Olmo cara,anche per me il problema della sovrappopolazione ...è un problema (scusa la ridondanza,ma non mi venivano altri termini al momento).Certo è che interferisce sulle scelte di ciascuno,comunque,e che bisognerebbe comportarsi comunque,in ogni caso,con rispetto e delicatezza.Sicuramente è inutile che si lamentino che non si facciano più figli,se non ci sono strutture adeguate e mezzi seri per sostenere la famiglia.Certamente se certi datori di lavoro continueranno a ricattare impunemente le donne,al momento dell'assunzione,dicendo loro "se resti incinta ti licenzio" e a licenziare se cio' accade,di sicuro le nascite continueranno a diminuire,anche perchè il lavoro delle donne ,da un pezzo non è più un lusso,ma una necessità per le famiglie.Sicuramente non mi sono spiegata (nella precipitazione di comunicare mi capita a volte),ma quando parlavo del punto di vista della Chiesa,era per evidenziarne quelle che sono ,a mio avviso, evidenti incongruenze se non incoerenze in questa linea di pensiero.Dicono che bisogna essere aperti alla vita e poi propagandate i metodi cosiddetti "naturali"?E quelli,sono o non sono COMUNQUE metodi anticoncezionali?Quindi non rompessero troppo i cabbasisi se le persone usano limitare le nascite.Sai,la mia nonna paterna era la primogenita di 20 (si,hai letto bene)venti fratelli,e poverella,doveva fare la baby sitter agli altri diciannove.Pensa che un mio prozio era più giovane di mio padre.Mia nonna mi raccontava che la mia bisnonna,sfinita da tutte queste gravidanze stava spesso male,emia nonna mi diceva che doveva essere lei a badare ai piccoli al posto suo,e di non farcela più a stare dietro a tutti quanti,dopo tutto era una bambina anche lei.Con un incredibile candore,mi disse "quando venne la spagnola,nel 1918,mi morirono metà fratellini.Beh,fu un sollievo";francamente non me la sono sentita di condannarla per questa posizione.Io,credo che lo si sia capito,sono credente(almeno,ci provo) e praticante (anche se male),ma cio' non implica che abbia le fette di prosciutto sugli occhi e che mi manchi l'obbiettività:credo che sia bello essere aperti alla vita,ma nella misura in cui si puo' garantire una vita serena ai propri figli,con adeguata cura,nutrizione ed educazione.Essere aperti alla vita non significa,secondo me,fare come i conigli,anche perchè quelli si nutrono di carote e amen,noi abbiamo una dieta più complessa
C'è un movimento ecclesiale, in seno alla chiesa cattolica, che intende l'apertura alla vita nel senso letterale del termine,e spessissimo si incontrano in quei gruppi famiglie con un numero di figli assai alto.Io,personalmente ,non condivido,anche perchè non sono questi i tempi per poter fare certe cose.