tenetevi forte
allora.....io di bonsai non so nulla....non ne ho avuto nemmeno uno ....e penso che non avrò mai (di quelli comprati) .......... ma ....ho tre pini marittimi (nati da pinoli che ho seminato) di un anno, un cedro del libano anch'esso nato da seme di due anni, due querce, sei aceri e un glicine. penso che seminerò anche degli ippocastani....... qualche idea/consiglio? grazie!
Consiglio di puntare molto sugli aceri, di identificarli e fornirci delle foto (con dei riferimenti numerici) del tutto e farci crepare di invidia.
ragazzacci......non si scoraggiano cosi le fanciulle.dai ci metti delle foto??? due anni di coltivazione non sono molti ma non farli diventare molto alti ,vedere foto???? con lppocastano no a foglie grandi glicine si, aceri si cedro si.quercia si, ciao anna
Cara Gorla,
intanto grazie del "ragazzaccio" che io prendo come un complimento.
Non credo però di aver scoraggiato Floria, anzi penso di aver fatto il contrario.
Non le ho detto di correre nel primo negozio di bonsai a comperarne uno, questo è vero, ma è anche vero che ha già delle "testoline verdi" che già da un po' sbucano dalla terra: cosa chiedere di più.
Certo che mentre lascia crescere ciò che ha seminato, un bonsai potrebbe anche comperarselo, ma vuoi mettere cosa significhi averne qualcuno fatto da se, anche se magari meno bello?
Proprio tu dovresti saperne qualcosa perché nonostante qualche delusione, continui a testa bassa a fare yamadori.
Io le consiglio di insistere su semina, crescita, coltivazione e pazienza, perché credo che l'attesa faccia parte del bonsai ed è una delle prime cose che ho compreso ed apprezzato da questa disciplina tanto lontana dalla mia cultura.
Il saper attendere un remoto evento, contando sulla propria costanza e perseveranza, la nostra competenza che deve crescere più svelta della pianta e farci trovare pronti ad ogni evenienza.
Mi viene in mente la poesia Itaca di Kostantino Kavafis, in cui restituisce al viaggio un po' dell'importanza che erroneamente diamo solo alla sua meta.
Tutto questo ha del fascino, mentre mi lascia indifferente l'idea che io o altri comperino un bonsai anche bello.
Il mio caro amico Francesco ha un centinaio di bonsai, tutti fatti da se quasi tutti da yamadori. Ad agosto sono andato a trovarlo e sua moglie insisteva perché me ne regalasse almeno uno, ma lui mi ha fatto un regalo più bello, me lo ha negato.
No, non è come si può pensare, lui è molto generoso. Ha detto a me e a sua moglie che la cosa più bella per un bonsaista è di farselo un bonsai, non di trovarselo già fatto: anch'io la penso come Francesco.
Fra l'altro mi ha invitato ad andare con lui sulle Alpi Apuane per cercare una piantina e prelevarla, dopo aver chiesto il permesso alla forestale che in genere non fa difficoltà, anzi in alcune regioni le piantine te le danno loro.
Questo è un altro punto che suggerisco alla "fanciulla" Floria.
Se raccoglierà in natura o seminerà, assieme al marito, o al fidanzato, o al figlioletto, il ricordo di quei semplici gesti diventeranno indelebili e più preziosi che averlo fatto da sola.
Ora visto che sto sbadigliando io nel rileggere ciò che ho scritto, mi immagino che sarete stufi anche voi, quindi avrò pietà di voi e vi concederò il meritato riposo, ma prima ......... un ciao a tutti!