Il tuo riassunto mi pare poco discutibile, anche perché alla nostra latitudine le piante han voglia di piangere, ma d'inverno di luce ce n'è poca comunque.
Dobbiamo noi tenere d'occhio ogni piccola possibilità per accontentarle, logicamente quando non è possibile c'è poco da fare.
Inoltre a parte ragionamenti assoluti, nella relatività del nostro discorso si parla di un ricovero temporaneo in alcuni dei mesi invernali e così come sopravvivono gli operai delle fonderie, per un po' sopravvivono anche le piante.
Però ricordiamoci che stiamo tenendole in condizioni limite anche se a noi il calduccio del ricovero che ad esse offriamo sembra particolarmente ospitale.
Per questo motivo prediligo e consiglio piante autoctone, piante che possono (devono) essere "sbattute fuori" affinché godano della loro vita. Piante che si possono tranquillamente tenere (con qualche precauzione) perfino sul mio piccolo balcone sia d'estate che d'inverno.
Tempo fa credevo di poter ricoverare le mie piante in una mia fredda e luminosissima cantina (mia moglie l'ha usata per dipingere, ma per poterlo fare ha dovuto mettere una tenda).
Non è andata come credevo, perché di freddo ce n'era fin troppo per me, ma per le piante non m'è sembrato; poi in quanto a luce non ho dati specifici da fornire, eccetto che gli internodi si sono allungati in maniera fuori dal comune, fatto che interpreto come conferma di ciò che ho già scritto.
Ho visto in realtà che il freddo non lo temono quanto io temevo e trascorrono gli inverni anche sferzati da venti gelidi, risentendone minimamente.
L'unica accortezza che ho adottato è di togliere i vasi dal pavimento del balcone e riporli in grosse scatole di polistirolo, riempiendo gli interspazi fra i vasi e ricoprendo con foglie secche fino a nascondere la terra.
L'unica eccezione è stato il mio ficus retusa, che non potendo sopportare temperature rigide, l'ho ricoverato in maniera non ideale ed oggi è la pianta più malconcia che ho.
Condivido al 100% il tuo commento sul forum che andrebbe esteso anche ad altri ambiti della nostra vita.
Il dibattito ci accresce soprattutto se abbiamo a che fare con differenti punti di vista, diverse opinioni, opposte conclusioni ed infine ne traiamo insegnamento comunque.
Diventa interessante, espande la nostra visuale, moltiplica i nostri punti di vista, quantomeno ci costringe a verifiche delle proprie opinioni che altrimenti finirebbero col fossilizzarsi.
Anche io temo quando rispondo come ti ho risposto, che quello che dico appaia un po' polemico e lo sembra anche a me rileggendomi, ma sono poi estremamente contento di vedere che ciò che ho scritto sia interpretato per il giusto verso, come hai fatto tu, indipendentemente dal fatto che tu sia d'accordo oppure no con la linea di chi ti contraddice.
Ciao