elleboro ha scritto:
adesso ci manca l'ultima puntata del "prima".
A che punto stanno le cose? L'acqua, la casa, l'energia?
il podere e gli animali: avete poi deciso cosa e quanti? nei primi 100 giorni quali cose dovreste portare a compimento? o quali sono le tappe che ritenete di dover raggiungere?
Insomma: ancora una puntata e poi... un diario (giornaliero se vuoi o puoi)
o quando capita, purchè frequente.
Tieni d'occhio l'obiettivo Libro.
Si, Elleboro ha ragione. Sarebbe bellissimo un tuo diario che ci descriva i primi giorni del Vostro rientro in Italia.
Sai, Emanuela, ti ammiro tantissimo, perchè avete il coraggio di ricominciare, di riassaporare tutte le emozioni di ricostruire la vostra casa, la vostra vita, le vostre abitudini.
Non conosco Pitigliano, ma spero che ti accolga a braccia aperte, perchè te lo meriti veramente; ti mando un grosso abbraccio e spero che tutti i sogni che hai riposto nel tuo ritorno si possano avverare.
Di Breda ricordo l'ordine e la pulizia, il bel ristorante caratteristico nel quale siamo andati a cena, le bellissime case che ci hai fatto conoscere in foto. Avevo una collega olandese che lavorava e viveva da qualche anno in Italia, effettivamente, è vero quando tu dici che in Olanda i ragazzi si staccano molto giovani dalla famiglia di origine. Lei si è innamorata di un italiano (mantovano) ed è venuta a vivere qui, ha trovato lavoro a Verona, e siamo tornate in Olanda per lavoro. La prima sera mi ha ospitato a cena a casa dei suoi genitori, mi ha fatto vedere la sua cameretta, la loro casa sembrava quella delle favole....
La seconda sera mi è venuta a prendere in albergo e siamo andate a piedi al ristorante, alle 8 di sera non girava nessuno per strada (era novembre) ma non avevo paura, sembrava di essere in un mondo fuori dal nostro, una lieve nebbiolina, le luci dei lampioni, il silenzio.
Ricordo solo che ha piovuto per tre giorni, solo a brevi intervalli ha smesso la pioggia, ma il cielo era sempre nuvoloso, ed un collega olandese ci ha detto "Questo è il tempo migliore che vi possiamo offrire".
Ricordo quelle colazioni immense, con pane caldo e burro alle erbe; la teiera in camera, mi facevo il te alle due di notte.
E ricordo quegli splendidi campi, immensi e smisurati, ancora pieni di colori, che vedevo dal finestrino del taxi che mi stava riaccompagnando all'aereoporto per il rientro.
E ricordo i volti dei tanti ex-colleghi di lavoro, provenienti da ogni parte del mondo (India, Suriname), a dimostrazione che l'Olanda si dimostra ancora una volta più avanti rispetto a tanti altri per quel che riguarda l'accoglienza degli stranieri.
Capisco il tuo dolore del distacco, anche se l'Italia saprò offrirti comunque tantissimo, la nostalgia dell'Olanda ti accompagnerà per molto e molto tempo.