Datura rosa
Guru Master Florello
Gemea l’aria, il sole così chiaro
che tu cerchi gli albicocchi in fiore,
e del prunalbo l’odorino amaro
senti nel cuore…
Ma secco è il pruno e le stecchite piante
di nere trame segnano il sereno,
e vuoto il cielo, e cavo al piè sonante
sembra il terreno.
Silenzio, intorno; solo, alle ventate
odi lontano, da giardini ed orti,
di foglie un cadere fragile. E’ l’estate,
fredda, dei morti.
(Giovanni Pascoli: Novembre **)
** segnalata da Bacarat
I LAVORI DI NOVEMBRE
Con una metafora poetica, negli antichi calendari lunari giapponesi, la nona lunazione veniva comunemente denominata "la lunazione delle braccia tese" per la forma assunta dai rami degli alberi oramai spogli di foglie.
In molte regioni NOVEMBRE è già sinonimo di inverno in altre si godono ancora giornate tiepide della prima estate. Il maltempo percorre il nostro Paese e la prima preoccupazione è quella di preparare le nostre amate piante a uscire indenni dalla stagione fredda.
IN GIARDINO…..
Le piante del giardino che non possono essere spostate per affrontare i freddi e le gelate invernali richiedono protezioni adeguate. In alcuni casi può essere sufficiente stendere uno strato di foglie, di paglia e anche semplici cartoni, mentre se i venti sono intensi, con frequenti brinate, le piante devono essere protette avvolgendole con materiale plastico.
Leghiamo le ramificazioni delle piante a portamento piramidale o conico e i cespugli a crescita espansa e di tutti gli alberi e gli arbusti che potrebbero essere danneggiati dal peso della neve. Possiamo proteggere le piante di piccole dimensioni dal carico nevoso con dei cilindri di rete o delle tettoie formate da pannelli di compensato.
Se abbiamo delle specie particolarmente sensibili al freddo è consigliabile predisporre ulteriori protezioni:circondiamo le piante con una rete di filo di ferro e con del telo di juta, riempiendo lo spazio rimanente con delle fronde di felci o della paglia. In alternativa possiamo utilizzare un doppio strato di giornali, delle stuoie o del “velo da sposa”, che ha il vantaggio di consentire la traspirazione facendo passare la luce e una piccola quantità di aria.
Ricordarsi di non eseguire alcuna copertura sulle perenni che temono l’umidità, come ad es. i Sedum, che potrebbero facilmente andare incontro a marciumi.
Cimature e potature (luna calante)
Potare gli arbusti a fioritura primaverile e quelli sempreverdi e le siepi in generale per stimolare l'emissione di nuova vegetazione.
Trapianti (luna crescente)
Trapiantare le erbacee biennali e i cespi rizomatosi dei gigli.
Sino a quando il terreno non gela possiamo trapiantare le annuali seminate in estate.
Messa a dimora
Garofani, Margheritine, Viole del pensiero, Piselli odorosi, Papaveri autunnali, Ranuncoli.
Si possono piantare anche le eriche: è il momento per progettarne l’inserimento scegliendo tra le varie specie.
E’ possibile mettere a dimora le piante di Brassica oleracea (cavoli ornamentali) coltivate come annuali e caratterizzate da foglie variamente colorate che tendono ad assumere delle tinte vivaci quando la temperatura scende al di sotto di 10°C. Richiedono un terreno fertile e ben drenato e una posizione in pieno sole. A novembre mettiamo a dimora sia le piante acquistate nei vivai sia eventuali piante seminate in primavera e già completamente sviluppate.
Proteggete dal vento i rampicanti e i nuovi alberelli assicurandoli con fettucce larghe ai loro sostegni.
Coprite con tessuto-non-tessuto (velo da sposa) le perenni di recente impianto che hanno radici ancor troppo deboli per assorbire acqua dal terreno: la protezione ridurrà il tasso di traspirazione e manterrà una giusta umidità.
Nelle zone a clima mite si potrà (fino a dicembre) impiantare il gelsomino mentre nelle zone a clima più rigido occorrerà attendere febbraio-marzo.
Esistono specie semi-rustiche, quali ad esempio Jasminum officinale e J. nudiflorum, che possono tollerare anche temperature di pochi gradi sotto lo zero. Al momento dell’impianto è opportuno considerare che i gelsomini prediligono generalmente terreni fertili e ben drenati e posizioni in pieno sole o leggermente ombreggiate. Le piante allevate in piena terra tendono a crescere più rigogliose e a offrire fioriture più ricche di quelle coltivate in contenitore. Queste ultime hanno bisogno di qualche cura aggiuntiva, come l’apporto di regolari irrigazioni in primavera-estate con aggiunta di fertilizzanti liquidi con basso tenore in azoto, una o due volte al mese in funzione delle dosi utilizzate e dello stato delle piante.
E’ il mese più indicato per piantare gli ellebori. Si consiglia di metterli a dimora in terreno umido, pesante e ben drenato, e in una posizione ombreggiata e riparata dai venti. Una delle specie più conosciute è l’Helleborus niger, anche noto come Rosa di Natale, che fiorisce da dicembre a marzo con fiori bianchi o sfumati di rosa.
E’ importante sapere che tutte le parti di queste piante sono velenose e la linfa può causare irritazioni.
Tappeti erbosi
Eseguire l'ultimo sfalcio, lasciando sul posto l'erba tagliata.
Rastrellare il prato per eliminare le foglie secche e i residui di falciatura ed effettuare la foratura per favorire l'arieggiamento.
Chi pensa di porre mano ad un nuovo prato nella prossima primavera dovrà iniziare la preparazione del terreno con lavorazioni profonde ed eventuali correzioni delle caratteristiche fisiche con l’aggiunta di terriccio di buona qualità e ricco di sostanza organica.
E’ molto importante non calpestare il prato in presenza di brina, ghiaccio o neve, in quanto la pressione esercitata potrebbe provocare la rottura degli steli.
Fate un ultimo controllo all’impianto di irrigazionee verificate che i tubi siano completamente vuoti e che il collegamento dell’acqua sia chiuso.
Bulbose
Proseguire nella piantagione dei bulbi , bulbi di Crocus, Giacinti, Bucaneve...ed ogni altra pianta bulbosa a fioritura primaverile(arum italicum, geranio tuberoso, calla, ciclamino, oxalis, bucaneve, allium, giglio bianco, fresia, frittillaria, anemoni, scilla, muscari, chionodoxa, ixia, crocus, colvilli, ranucoli, iris, narcisi, giacinti, amarilli, tulipani, ecc.) .
Fino al mese di dicembre, se non piove, occorre annaffiare due volte alla settimana affinché i bulbi non secchino troppo e deperiscano nel terreno. Interrompere, poi, le annaffiature per tutto l’inverno riprendendo allo spuntare delle prime foglioline (ma soltanto se il tempo è siccitoso). Non bagnare mai le foglie.
Ritirare i tuberi di dalia, i corni di gladiolo e i rizomi di canna indica esauriti e riporli in ambiente ben riparato.
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