A dir la verità anche io sto annaffiando, o meglio, annaffia il cielo. Le ciccine (a parte cactacee, aloe, agavi, echeverie, crassule, stapelie... facevo prima a dire quelle altre...
che ho riparato dalla pioggia, dal freddo (quale? :confuso: non 30°, ma 25°-26° anche qui li fa tutti!)) le ho ancora esposte ai quattro venti e a tutte le intemperie, compresa la pioggia di questi giorni.
In pratica ho fuori all'acqua piovana: senecio rowleyanus, tutti i tipi di sedum che mi ritrovo (palmeri, sieboldi, kimnachii, lineare variegato, spurium, acre, refluxum... e altri che ora non ricordo), mesembriantemum, oscularia deltoides (che sembra godersi felice acqua e tiepido di questi giorni), aptenia cordifolia (idem come sopra, ormai lo so che vanno a coppia, quelle due), sempervivum tectorum, una echeveria (non mi ricordo la specie...) portulaca, graptopetalum paraguaniense..
Ho riparato dall'acqua le cactacee, le agavi e qualche taleina di sedum, sempervivum, senecio radicans, graptopetalum. Le taleine però continuo ogni tanto ad annaffiarle.
Ho riparato dal freddo (ripeto: quale? mi sono fatta prendere dall'ansia, ma potevo lasciarle ancora fuori!) aloe (quelle piccine) echeverie, stapelie, crassule (hobbit e variegata). Continuo ad annaffiare un po' anche queste, un po' per le temperature, un po' perché le ho messe nel (piccolo, purtroppo) balcone della cucina, esposto a sud est, ed anche coperto da una vetrata (che però di giorno apro).
Sbaglio qualche cosa?
Accipicchia, dopo il mio elenco, mi chiedo come ho fatto ad accumulare tante grassine in pochi mesi! E come fanno a starci tutte!