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Malattia Abete Rosso

immanuel

Aspirante Giardinauta
Salve a tutti,

Posseggo un abete rosso (credo). Da circa un mese ho notato che gli aghi vanno progressivamente seccandosi. Il processo è partito dai rami inferiori (e dall'interno verso l'esterno), e sta salendo fino alla cima alla pianta. Ho osservato il tronco fino a un paio di metri d'altezza e ho notato alcune fessure e che in alcuni punti pare “desquamarsi”.
Essendo del tutto ignorante in materia, mi rivolgo a voi per sapere di quale malattia si tratti e se esista una cura.
Al seguente indirizzo internet troverete alcune immagini dell'albero.

http://picasaweb.google.it/emanuele.caposciutti/Abete#


Saluti
Emanuele
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Da come descrivi l'evoluzione dei sintomi sarei tentato di dire cancro da Cytospora. Altra avversità da temere sull'abete è il bostrico tipografo (dove si hanno in effetti distacchi della corteccia a causa della sua azione escavatrice), tuttavia la sua presenza è rilevabile dalla rosura che fuoriesce dai fori (sono piccoli perché è piccolo l'insetto), inoltre scortecciando si vedono le gallerie o le tracce delle gallerie sottocorticali.
Entrambe le avversità compaiono più facilmente su piante indebolite o stressate, e gli abeti coltivati in pianura, fuori dal loro habitat naturale, tendono per forza di cose ad esserlo.
Se col tuo aiuto e di altri utenti del forum riusciamo a formulare una ipotesi plausibile potremmo parlare anche di cure, o per meglio dire, di interventi agronomici atti a migliorare la capacità di sopravvivenza della pianta.
 

immanuel

Aspirante Giardinauta
Allora procederò a scortecciare l'albero. Ma soltanto dove si distacca la corteccia, oppure anche nei pressi di quelle fessure?

Se può servire, posso aggiungere che la pianta ha circa 35 anni e che abito a circa 250 m s.l.m. Inoltre, prima di essa, alcuni anni fa s'ammalarono e poi si seccarono altri due abeti rossi, piantati a poca distanza. Non so dire, però, se queste ultime due piante subirono un processo simile a quello che sto osservando sull'unica superstite.

Grazie!
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
particolare che però sono seccati solo gli aghi vecchi, mentre tutti i rami giovani sono rimasti verdi. Mentre la quantità di resina è irrisoria, se ne trova anche sopra i rametti oppure no? Anche se potrebbe non essere Cytospora k. non è da escludere un progressivo indebolimento, alquanto forte, forse definito da un altro fattore ancora non evidente.
Sicuramente ti consiglierei a titolo preventivo l'uso di fosetil-al via radicale e spruzzato chioma, una pulizia totale della chioma e di tutti gli aghi a terra.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
E' pur vero - ed è buona e molto utile annotazione - che dalle foto sembrerebbe che la sintomatologia non abbia un carattere settoriale, ossia branche e rami interamente disseccati (cosa che indirizzerebbe senz'altro meglio verso un agente di cancro che agisca a livello appunto di singoli organi), ma da quel che scorgo lo stato di sofferenza mi sembra indubbio.

Oggi per dire sono andato a passeggiare, e anche in ambiente naturale si riscontrano abeti sofferenti, con colature resinose fuoriuscenti da lesioni non sempre evidenti, disseccamenti di aghi troppo diffusi per essere fenomeno fisiologico: la differenza con esemplari sani e vigorosi è piuttosto evidente.
Quale sia la causa la ignoro, posso fare delle supposizioni, andando per esclusione cominciando almeno dalle patologie a me note. Posso dire che gli attacchi da tipografo dovrei essere in grado di riconoscerli, ma ad esempio se ci fosse una qualche carie o marciume radicale (es. da Heterobasidion annosum) in atto o una concomitanza di fattori pedoclimatici e biotici non saprei pronunciarmi. Ci vorrebbe un patologo forestale e occorrerebbero isolamenti di campioni di tessuto con analisi di laboratorio.

Di sicuro personalmente non mi sbilancerei a suggerire trattamenti antifungini ad abundantiam, oltre tutto in questa stagione e senza avere sicurezza tecnica che una data sostanza attiva possa avere efficacia (nè per Cytospora né per basidiomiceti agenti di carie e marciumi si trovano indicazioni di trattamenti anticrittogamici, men che meno col fosetil-Al). Sono senz'altro d'accordo per la pulizia, inoltre, se del caso, lavorerei il terreno attorno se si presenta troppo compatto, nei periodi siccitosi apporterei acqua e concimerei con fitostimolanti in primavera (l'ideale sarebbero farlo con pali iniettori).
Ciao

P.S. Per la ricerca eventuale di scolitidi mi limiterei a scortecciare là dove essa corteccia viene via da sola: le gallerie sono visibili (vd. link)
http://www.regione.piemonte.it/montagna/foreste/avversita/dwd/15.pdf
 
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brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
proprio perchè non esistono prodotti contro carie e ne patologie di un certo gruppo, non vi è altro prodotto utilizzabile se non il fosetil-al, unico prodotto capace di avere una stimolazione e un azione ben diversa dagli altri prodotti fitoiatrici. Altro fattore importante è la sua forte indicazione contro i deperimenti delle conifere, tentar non nuoce visto che lo stato non è dei migliori.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Direi che sono scolitidi (o simili). Sulla specie non mi pronuncio (su abete rosso non ci va solo il tipografo) anche perchè in foto non si distinguono i particolari né si hanno le dimensioni, però se avessi voglia di spedirmene qualcuno ho modo di arrivare all'identificazione.
Purtroppo non ho consigli se non quelli già dati, perchè non ci sono mezzi di lotta diretti contro questo tipo di parassiti una volta che si sono insediati sulla pianta.

P.S. 1° Non mi pare tanto il tipografo, almeno dalla forma del corpo, ma più che tanto sinceramente non vedo. Non riesci al momento a fare una foto un po' più grande? (tra l'altro sembra di scorgere due forme diverse).

P.S. 2° In controtendenza a quanto detto sopra ho trovato questo link sul tipografo che riguarda esattamente la tua provincia
http://meta.arsia.toscana.it/meta/meta?id_news=252

Resto in attesa di qualche foto o spedizione (nel caso inviami un MP per l'indirizzo).

Ciao
 
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brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
da quel che si riesce a vedere sembrano molto piatti per essere scolitidi, le antenne e le zampe non ben visibili, la forma della testa e del corpo alqunato lineari e poco arrotondati. Ma le gallerie ci sono? Dove sono i buchi di ingresso nel legno? Sembrano solo ammucchiati negli anfratti del ritidoma.
http://images.google.it/imgres?imgu...s?q=gnathotrichus+materiarius&hl=it&sa=N&um=1

Sembrano più elateridi forse Agriotes obscurus o brevis. proprio per quella caratteristica infossatura tra torace ed addome che si vede nelle foto, cosa che gli scolitidi non hanno, essendo molto arrotondati.
http://www.naturephoto-cz.eu/agriotes-obscurus-picture-6743.html
http://www.betaitalia.it/indexBotto...it/modules/wfsection/article.php?articleid=60
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Brand, in base a che cosa puoi pensare ad Agriotes spp. sotto la corteccia di un abete? Ci potrebbe stare un Ernobium mollis, un Hylaster sp.: non sono un entomologo, ma gli elateridi viventi sotto il ritidoma delle forestali mi sembra un nonsenso.
Quelli che hai citato, i c.d. ferretti per via delle larve che assomigliano appunto a fili di ferro, vivono sui seminativi e ortive (io li ho trovati anche nel mio giardino zappando).
Ti metto la foto di Agriotes brevis (adulto) fotografato sempre nel mio giardino: l'dentificazione è altamente sicura perché me la ha fatta G. Platia che è uno specialista di elateridi
elaterideAgriotesbrevis.jpg
 

immanuel

Aspirante Giardinauta
Ciao a tutti,

Ho caricato alcune immagini in formato pieno (per vederle così dovete cliccare su "Scarica" nella barra degli strumenti al di sopra della foto).
http://picasaweb.google.it/emanuele.caposciutti/AbeteScortecciatoPienoFormato#

Domani scorteccerò di nuovo l'albero e cercherò di fotografare gli insetti accostando loro qualcosa che ne faccia comprendere le dimensioni (direi pochi millimetri). Ci sono, comunque, in quest'ultimo album che ho caricato, due immagini (le ultime due) in cui sono ben visibili due aghi della pianta. Non sono vicinissimi agli insetti, però credo che possano aiutare.
Purtroppo non posso avvicinarmi di più: non ho un obiettivo macro per la reflex. 28 cm è la minima messa a fuoco con gli obiettivi che posseggo.

Per quanto riguarda le gallerie, gli insetti che ho trovato e fotografato erano proprio ammucchiati in quella che, perdonate l'espressione da profano, sembrava piuttosto una "depressione". Ma è possibile che sia stato io a provocarla quando, maldestramente, sono andato a togliere la corteccia. Comunque di gallerie non ne ho viste (benché abbia osservato gli insetti rientrare all'interno del tronco). Domani cercherò di fare maggiore attenzione!

Grazie a tutti!
Ciao!
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Ho lavorato un poco le foto. Così si vede meglio, almeno la forma perchè i dettagli (es. antenne, zampe) non appaiono.

Abeteparassiti.jpg


Penso che già così si possa arrivare a determinare almeno famiglia e forse genere (se mi dai il permesso di usare la foto posso provare a sentire qualche entomologo bravo). Comunque già così mi sentirei di escludere il tipografo; se poi non ci sono gallerie (come quelle del precedente link) non c'è relazione plausibile tra sofferenza dell'abete (siamo sicuri che sia abete e che sia quello rosso?) e presenza dell'insetto fotografato (ossia potrebbe non essere un parassita).
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Voglio aggiungere un considerazione per onestà intellettuale e rispetto.
Poiché so che Brandegeei ha un acuto senso dell'osservazione, e rivedendo la foto ingrandita, ho provato a considerare se l'ipotesi di elateridi adulti sulla o sotto le cortecce di essenze forestali fosse percorribile (tutti si possono sbagliare, ma almeno so che le sorprese, in ambito biologico, non finiscono mai).

La famiglia degli elateridi è presente in Italia con circa 240 specie, parecchie sono dannose allo stadio di larva (i "ferretti") sulle radici delle piante coltivate, come le specie nominate (A. obscurus e A. brevis). Gli adulti, generalmente sono più lunghi di mezzo centimetro ma ce ne sono anche di pochi millimetri, si nutrono di parti vegetali, fiori, ma sta scritto che qualcuna frequenta anche cortecce (ho trovato a conferma una pubblicazione e una immagine di una specie presente in Trentino, anche se l'aspetto in quel caso è assai diverso). Non so se nella loro biologia ci stia il fatto di riunirsi in assembramenti.
Sono riuscito comunque forse a scoprire un dettaglio delle antenne: se effettivamente si trattasse di elateridi sarebbe un bello scoop
Abeteparassitidettaglio-1.jpg

A questo punto sono molto interessato al seguito della puntata, e attendo pertando il succitato permesso per mostrare intanto la foto a entomologi specialisti.

P.S. Se fosse un Agriotes sp. girerei l'informazione a uno specialista in ambito agrario di elateridi che a un Convegno mi ha cortesemente regalato questa trappola a feromoni per il monitoraggio degli adulti (gli erogatori sono quelle capsuline che ho appoggiato sopra per dimostrazione)

Trappolaelateridi.jpg



Ciao a tutti
 
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immanuel

Aspirante Giardinauta
Usa pure tutte le foto che vuoi! Più tardi proverò a scortecciare di nuovo, e a fare, se mi riuscirà, delle foto più precise. Per quanto riguarda il tipo di pianta, cosa debbo fotografare perché si possa identificarlo con certezza?

Ciao a tutti!
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
la foto che hai ingrandito Alessandro è proprio quella che guardavo io, le antenne così lunghe non sono a quel poco che so io essere di scolitidi. Sotto la corteccia ci possono essere svariati insetti, perchè ci stanno per proteggersi e non per nutrirsi, resta comunque il dubbio che una colonietta di scolitidi sia così nel ritidoma e non dentro il legno a scavare le loro gallerie; che comunque sarebbero visibili, perchè i forellini ci sarebbero grandi o piccoli che siano.
Speriamo in qualche provetto entomologo, ci tolga la curiosità.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Sono in corso accertamenti, ma non sembrano elateridi piuttosto Throscidae (vd. foto in calce), anche perchè sarebbe inusuale un assembramento negli elateridi corticicoli.

E' proprio vero che non si è mai finito di imparare: io tendo sfortunatamente a pensare in termini fitoiatrici, e se c'è danno o sofferenza e vedo qualcosa di simile a minuti insettini sotto la corteccia per prima cosa cerco tra gli scolitidi o affini. Ma gli insetti c.d. dannosi esistevano ben prima delle piante coltivate e della fitoiatria, dunque hanno un loro habitat e un loro posto in natura, e senz'altro ci possono essere insetti che vanno ad es. in cerca semplicemente di rifugio in cui svernare (non sarebbe però il caso dei Throscidae).
Così tra ieri e oggi ho imparato che vi sono elateridi che vivono quasi esclusamente sotto le cortecce (come Lacon punctatus) e le cui larve sono predatrici di altre larve di insetti xilosaprofagi (ossia che vivono su ceppaie e legno in decomposizione).
Per l'ID occorrono le dimensioni e foto migliori.

trixagus-dermestoides-foto-altmann.jpg


P.S. I Throscidae vengono anche inclusi in inglese tra wood-boring beetle perchè possono vivere sotto le cortecce e forse provocare anche danno. Mi informerò meglio e saprò dire.
 
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Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Peccato che Immanuel non ci abbia più detto nulla.
Io ho provato ancora a documentarmi, ma sull'ecologia dei troscidi si sa poco, comunque non sono insetti di importanza economica, né come adulti né come larve. Si sa che tra i diversi loro habitat ci sono anche le anfrattuosità della corteccia di essenze forestali (dunque quelli fotografati stavano verosimilmente a casa loro).
Alla fine penso che il suo abete (e quelli vicini che sono già andati a quanto ha detto) stia deperendo più per il cambiamento climatici unito alla collocazione fuori del suo ambiente spontaneo che per qualche causa biotica (se c'è comunque non è accompagnata da manifestazioni tangibili).
 

brandegeei

Esperto in Fitopatologie
Ciao
che gli insetti fotografati non sono dannosi è abbastanza evidente, non sono visibili danni al legno, ne fori, ne segatura, con foto così ben chiare si sarebbe almeno visto di più. Io rimango sulla mia idea che l'unica cosa da fare è l'uso del fosetil-al, non ci sono prodotti che possono aiutare una conifera così bene. Se poi dovrà morire per ora non è certo, visto che gli apici vegetativi sono ben verdi, dunque l'apparato radicale ancora funziona...
forse un giorno sapremo qualcosa di più.
 

Alessandro2005

Esperto in Fitopatologie
Ciao
che gli insetti fotografati non sono dannosi è abbastanza evidente, non sono visibili danni al legno, ne fori, ne segatura, con foto così ben chiare si sarebbe almeno visto di più. Io rimango sulla mia idea che l'unica cosa da fare è l'uso del fosetil-al, non ci sono prodotti che possono aiutare una conifera così bene. Se poi dovrà morire per ora non è certo, visto che gli apici vegetativi sono ben verdi, dunque l'apparato radicale ancora funziona...
forse un giorno sapremo qualcosa di più.

Io prendo sempre in considerazione quel che dici, perchè riconosco le tue buone capacità osservative e deduttive (forse avrai anche pratica nel settore fitosanitario, ma questo non lo so).
Però il fosetyl-Al (il prodotto commerciale registrato per ornamentali è lo Swan: sono andato a controllare) per dichiarazione del produttore (Bayer) viene indicato contro fitoftora su cipressi (in vivaio); mai letto di impieghi contro basidiomiceti (assumendo ad es. come ipotesi un agente di carie).
Come "promotore" di difese fisiologiche oggi è disponibile anche l'acibenzolar-S-metile.

Ci sono medici che prescrivono sempre una medicina, anche dopo una visita sommaria, altri che lo fanno dopo essersi cautelati con analisi e contro-analisi: io faccio parte idealmente della 2^ categoria, anche perché la mia seppur limitata esperienza nel settore fitoiatrico mi porta a dire che la diagnosi fitopatologica è cosa che si fa non sulle foto, non sui racconti di terzi, ma de visu e in laboratorio (e si rischia lo stesso di sbagliare o di non arrivare a conclusioni certe). Sul forum tende ad essere piuttosto un quiz, divertente, ma in linea di principio assai poco scientifico e costruttivo.
Ciao
 
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