Mi sembra tutto abbastanza logico.
Chiunque di noi se dovesse scrivere un libro sui bonsai, dovrebbe iniziare con ciò che è generico ed approfondire in seguito i vari argomenti.
In questo molti libri si somigliano davvero molto e si differenziano per la maggiore/minore bellezza delle fotografie.
Spesso quando iniziano ad approfondire iniziano anche a fare economia di parole perché se approfondissero tutto quello che ci sarebbe da approfondire, il libro non avrebbe fine e peserebbe e costerebbe enormemente.
D'altronde non ho mai visto un libro entrare direttamente ad approfondimenti senza prima avere esposto le basi della discussione.
Questo fa si che gran parte di ciò che manca ai libri da me letti, lo si possa trovare su internet, ma questo non significa che sia meglio.
Anche io credo che le riviste specializzate, dopo i primi numeri, affrontino l'approfondimento di numerosi argomenti, mettendo in primo piano alcune tecniche, alcune esperienze, alcune essenze, ecc., cosa che magari si protrae per più numeri consecutivi.
Ma il poter parlare con un appassionato veramente esperto è forse la soluzione più bella, che permette di unire teoria e pratica in un processo di apprendimento molto rapido.
Pochi esperti conoscono tutto di tutto, ma questo (a parte eccezioni) è vero in qualsiasi campo.
D'altronde noi principianti, non abbiamo l'esigenza di imparare tutto di tutto, ma ci basterebbe soddisfare le nostre curiosità, ovviamente solo dopo aver imparato a tenere viva una pianta in vaso.
Questo fa si che ai nostri poveri libretti dobbiamo restituire un po' della loro utilità, un po' come quei credenti che camminano con la Bibbia: già l'hanno letta, già ne conoscono il significato, quasi la conoscono a memoria, ma la tengono a portata di mano.
Non risolve tutti i problemi della loro vita, ma se la tengono a portata di mano.
Anche i nostri libretti sui bonsai hanno la medesima funzione, anche senza pretendere d'essere considerati come libri di fede.
Dobbiamo avere un nostro libro di riferimento e per tutto il resto una marea di PDF, una infinità di link, un quintale di riviste, raccoglitori di singoli fogli.
Io tengo stretto un libro di Giovanni Genotti che presumo fosse il padre di Carlo Genotti, entrambi autori di libri di bonsai adeguatamente calibrati (per me) sugli aspetti generali e su alcune tecniche ed essenze specifiche.
Ma nel libro di Giovanni Genotti sento il "profumo" di tempi ormai andati e di modi d'affrontare i problemi, gli argomenti, la vita, la loro esposizione, che rende piacevole la lettura e la sprofonda in una differente sfera temporale.
E' un libro quello di Genotti, dove l'autore non è riuscito a nascondere la sua passione che contagia chi legge, come un verde innocuo virus lasciato per anni fra le pagine che stiamo aprendo.
Certo non è questo ciò che pretendiamo da un libro di bonsai, ma visto che nel mio caso è quello che più mi piace fra i numerosi che ho letto, sento l'obbligo di farvelo sapere.
P.S. Le fotografie sono in BN. L'ho acquistato al mercatino per pochissimi euro.