa? Cosa ne pensate?

per me non c'è goliardia nell'usare la parola gay, *******, ricchione nel momento in cui lo si fa come termine dispregiativo...a prescindere da tutto è un'offesa, ma non la parola in se, ma il contesto nel quale la si usa, il voler ricalcare atteggiamento o comportamenti che vanno criticati e quindi disprezzati...è la traduzione di una mancanza di rispetto...se voglio scherzare credo che ci siano altre tematiche goliardiche e non lesive per la dignità degli altri che possono essere utilizzate. a prescindere dal fatto che troppo spesso si dimentica che, proprio per la paura di essere criticati o esclusi, disprezzati, giudicati dalla società, le persone che hanno gusti sessuali e sentimentali diversi dalla maggior parte della gente, affrontano un percorso molto difficoltoso sia di auto accettazione, sia di dichiarazione (nei confronti di familiari, genitori ecc.)
l'omofobia non so se affondi le sue radici già nell'uso dispregiativo di questi termini...però è secondo me un punto di partenza che dimostra un grado di intolleranza.
 
l'omofobia non so se affondi le sue radici già nell'uso dispregiativo di questi termini...però è secondo me un punto di partenza che dimostra un grado di intolleranza.

e cosa dici dei gay che si chiamano tra loro "******ne", "checca", etc etc?
O parli dei ""normali"" che usano questi termini? Perchè se alludi solo ai """"normali"""" allora già stai facendo una distinzione... Il mio discorso gira intorno a questo, in effetti.
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
e cosa dici dei gay che si chiamano tra loro "******ne", "checca", etc etc?
O parli dei ""normali"" che usano questi termini? Perchè se alludi solo ai """"normali"""" allora già stai facendo una distinzione... Il mio discorso gira intorno a questo, in effetti.

dunque io non ho fatto distinzioni tra normali ed anormali...anche perchè vorrei sapere chi sono i normali, ke io non ne ho ancora conosciuti...ho detto che chi ha gusti diversi dalla maggior parte della gente, non ho chiamato diversi gli omosessuali, sia chiaro. poi io mi riferisco a chi è etero e parla in modo dispregiativo, dando la caricatura ad un gay...se tra di loro si chiamano checche o in altri modi lo faranno sempre in un contesto...scherzando...infatti ho detto che se la parola usata serve come dispregiativo, allora è un'offesa. punto...io pure con mia cognata ci chiamiamo p.uttanazz.a....ma è per prenderci in giro...ovvio che se mi chiama così un uomo lo faccio diventare una voce bianca.
quando ho detto che però è secondo me un punto di partenza che dimostra un grado di intolleranza, mi riferivo sempre al modo nel quale viene usata una parola....non so se mi son spiegata
 
vedi, negli USA, usare il termine "nigger" o "nigga" (letteralmente "negro" o "negraccio") è da un po' di tempo un reato perseguibile penalmente. Tant'è che se qualcuno vuole essere caustico e spudoratamente razzista dice frasi tipo "quello sporco parola-che-inizia-per-enne". E il gioco è fatto.
Lo trovo triste, significa che ancora vi è intolleranza e xenofobia e che serve la legge per tentare (invano) di metterci un freno.
Io direi che se invece di parlare di "gusti diversi" si parlasse di trasporto affettivo, o attrazione fisica, o quel che vi pare superando finalmente gli schemi con cui la nostra cultura un po' bigotta e machista ci fa crescere, raggiungeremmo sicuramente traguardi di convivenza e consapevolezza più elevati, sereni e spontanei.
E magari scopriremmo che i recchioni sono le persone più interessanti con cui avere a che fare o addirittura che possono essere gli amici migliori e più presenti mai avuti nella vita.
Non polemizzo sia ben chiaro, espongo solo il mio punto di vista di gay-friendly dichiarato.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
la mia migliore (forse purtroppo ex) amica, per me una sorella, è gay. Non le piace se la chiamano *******ccia né se si ironizza sul suo modo di vestirsi o di essere ed anche io mi incaxxerei come una bestia se sentissi simili scherzi o parole a lei indirizzati. Verso le lesbiche l'atteggiamento è ancora più dispregiativo ed aggressivo. La correttezza verbale non è semplicemente una FORMA come volete far intendere, ma un qualcosa di molto più profondo, una disciplina, una educazione al rispetto, non soltanto esteriore e, non ultimo, anche un esempio. Anche se chi usa queste parole lo fa senza pregiudizi, bisogna pensare anche all'impatto che queste possono avere sugli altri. Se un ragazzino sente una persona adulta dare del ricchione a destra e manca non perderà tempo a crederlo lecito ed a ripeterlo. Chi ha davvero rispetto per il prossimo certe parole non riesce proprio ad usarle. Che poi i gay scherzino TRA LORO in modo anche pesante è vero ma altra cosa è sentirsi chiamare "ricchioni" o "froci", a parte che non TUTTI i gay sono uguali, non a tutti piace un certo dipo di umorismo.
 
ora sarebbe molto ma molto interessante aprire un sondaggio con due risposte.

"avete mai avuto relazioni omosessuali?"
a) si
b) no

mi gioco il mesamesà che la maggioranza di risposte sarebbe no.
e mi sembrerebbe strano che nel forum non ci fossero gay o bisessuali. (temo di essermi incartato con condizionali e congiuntivi)
 

i giardini di marzo

Maestro Giardinauta
Io direi che se invece di parlare di "gusti diversi" si parlasse di trasporto affettivo, o attrazione fisica, o quel che vi pare superando finalmente gli schemi con cui la nostra cultura un po' bigotta e machista ci fa crescere, raggiungeremmo sicuramente traguardi di convivenza e consapevolezza più elevati, sereni e spontanei.
E magari scopriremmo che i recchioni sono le persone più interessanti con cui avere a che fare o addirittura che possono essere gli amici migliori e più presenti mai avuti nella vita.
Non polemizzo sia ben chiaro, espongo solo il mio punto di vista di gay-friendly dichiarato.

scusa finn, ma io parlo di gusti perchè come a me può piacere il cioccolato al latte, a te può piacere quello fondente...son gusti diversi o sbaglio? a me piacciono gli uomini, ad un altro uomo piacciono gli uomini...sempre di gusti si parla....a me piacciono i bruni, a te i biondi x es. ma sempre di gusto o piacere è....poi cmq sia io ho scritto:
le persone che hanno gusti sessuali e sentimentali diversi dalla maggior parte della gente...non penso di aver disprezzato nessuno...come avrei dovuto dire? tendenze? scusa è una preferenza, a me piacciono i muscolosi ad un altro piacciono quelli calvi.
quello che ti posso dire è che, quando sento la parola r.icchione che ormai (diciamo la verità) è diventata dispregiativa, a me va il sangue al cervello...e cmq caro mio siete molto di più voi uomini che ridicolizzate i gay chè le donne.


ma te invece? hai mai avuto esperienze con il tuo stesso sesso??? mi gioco pure io il mesà mesà
 
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belvedere

Giardinauta Senior
(probabilmente mi ripeto) per me è ininfluente quali parole si usano. ma il senso che diamo loro.

nell'intimità di coppia tutti probabilmente ci scambiamo apprezzamenti che - in altro contesto o detti da altri - sembrerebbero persino offensivi, o volgari o denigratori... eppure alcune espressioni sussurrate con tenerezza o in preda alla passione possono risultare deliziosamente irresistibili...

viceversa una parola "gentile" se pronunciata con tono scostante o tagliente diventa tristemente offensiva.
 

Violetta516

Maestro Giardinauta
Finn il tuo sondaggio non lo capisco davvero...perché chiunque dovrebbe parlare delle proprie relazioni private o dei propri gusti in fatto di sesso? Facciamo anche un sondaggio sulle varie attitudini erotiche? A me personalmente non interessa la vita sessuale degli utenti, non mi farebbe alcuna differenza sapere che tizio o caio sono gay, bisex o etero
 

elena_11293

Master Florello
con esperienze di frequentazione e amicizie simili a quelle di fingas e micia, mi sento però di dire che non trovo senso nemmeno a incensarne le qualità, forse proprio perché per esperienza diretta non riesco a fare una reale distinzione. ci sono personaggi tutt'altro che piacevoli, anzi, pure tra chi si vive la sessualità e la vita così, esattamente come tra chi risulta più nella media.

per i termini, direi anch'io che il come vengono usati o non usati in genere fa capire se c'è dietro paura, disprezzo e quant'altro o meno. a computer magari la cosa non passa.
 

elena_11293

Master Florello
però..... devo dire che in questi mesi in cui sono stata qui mi son chiesta cosa potesse pensare un utente gay o una utente ******* quando ci son state alcune battute o thread (perfino miei) in cui si parlava solo di relazioni etero.
mi son convinta che o non ci sono giardinauti gay/lesbiche qui, oppure han preferito non parlare. ma magari sbaglio.

(noto: gay non viene censurato, lesb.ica invece sì. quindi al pari di pol.do, come già si sa)


edit: avevo iniziato a scrivere questi due post quando il thread era ancora alla pagina precedente. ora suonano ridondanti. oh be'.
 
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