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Ma l' oleandro è velenoso?

Anna1983

Giardinauta Senior
Ciao a tutti,
qui dove abito io è strapieno di oleandri a cespuglio, me ne sono innamorata :love:, e vorrei farne delle talee. Ho letto però che l' oleandro è velenoso tanto che consigliano in un sito di lavarsi le mani dopo averlo toccato!
Il punto è che è capitato che il mio cane mangiasse le foglie delle piante sul mio balcone; al momento non lo fa più (non sto qui a dilungarmi...), però, se dovesse rifarlo, non vorrei che si avvelenasse con le foglie dell' oleandro!
Voi ne sapete qualcosa?
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
L'oleandro è molto velenoso, in tutte le sue parti.

Devi assolutamente insegnargli a non mangiarne le foglie.
 

Anna1983

Giardinauta Senior
Il cane mangia le foglie quando sta male con lo stomaco, di norma non si avvicina alle piante.
Ora il problema sembra risolto (grazie ai consigli ricevuti qui sul forum), però preferisco non rischiare, mi limiterò ad ammirare gli olandri in giro per la città!
Comunque grazie della tempestiva risposta Hélène.
 

kiwoncello

Master Florello
Come giustamente dice Helene, l'oleandro è velenoso tanto che già in epoche remote veniva definito come "l'erba che fa morire il cavallo": in pratica contenendo varie sostanze cardioattive, il suo avvelenamento è identico a quello da digitale. Inesistenti però le intossicazioni pediatriche, grazie al fatto che l'oleandro non porta bacche invitanti, ha foglie amarissime ed infine grazie al riflesso difensivo del vomito che è presente anche nel cane (tanto per tranquillizzare Anna). I ruminanti possono vomitare poco ed in modo incompleto essendo quindi quasi privi di questo importante meccanismo difensivo spontaneo. Come considerazione finale io non mi preoccuperei affatto per i cani: ne ho avuti tre e malgrado oleandri disponibili non c'è mai stato il minimo problema.
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
Come giustamente dice Helene, l'oleandro è velenoso tanto che già in epoche remote veniva definito come "l'erba che fa morire il cavallo": in pratica contenendo varie sostanze cardioattive, il suo avvelenamento è identico a quello da digitale. Inesistenti però le intossicazioni pediatriche, grazie al fatto che l'oleandro non porta bacche invitanti, ha foglie amarissime ed infine grazie al riflesso difensivo del vomito che è presente anche nel cane (tanto per tranquillizzare Anna). I ruminanti possono vomitare poco ed in modo incompleto essendo quindi quasi privi di questo importante meccanismo difensivo spontaneo. Come considerazione finale io non mi preoccuperei affatto per i cani: ne ho avuti tre e malgrado oleandri disponibili non c'è mai stato il minimo problema.

Molto molto interessante ciò che dici...come sempre, d'altra parte!

Mi fa comodo perchè ho un cagnolino che ci gira intorno ogni giorno (e anche alle digitali...)
 

Anna1983

Giardinauta Senior
Grazie per le informazioni Kiwoncello, il mio cane di solito lascia in pace le piante del balcone, ma, durante degli attacchi di gastrite, non ha esitato a mangiare foglie di rosa e ciclamino (quest' ultimo poi vomitato).
Comunque mi hai tranquillizzato, credo che proverò a fare delle talee, se prendono poi cercherò di posizionarle dove il cane non possa arrivare, ad esempio mettendo altre piante davanti, a mo' di scudo, giusto per essere più sicuri!
A proposito, sapete come procedere per le talee?
Grazie
 

Commelina

Master Florello
per le talee devi prendere un ramo di quest'anno, che non porta fiore e metterlo in acqua. Quando le radici saranno lunghe oltre i 5 cm puoi interrarlo in terriccio in un vasetto. Tieni all'ombra. La prossima primavera potrai metterlo a dimora definitiva. Facilissimo :)
 

Anna1983

Giardinauta Senior
Grazie Commelina, posso chiederti quanto deve essere lungo il ramo?
Devo fare un piccolo "furto" :), quindi devo essere preparata...
 

Commelina

Master Florello
scusami Anna, mi era sfuggita la tua richiesta. Il ramo va bene dai 20 ai 30 cm. Devi sfogliarlo e lasciare solo le foglie apicali e mettere nell'acqua più nodi possibile, perchè è dai nodi (dove hai tolto le foglie) che escono le radici :)
 

Anna1983

Giardinauta Senior
Figurati Commelina!
Devo ancora trovare il tempo e soprattutto il modo di compiere il furto... Vorrei evitare di "strappare" un pezzo di oleandro davanti a testimoni!
Grazie per la risposta, sei veramente gentile.
 

BAOBAB

Aspirante Giardinauta
Potresti sempre farli crescere ad alberello non avresti piu il problema di avere foglie basse(in futuro)e neanche problemi di spazio visto che il cespuglio tende a diventare enorme.Non so bene come fare ma ho intenzione di farlo anch io col mio.....Comunque credo che basti fare crescere il ramo piu robusto legato ad un sostegno e tagliare tutti gli altri intorno.
 

Anna1983

Giardinauta Senior
@ Baobab
In effetti sarebbe un ottima idea, ma io devo metterlo in vaso (niente giardino), e non so se un alberello ci può stare...
Invece ho visto cespugli tenuti in vaso di grandezza ridotta.
Qualcuno può darci informanzioni al riguardo?
 

Hélène

Esperta Sezz. Rose
L'oleandro, di sua natura, cresce abbastanza. Secondo me se lo si pota troppo ne risente poi la fioritura.
Non so se ci siano oleandri "nani", ma non ne ho mai sentito parlare.

Avevo invece sentito parlare di piante "mignon" Non ricordo se fossero ortensie o altro.
In pratica nel terreno venivano messi dei prodotti "nanizzanti" che mantenevano per un certo periodo la pianta piccola. Questa, cioè, produceva rami con internodi molto brevi.
E' chiaro che esaurito il prodotto nel terreno, la pianta cominciava a ricrescere normalmente.
 

BAOBAB

Aspirante Giardinauta
Si potandolo poi avrai pochissima fioritura purtroppo....per contenere le radici in un vaso mi sa che la soluzione migliore e proprio alberello ,ti sara' comodo poi rinvasarlo in uno piu grande quando questo non gli bastera piu' e quando sara' il momento avrai una fioritura ricchissima .
 

nuvolanera

Giardinauta
Attenzione all’Oleandro! E non solo…

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Molte delle piante che coltiviamo in appartamento o sui balconi o ancora nei nostri giardini, seppur belle, possono essere tossiche o addirittura velenose se vengono ingerite. È importante quindi conoscerle per evitare a noi, e soprattutto ai nostri piccoli, brutte sorprese!
Se comunque, nonostante la nostra attenzione, dovesse capitare di ingerire parti di queste piante, è bene mettersi in contatto con il più vicino Centro Antiveleni L'avvelenamento E I Centri Antiveleno In Italia

L’elenco che segue contiene solo alcune delle più comuni piante velenose:

Agrifoglio (Ilex aquifolium)
Sono tossiche sia le bacche (di colore rosso) sia le foglie. L'ingestione di pochi frutti (le drupe) può causare nausea, vomito, diarrea, sonnolenza, convulsioni.

Amaryllis (Hippeastrum hybrides)
E' una pianta molto diffusa, caratterizzata da grandi fiori a tromba, e viene coltivata sia come pianta d'appartamento sia come pianta per la produzione di fiori recisi. La pianta contiene delle sostanze tossiche.

Asparago (Asparagus densiflorus)
Raramente fiorisce, ma quando lo fa produce dei minuscoli fiori biancastri a cui seguono delle piccole bacche velenose.

Azalea (Azalea indica)
Le parti velenose sono le foglie. Può dare stomatite, vomito, diarrea, debolezza, deficit della vista, convulsioni e coma.

Belladonna (Atropa Belladonna L.)
Tutta la pianta è velenosa, in particolare le bacche. Dalla Belladonna si estrae l’atropina utilizzata come farmaco in ofmatologia (dilatazione delle pupille). Infatti, il suo nome ricorda l’uso che ne facevano le dame per rendere più affascinante lo sguardo. Una dose elevata causa disturbi a livello del sistema nervoso centrale.

Ciclamino (Cyclamen europeum)
Tutta la pianta (parti aeree, tuberi) è tossica. La linfa provoca irritazioni cutanee. L'ingestione può causare vomito e diarrea; si possono anche avere crisi convulsive.

Croton (Codiaeum variegatun pictum)
Bellissimo arbusto dalle foglie coriacee e stupendamente colorate. Dai rami, se tagliati, esce un liquido lattiginoso che può essere molto irritante per le pelli più sensibili.

Dieffenbachia (Dieffenbachia spp.)
Questa elegante pianta da interno, dalle ampie e molto decorative foglie verdi screziate di bianco, priva di fiori, è provvista di una spiccata azione irritativa e caustica per contatto. Se le foglie sono masticate si determina una intensa sensazione di bruciore in tutto il cavo orale con possibile edema delle strutture del retro-bocca e possibile difficoltà respiratoria. Una delle reazioni tossiche è l’azione caustica per contatto. Va manipolata utilizzando sempre dei guanti.
Una curiosità: il nome di questa pianta, originaria del Sudamerica, deriva dal botanico tedesco nel 1800. Ai tempi della schiavitù veniva chiamata “pianta del silenzio” perché i negrieri, per punire gli schiavi e ridurli al silenzio, li costringevano a masticare foglie e steli, provocando loro gonfiori ed infiammazioni.

Euforbia (Euphorbia milii)
E' una piccola pianta grassa molto spinosa. La sua linfa lattiginosa può essere molto irritante per la pelle

Filodendro (Philodendrum spp.)
È una delle più comuni piante da appartamento. Dai piccioli delle foglie rilascia una sostanza lattiginosa bianca piuttosto tossica, che può causare gravi irritazioni alla cute e agli occhi e, se ingerita, tumefazione della lingua e soffocamento.

Ginestra (Spartium junceum)
può costituire un pericolo mortale e la sintomatologia si manifesta con disturbi gastrointestinali (nausea, vomito, diarrea), crisi convulsive, stato comatoso che può giungere alla morte. Se si raccolgono i rami fioriti della pianta, non bisogna portare le mani alla bocca prima di essersele lavate accuratamente.

Gelsomino (Jasminum sempervirens)
Tutta la pianta è velenosa. Può determinare incoordinazione dei movimenti, disturbi della vista, secchezza delle fauci, difficoltà di deglutizione, debolezza muscolare, crisi convulsive, insufficienza respiratoria.

Glicine (Wistaria sinensis nuttal spp.)
Il glicine è una pianta rampicante dal fusto legnoso con fiori viola, bianco o porporino di un delicato profumo. Il nome Glicine deriva dal greco glukos= “dolce”, per il succo vischioso e dolciastro dei suoi fiori, molto appettito dalle api.
Le parti tossiche della pianta sono le radici, la corteccia ed i semi. In caso di ingestione i primi sintomi sono simili a quelli di una gastroenterite: vomito e dolori addominali con diarrea, congestione del volto e dilatazione pupillare.

Mughetto (Convallaria majalis)
Sono tossici i fiori, le foglie, i frutti (bacche rosse). E' una pianta di grande pericolosità e il suo avvelenamento può essere mortale; deve esser posta attenzione anche al semplice contatto. Dolori addominali, salivazione, nausea, vomito, disturbi cardiaci rappresentano la sintomatologia; il quadro clinico, successivamente, evolve verso il coma e quindi la morte.

Oleandro (Nerium oleander)
È un arbusto diffusissimo che si ritrova di frequente ai margini delle strade come pianta ornamentale, ma anche nei giardini. Tutte le sue parti sono tossiche: rametti, foglie e fiori contengono un potente veleno. L'ingestione di una sola foglia può uccidere un adulto.
Anche il cibo cotto alla griglia con un fuoco di legno di oleandro può rilevarsi velenoso.

Ranuncolo bianco o anemone di bosco (Anemone nemorosa)
È una pianta ornamentale con fiori piccoli e bianchi. Tutte le sue parti sono altamente velenose e possono causare irritazione locale, depressione respiratoria e cardiocircolatoria.

Ricino (Ricinus communis)
Il Ricino è una pianta a fusto eretto ed è noto per i suoi semi fin dall’antichità. Il nome deriva dal latino ricinus = zecca, per la somiglianza dei suoi semi con questi insetti.
Molto frequentemente, i suoi semi vengono confusi con i fagioli "borlotti". L'ingestione di pochi di essi (2-3) è sufficiente a provocare la morte. La sintomatologia si manifesta con disturbi addominali, vomito e diarrea, aumento della temperatura cutanea, embolia, emorragie intestinali, ridotta emissione di urine. Si instaurano anche disturbi del ritmo cardiaco e spasmi tetanici.

Stella di Natale (Poinsettia pulcherrima)
Di questo bellissimo fiore è molto velenoso il succo lattiginoso che fuoriesce dal gambo. La sostanza può essere pericolosa sia per ingestione che per contatto cutaneo e soprattutto con gli occhi; occorre quindi molta attenzione nell'accudire la pianta.
I sintomi da avvelenamento sono un’azione caustica locale per ingestione (tutta la pianta), bruciore, lesioni ulcerose. Inoltre provoca vomito, diarrea, dolori addominali, alterazione della funzione circolatoria, delirio e collasso.

Vischio (Viscum album)
Il Vischio è una pianta arbustiva, semiparassita. La diffusione dei semi di vischio è affidata agli uccelli che si nutrono delle bacche. La pianta, riprende antiche usanze nordiche, viene considerata propiziatrice e augurale.
Tutte le sue parti sono tossiche per ingestione; particolarmente pericolose le bacche, per la loro capacità di attrarre i bambini. La tossicità dipende dall'alto contenuto di una sostanza, la viscumina (che provoca l'agglutinazione dei globuli rossi) e dalla presenza di altre tossine. I sintomi sono quelli di una gastroenterite che insorge una decina di ore dopo l'ingestione ed è accompagnata da vomito, sete intensa, bradicardia, ipotensione, collasso, dilatazione delle pupille e visione doppia.
http://forum.pianetamamma.it/hobby-casa-fai-da-te/6520-attenzione-alla-oleandro-e-non-soloa.html
 

Dan73

Aspirante Giardinauta
@ Baobab
In effetti sarebbe un ottima idea, ma io devo metterlo in vaso (niente giardino), e non so se un alberello ci può stare...
Invece ho visto cespugli tenuti in vaso di grandezza ridotta.
Qualcuno può darci informanzioni al riguardo?

Ciao,

io preferisco coltivare gli oleandri ad alberello, più che altro per una questione estetica (li preferisco così piuttosto che a cespuglio). Puoi identiifcare il ramo principale ed eliminare i germogli dal tronco man mano che si alza. Se vuoi in alternativa quando la pianta è giovane puoi "intrecciare" due o tre rami alla base e farlo crescere così, così il "tronco" resterà anche più resistente. Anche in vaso vengono bene :)

Dan
 

Anna1983

Giardinauta Senior
Grazie a tutti per i consigli,
i cespuglietti che ho visto sono molto fioriti, e le "attenzioni" che gli vengono dedicate sono pari a zero! Comunque mi sa che farò crescere l' oleandro ad alberello, così il cane non ci arriva ed è anche più carino (anche se, non avendo nemmeno rubato ancora un ramo, ho tempo per decidere...).
 
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