Due sono le cause principali della moria e della fuga dagli alveari delle api: l'uso indiscriminato e impropio di insetticidi e, l'acaro varroa. Micidiali sono gli insetticidi sistemici usati prima della fioritura , in francia e in germania e ora anche in italia l'uso di questi ha decimato intere famiglie. Ugualmente micidiali sono gli insetticidi di contatto , questi rimanendo sulle piante , e cadendo sull'erba circostante , sono ingeriti dalle api quando al mattino vanno a rifornirsi d'acqua dopo una rugiada notturna . L'acaro varroa: questo è capillarmente inserito nel territorio ; se in primavera inizio estate, disopercolando una decina di celle da fuco(maschio d'ape) se ne trovano più di tre infestate da varroa , il livello di infestazione inizia a diventare preoccupante e il futuro della famiglia può essere compromesso. Inoltre la pericolosità di questo acaro deriva dalla quantità di virus trasmessi , queste infezioni virali mettono in pericolo la sopravivenza della famiglia, per questo vengono fatti trattamenti vari, perchè le api che dovranno affrontare l'inverno devono essere sane; in caso contrario sarà consistente il rischio di crolli di popolazione nei mesi freddi , con possibilità di estinzione della famiglia che non riuscirà più a ricaldarsi per mancanza di api. Un ottimo effetto antivarroa lo produce l'acido ossalico (permesso in apicoltura biologica,non dannosa per l'alimentazione) , si tratta di una sostanza presente in natura, contenuta in molti vegetali, tra cui diversi commestibili ( spinacio e altri). In molti hanno cercato di aumentare l'efficacia di questo trattamento per eliminare completamente l'acaro, data la facilità di somministrazione, e il costo irrisorio del prodotto , si è assistito all'applicazione del principio "che se uno fà bene due fanno meglio". A dosaggi elevati di acido ossalico la tossicità nell'ape è notevole, anche se non si tratta di nocività acuta, l'ape non muore al contatto della sostanza , ma subisce una riduzione dell'aspettativa di vita tanto maggiore quanto è maggiore la quantità di acido ossalico con cui viene a contatto.. La mancanza di tossicità acuta à indotto molti apicoltori (non certo i più avveduti) in errore e a fatto sì che si imbocasse la via degli alti dosaggi, causa di morie invernali delle famiglie , o di spopolamenti che le fanno arrivare a primavera in condizioni precarie e, probabilmente stufe di "bombardamenti" continui buona parte lascia l'alveare cercando una dimora più traquilla. Marcello